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The Monkey, la legge di Murphy all’ennesima potenza
The Monkey è il nuovo film di Osgood Perkins, in arte Oz, che questa volta si addentra nel fantomatico mondo dell’horror comedy surreale.
La commedia a tinte horror è solo apparentemente un genere facile da affrontare. In realtà il confine tra un film di questo tipo veramente riuscito e una parodia demenziale alla Scary Movie è sottilissimo.
Il nostro caro Oz Perkins (Longlegs, 2024) sarà riuscito nel suo intento o sarà inciampato nella più becera e volgare parodia di uno dei generi cinematografici più famosi e conosciuti della Storia? Vediamolo con calma.
The Monkey, la trama
La storia raccontata da The Monkey è quella di due fratelli gemelli che un bel giorno, rovistando tra le cianfrusaglie del padre, scoprono una scimmia giocattolo. Decidono di attivarla e subito la scimmia inizia a suonare il tamburo sul ritmo di una musichetta preregistrata. Al termine della performance la scimmia sferra un ultimo colpo al tamburo con la sua bacchetta e pochi secondi dopo la baby sitter che stava con i due ragazzi muore in un incidente assurdo.
Ben presto i ragazzi si renderanno conto di avere tra le mani un potentissimo strumento di morte che se azionato metterà in serio pericolo le persone a loro più care, colpendole per caso, nel modo più assurdo e ridicolo quando meno se lo aspettano.
Se qualcosa può andar male, lo farà
Così recita la famosa legge di Murphy. Se una fetta di pane e nutella ci cade mentre stiamo mangiando, stiamo pur sicuri che cadrà dal lato della farcitura. Se stiamo passeggiando in una stradina di campagna, se ad un certo punto ci sarà il rischio di inciampare, certamente inciamperemo nell’unico tombino sporgente del raggio di 10 km e sbatteremo il ginocchio nell’unico sasso presente sulla carreggiata in 100 metri di tratto. Ecco, la legge “Se qualcosa può andar male, lo farà” sembra la linea guida del nuovo lavoro di Oz Perkins.
Quando la scimmia batte il tamburo, qualcuno nelle vicinanza morirà nel modo più assurdo e improbabile che si possa immaginare. Questo è certamente il punto forte del film: l’originalità delle varie morti dei personaggi supera ogni immaginazione e questo lo rende sicuramente interessante agli occhi dello spettatore. Il pubblico si chiede in continuazione coma morirà il prossimo personaggio e quanto sangue uscirà dal suo copro. Infatti questo è un altro elemento positivo della pellicola: le scene splatter sono innumerevoli e fatte molto bene, oltre che decisamente divertenti.
L’unica cosa da tener presente è che tolte queste scene di morti violente, non rimane molto altro. La sceneggiatura infatti funziona nella prima parte ma si perde decisamente nella seconda, lasciando lo spazio solamente allo sterminio senza fine.
L’elemento comico
Il maestro dell’horror con tinte comiche è probabilmente Sam Raimi, il regista della trilogia de La Casa, in particolare con L’armata delle tenebre (1992) in cui raggiunge il suo apice. In questi film l’elemento horror e quello comico erano mescolati alla perfezione e nessuno dei due aveva il sopravvento sull’altro. Nella seconda parte di The Monkey purtroppo le scene comiche risultano leggermente eccessive e anche in parte stonate con il resto del film. In questo modo non c’è armonia e le scene sembrano slegate tra loro.
La scelta del regista, a ogni modo, contribuisce ad alleggerire il film e a dargli un taglio decisamente surreale. In punto è che la cosa funziona bene nella prima parte ma nella seconda sembra che il tutto gli sfugga di mano e il risultato non è quindi quello sperato.
The Monkey, in conclusione
Per finire, la nuova fatica di Oz Perkins merita sicuramente una visione. Il film è decisamente divertente, si riderà e si passerà un’ora e mezza in modo molto sereno e piacevole. Anche lo splatter è fatto molto bene e chi lo apprezza non resterà deluso. Resta il fatto che l’elemento comico risulta eccessivo e mal dosato nella seconda parte e la sceneggiatura viene tralasciata proprio per lasciare gran parte dello spazio alle scene di morte violenta. Per staccare il cervello e farsi due risate è comunque più che consigliato.