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The Suicide Squad, l’ennesimo miracolo di James Gunn

The Suicide Squad di James Gunn è un film del 2021 ed è la terza pellicola che narra le vicende della squadra suicida e, inutile dirlo, è la migliore.

Nel 2016 esce al cinema il primo film dedicato alla Suicide Squad ma nonostante il discreto successo, le recensioni di pubblico e critica non sono delle migliori.

Nel 2020 esce uno spin off dedicato alle gesta di Harley Quinn (Margot Robbie) dopo i fatti raccontati nel film precedente. Anche in questo caso il riscontro del pubblico non è così positivo.

Ecco che poi nel 2021 quel pazzo di James Gunn decide di avventurarsi dove i due prima di lui avevano fallito: un ennesimo film sulla Suicide Squad, ma questa volta fatto come si deve.

Finalmente pubblico e critica sono concordi: The Suicide Squad – Missione suicida piace e viene riconosciuto dai più come un film riuscito e di buon livello. Vediamo con calma perché.

The Suicide Squad, la trama

Dalla più temuta e sorvegliata prigione per supercriminali d’America, vengono prelevati alcuni di essi e spediti a compiere una missione ad alto rischio e considerata suicida. Ai criminali viene promesso di essere graziati dalla pena capitale e, come in Quella sporca dozzina (Robert Aldrich, 1967), vengono inviati a fare il lavoro sporco per lo Stato, che ovviamente nega qualsiasi coinvolgimento.

La loro missione suicida consiste nel paracadutarsi nei pressi di un’isola antiamericana in cui ha appena avuto luogo un colpo di stato e rovesciare il governo mettendo fine alla cellula ribelle. Ovviamente accadrà di tutto e di più.

Dopo due fallimenti ecco il miracolo

Come ha fatto da poco con il nuovo adattamento di Superman, Gunn anche qui ha saputo cogliere lo spirito del fumetto che andava ad affrontare. Ecco che quindi la Squadra Suicida del nostro regista risulta più coinvolgente, divertente, sopra le righe e politicamente scorretta rispetto ai due capitoli precedenti. In particolare la psicologia dei personaggi è delineata molto meglio e rimangono tutti impressi nella memoria dello spettatore.

Anche la satira cara al regista a certe situazioni geopolitiche è presente e attuale più che mai. Il potere statunitense deve per forza essere superiore a quello di qualunque altro Stato, specie se sudamericano. I protagonisti di queste azioni non possono essere altro che degli antieroi, che in fondo sono i reietti della società, di cui Gunn prende le parti senza avere neanche il minimo dubbio. Essi sono uno più assurdo dell’altro, uno più strano dell’altro e con dei poteri che sono l’ultima abilità che vorremmo avere, per quanto sono pericolosi e autodistruttivi.

Un passato difficile e pieno di sofferenze ha influenzato le loro scelte del futuro, questa sembra essere la tesi di fondo del regista in merito ai componenti della Squadra.

Altra caratteristica degna di nota è la violenza. Sembra che non ci sia alcun timore della censura, dato che lo splatter è presente in dose massiccia. Le scene d’azione poi sono straordinariamente belle e ben coreografate, degna di nota è la fuga di Harley Quinn dalla prigione.

The Suicide Squad, in conclusione

Il film di Gunn risulta essere divertente, eccessivo, completamente fumettistico, e molto scorrevole. Esso presenta personaggi interessanti che funzionano alla grande, ottime scene d’azione e una satira politica non indifferente, per poi lasciarsi un pochino andare per quanto riguarda lo splatter.

Cosa volere di più da un cinecomic? Assolutamente niente!

Davide Perin

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