Vittoria, diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, esplora l’adozione e la maternità con delicatezza, raccontando un viaggio di crescita e cambiamento.
Vittoria ci porta dentro un racconto intimo, intenso e realistico, racconta la storia di un’adozione, una maternità scelta, affrontando con delicatezza e autenticità temi complessi ed emozionanti. Il film segue il viaggio di Jasmine, una giovane donna che intraprende il percorso di adozione e si confronta con le difficoltà legate ad un percorso non convenzionale. La regia ci offre uno spunto di riflessione profondo sulla genitorialità, sull’amore e sulle relazioni familiari.
La storia, non è costruita sui drammi esagerati o sui colpi di scena, ma si sviluppa lentamente attraverso momenti quotidiani e piccoli gesti significativi. Il film si concentra sull’emozionalità delle scelte di Jasmine e sulla sua volontà di intraprendere un percorso di adozione. Ogni scena è carica di intensità, e l’attenzione alla costruzione dei legami umani è palpabile. Il percorso che la protagonista intraprende è quello di un amore scelto, non dato dalla biologia, ma dalla volontà e dalla determinazione.
La regia di Cassigoli e Kuffman ci fa entrare in un mondo intimo, dove ogni passo della protagonista è scrutato con attenzione. La narrativa visiva, sobria e delicata, fa risaltare l’importanza del tempo e del processo che porta ad allargare la famiglia. L’adozione, raccontata in questo film, non è una decisione presa in un momento di crisi o per necessità, ma una scelta consapevole e piena di speranza per un nuovo inizio.
Vittoria, è un film che porta con sé l’impronta di Nanni Moretti, produttore del film attraverso la sua casa di produzione. La sua esperienza e sensibilità si riflettono nel film, che presenta una narrazione sincera e profonda, senza cedere mai a facili sentimentalismi. Moretti, noto per il suo approccio intimo e mai retorico ai temi personali, ha dato a questo progetto una spinta creativa fondamentale, mantenendo il focus sulle relazioni genuine e sulla comunicazione emotiva.
Vittoria non si limita a raccontare la storia di un’adozione, ma esplora il significato più profondo della maternità e della famiglia. La protagonista e tutta la sua famiglia, pur affrontando un processo legale e burocratico complesso, è guidata dalla voglia di accogliere e crescere una figlia, nonostante le difficoltà. È un film che celebra l’idea che l’amore, quello vero, non dipende dalla genetica, ma dalle scelte e dai legami che si creano.
Un aspetto particolarmente interessante di Vittoria, è che la storia raccontata non è frutto di pura fantasia, ma è basata su eventi reali. I protagonisti non sono attori professionisti, interpretano loro stessi raccontando la loro storia sul tema dell’adozione. La famiglia di Jasmine, ha scelto di condividere un’esperienza autentica e personale, dando al film una forza emotiva unica che va oltre la narrazione cinematografica tradizionale. La scelta di portare sullo schermo attori non professionisti permette di raccontare una realtà vissuta in modo viscerale, rendendo il film incredibilmente genuino.
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