La vita da coppia, a volte funziona a volte non va. A volte sarebbe tutto piu’ facile se il nostro partner la pensasse come noi, o meglio, fosse come noi.
Chi non ha problemi nella vita di coppia. Se già è abbastanza difficile trovare un partner con cui stare in sintonia è ancora piu’ difficile tenerselo stretto e riuscire a conviverci e la cosa piu’ brutta è che arrivati al capolinea non possiamo piu’ farci nulla. Eppure, se entrambi la pensassero allo stesso modo, se entrambi fossero “la stessa cosa”, tutto sarebbe piu’ facile.
Micheal Sanks ci mette di fronte a questa possibilità e, almeno apparentemente, a tutto cio’ che c’è di sbagliato con essa attraverso un horror che riesce a farci riflettere sulle nostre di relazioni, sulla tossicità e su quel bisogno di stare sempre insieme e condividere tutto nell’era del privacy off e dei post sui social che permettono di far sapere a tutto il mondo, in ogni secondo, qualsiasi aggiornamento su di noi e appunto, sulle nostre relazioni.
Tim e Millie, rispettivamente interpretati da Dave Franco e Alison Brie con un alchimia brillante (fun fact, i due sono realmente una coppia), sono una coppia di città che sta affrontando un importante trasloco in un paesino di campagna. I due hanno una concezione di vivere quasi agli antipodi e sono in una situazione di stallo, si preparano allora ad affrontare insieme un cambiamento stravolgente per provare ad invertire la marcia.
Nel paesino gli si presenta una situazione totalmente diversa rispetto alla vita di città alla quale erano abituati ma la situazione tra i due non sembra cambiare, anzi va persino peggio. Per passare del tempo insieme, i due vanno un pomeriggio a fare una scampagnata in un bosco nelle vicinanze ma il tutto prende una piega terribile quando inizia a piovere e cascano in un piccolo burrone finendo in una grotta sinistra e misteriosa. I due riescono a passare la notte e ad andare via il giorno dopo, seppur con delle conseguenze.
Together non è un horror come gli altri. Non è neanche un film come gli altri, o almeno come ve lo aspettereste. La capacità del regista di virare genere durante la narrazione è magistrale e lascia lo spettatore spiazzato. Il film presenta degli ottimi spunti horror con degli altrettanto ottimi sprazzi da commedia romantica con una comicità al passo coi tempi a tutti gli effetti una comicità Gen Z a differenza del tentativo di revival millennial di Material Love, omai fuori tempo massimo.
Oltre all’inaspettato scioglimento dei fatti, il film in quanto horror ha elementi ottimi come il personaggio di Jamie, interpretato da un azzeccatissimo Damon Herriman, un montaggio disorientante che tiene in tensione e che gioca col pubblico ed una buona CGI che costituisce l’elemento body horror, su cui si sarebbe potuto puntare di piu’ ma che comunque non toglie meriti al film, soprattutto dopo la seconda parte che rientra nello schema di derisione dello spettatore che rimane all’oscuro della vera sostanza del film fino al dispiegarsi della conclusione.
Da due anni ormai, l’horror detta legge nelle sale. Dati alla mano, l’horror ormai è il genere che porta piu’ incassi e che ha la differenza di soldi col budget speso maggiore. Lo stesso Together ha incassato 40 milioni di dollari a confronto di soli 3,5 milioni di budget. Per spiegarci meglio, Weapons, altro horror diventato velocemente fenomeno pop tra i social e soprattutto nella Gen Z, ha incassato i 270 milioni tra incassi interni ed internazionali con un budget di appena 38 milioni. Dalla sponda MCU invece, il generatore d’incassi piu’ grande dell’ultima decade e mezzo ha speso 200 milioni per la realizzazione de I fantastici 4 che ha incassato invece 500 milioni, a conti fatti la stima minima per trarne un profitto che è due volte e mezzo il budget.
La cosa piu’ sorprendente di Together pero’ è il coraggio. Con i numeri esorbitanti che il genere sta facendo ultimamente sarebbe bastato portare un body horror sulla falsa riga del recente The substance per conquistare pubblico ed incassi, invece Together è un film che ha coraggio, ha coraggio di giocare col cinefilo che si diverte ma anche con lo spettatore meno avvezzo che va in sala per un horror, ricordiamo il genere piu’ in voga del momento e che finisce per rimanere spiazzato da un opera che va oltre i generi ed è un tripudio cinematografico di sperimentazione.
Il consiglio migliore che si puo’ dare è andare in sala a vedere il film ad occhi bendati, senza sapere nulla e lasciarsene trasportare fino alla fine, perché magari non potrà essere il miglior HORROR dell’anno ma sicuramente uno dei film piu’ sorprendenti.
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