Nel periodo d’oro dell’animazione, una perla sporca e sbiadita sale in superficie dalle abissità dell’oceano profondo: SpongeBob – Il film.
Nel 2004, a distanza di un mese circa dalla fine della sua terza stagione, esce nei cinema statunitensi SpongeBob – Il film, appunto, adattamento filmico e continuo cinematografico della serie animata SpongeBob Squarepants, ancora in corso oggi.
E mentre su Netflix continuano ad uscire orrendi film sulla saga, con un’altrettanto orrenda e stramba animazione 3D – Saving Bikini Bottom e Plankton – Il film sono gli ultimi due esempi – intanto su Paramount+ sta uscendo attualmente la quindicesima stagione della serie e che, finalmente, sembra essere tornata ai tempi delle prime tre stagioni, sia esteticamente che creativamente.
Mister Krabs apre un altro locale – il Krusty Krab 2 – e deve scegliere a chi affidarne la direzione. L’entusiasta e convinto SpongeBob viene scartato ed al suo posto Squiddi viene insignito dell’onore e della responsabilità. E mentre si trova al punto più basso, sarà proprio SpongeBob – accompagnato dal suo inseparabile amico Patrick Stella – a dover salvare Mister Krabs dall’ira di Re Nettuno – convinto che il granchio gli abbia rubato la corona – e Bikini Bottom dai malvagi piani di conquista di Plankton.
I due, quindi, si imbarcano in un lungo viaggio che li porterà alla scoperta di ciò che realmente significa la loro amicizia, sfidando dubbi e conflitti, attraversando un tortuoso cammino che potrebbe, però, riuscire a trasformare i due eterni sfigati in vittoriosi guerrieri. La pellicola è diretta da Mark Osborne e dal compianto Stephen Hillenburg – creatore della serie. Tutto il cast vocale torna ad intepretare i propri ruoli, idem per il team italiano.
Come al solito, SpongeBob riesce perfettamente ad inserirsi nella categoria di prodotti per bambini, quanto, allo stesso tempo, riesce a contenere un sottotesto più sottile che vola sopra le teste dei piccoli e che atterra nelle menti del mondo più adulta, molto spesso anche ridicolizzandolo. Come nell’essere metacinematografico, dimostrato all’inizio del film, nel quale il solito gruppo di pirati va al cinema a vedere il film che noi stiamo per vedere.
Il film – che per i fan sembra una puntata da un’ora e mezza – delizia esteticamente grazie all’elegante e precisa animazione e riesce a trasportare il pazzo, bizarro ed anarchico mondo sottomarino di Bikini Bottom proprio fuori dall’acqua. A differenza del suo sequel – il mediocre SpongeBob – Fuori dall’acqua – riesce a mischiare benissimo l’animazione tradizionale con le sequenze dal vivo, regalandoci uno spassoso cameo di David Hasselhoff ed offrendoci il loro punto di vista sul nostro mondo, a tratti spietato ma che può essere gentile e caritevole.
In una società in cui ci si erge a dittatori – Plankton – e dove divinità sono incoronate – Nettuno – la persona comune è colei che detiene il reale destino del mondo tra le mani. E questo grande film d’animazione non-Disney – a proposito di dittature – spinge la sua spugna gialla e la sua stella rosa in una realtà crudele, ma i due ne sono schivi. Non rientrano nelle logiche del gioco, nè tantomeno tengono a rientrarci.
Vivono seguendo una personale via. E non hanno problemi, anzi. Si dice che più sono grossi e più fanno rumore quando cadono. Ma il moto di Bikini Bottom riesce ad essere ancora più equo e dissacrante. Soprattutto verso le figure che “detengono” l’autorità: una delle scosse principali che spingono il film, è il problema di calvizie di Re Nettuno, il quale se ne vergogna talmente tanto che usa la sua corona come muro dietro al quale nascondere la sua insicurezza, che, forse, è un qualcosa di molto comune per chi riveste tali ruoli.
Proprio come una spugna, lo spettatore assorbe qualsiasi cosa che la storia gli propone – eccezione fatta per il personaggio di Mindy, forse unica nota stonata del film – e la vittoria di SpongeBob si trasforma in una nostra vittoria. Quando è in basso, è straziante – la scena a Shell City della lampada – ma quando è in alto, è estremamente esaltante – la scena della sigla di Goofy Goober.
Questo splendido film rappresenta effettivamenteil culmine di anni di divertimento e qualità che la serie animata era riuscita a donare ai fan. E ad oggi, nonostante – come detto prima – la serie sembra essersi ripresa, la maggior parte dei fan sostiene che SpongeBob sarebbe dovuta finire così: la spugna salva il suo mondo e salva le persone a cui tiene di più, riscattandosi finalmente dall’oblio dell’abisso in cui vive, mentre in sottofondo suona Ocean Man.
Il film è attualmente disponibile su Netflix e Paramount+.
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