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Una pallottola spuntata, quando la parodia è grande cinema
Una pallottola spuntata, film comico del 1988 che ha generato due seguiti, una serie tv e un remake, è una delle pellicole più famose degli ZAZ.
Il trio di cineasti e sceneggiatori statunitensi David e Jerry Zucker e Jim Abrahams, comunemente conosciuti come ZAZ appunto, si erano fatti notare agli inizi degli anni ’80 con alcune pellicole comiche di rilievo.
Dopo un decennio in cui la parodia cinematografica era dominata dal grande Mel Brooks (Frankenstein Junior, Mezzogiorno e mezzo di fuoco…), ecco che nel 1980 si fa notare il film L’aereo più pazzo del mondo, scritto e diretto proprio dagli ZAZ. Il successo è immediato e nel 1984 esce un altro loro grande film: Top Secret!.
Il 1988 è però l’anno di uscita di quello che probabilmente è il loro film più conosciuto, tanto che nel 2025 i cinema di tutto il mondo hanno proiettato un remake con Liam Neeson dall’omonimo titolo: Una pallottola spuntata.
Ma cosa rende questa pellicola tanto iconica e soprattutto un esempio di grande cinema? Ora ne parliamo insieme.
Una pallottola spuntata, la trama
Frank Drebin è il più stupido agente della polizia di Los Angeles. Un giorno un suo collega e amico viene ferito quasi mortalmente perché stava per scoprire un complotto per uccidere la regina d’Inghilterra in visita negli USA. Drebin si mette quindi subito a indagare. Nonostante sia un idiota totale, la sua determinazione lo porterà a risolvere il caso e a salvare tutti.
Lo stile
La prima cosa che salta all’occhio è il fatto che il film è ben scritto e ben diretto. Ci troviamo di fronte a un prodotto completamente diverso dalle parodie a cui siamo stati abituati negli ultimi vent’anni. Esse sono infatti molto spesso un’accozzaglia di citazioni e comparse di personaggi di altri film. Praticamente una serie di sketch tenuti assieme da una sceneggiatura che rasenta il ridicolo e che fa acqua da tutte le parti.
Una pallottola spuntata è, al contrario, un film serissimo nella messa in scena ma che ci presenta una serie di situazioni comiche fantastiche. Certamente i generi cinematografici persi di mira sono il poliziesco anni ’70-’80 e il noir classico anni ’40. La voce fuori campo del protagonista tipica del noir è qui molto presente, soprattutto nella prima parte. Degna di nota è la femme fatale, donna affascinante che nel cinema classico porta il protagonista a compiere atti terribili. Qui è interpretata da Priscilla Presley ed è perfetta per impersonare questo archetipo. Già alla sua prima apparizione, mentre scende le scale come Lauren Bacall ne Il grande sonno (Howard Hawks, 1946), il tipo di cinema che si intende citare è chiarissimo.
Tutto questo ovviamente condito con gag esilaranti che sono entrate nell’immaginario collettivo di tutti noi.
Una pellicola iconica
Il film degli ZAZ è diventato iconico per svariati motivi, uno su tutti il personaggio di Frank Drebin. Leslie Nielsen è straordinario e interpreta un personaggio memorabile che verrà ripreso e citato in decine di film successivi. Ciò che rende però la pellicola un capolavoro del genere sono le situazioni comiche, molte delle quali profondamente cinefile. Le situazioni tipiche del poliziesco e del noir vengono in continuazione prese di mira con ironia ma le scene con Drebin sono semplicemente magnifiche.
Ne cito alcune: l’inizio con tutti i nemici mediorientali degli USA, da Gheddafi ad Arafat, riuniti per decidere come distruggere l’America (credo che molti statunitensi si immaginino veramente scene di questo tipo), l’inseguimento nella macchina della scuola guida durante il corso, l’uscita del cinema di Drebin e compagna piegati dalle risate, al contrario degli altri spettatori molto più seri, e il movimento di macchina che ci fa capire che hanno appena visto Platoon (Oliver Stone, 1986), l’inno nazionale cantato da Enrico Pallazzo e infinite altre scene.

Una pallottola spuntata, in conclusione
Per finire, non c’è molto da dire su questo grande film: se per caso non l’avete mai visto correte a vederlo e se lo avete già visto correte a rivederlo.
