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Wicked – Parte 1, la musica torna nel mondo di Oz

L’iconico musical Wicked arriva finalmente al cinema. Universal e il regista Jon M. Chu portano al pubblico l’atteso film con Cynthia Erivo e Ariana Grande.

Il regista di Crazy & Rich e In The HeightsJon M. Chu, dirige l’adattamento cinematografico del celebratissimo musical Wicked. Sono protagoniste Cynthia Erivo e Ariana Grande. Per esplorare al meglio la storia e i suoi temi il film viene diviso in due parti.

Wicked – Parte 1 segue le origini della Strega cattiva dell’ovest e della Strega buona del Nord. Allora conosciute come Elphaba e Galinda, le due iniziano come rivali a scuola. Quando una delle professoresse vede in Elphaba il potenziale per aiutare Il Meraviglioso Mago di Oz, la ragazza dovrà spingersi oltre ogni suo limite per dimostrarsi degna del ruolo. Ciò alimenta gelosia in Galinda e le due finiscono in un viaggio che potrebbe cambiare il destino del mondo di Oz.

Un grande musical

Partiamo da loro, le canzoni. Con Wicked torna al cinema un grandissimo musical. Caratterizzato da momenti epici, pieni di tensione, passione, avventura e che rimarranno impressi nello spettatore.

Neanche a dirlo, le canzoni sono eccezionali. I riarrangiamenti, a cui hanno lavorato il compositore originale Stephen Schwartz e il grande John Powell, sono perfetti. Verrete trasportati via dal divertimento e dalle emozioni, e nel finale non avrete altro che brividi.

E riguardo Cynthia Erivo e Ariana Grande, sono assolutamente meravigliose. Ma per quanto Grande abbia fatto un grandissimo lavoro, è Erivo a mantenere sempre il sipario. Un’enorme talento vocale, che qui trova totale liberta per esprimersi e liberarsi. Cynthia Erivo cattura il pubblico nel suo incanteimo e lo lascia senza fiato. Non tutto il resto del cast invece ha una grande voce, ma chiunque qui mette cuore e anima.

Coreografie eccezionali vengono accompagnate da piani sequenza, lunghe inquadrature ed un fantastico montaggio. Non ci si perde un movimento e la camera danza insieme ai suoi soggetti, immergendo completamente il pubblico.

Ho avuto il piacere di godermi questa grande colonna sonora in una sala IMAX ed è quello il suo luogo di appartenenza. Nella sala più grande e con il miglior sonoro possibile. E bisogna sfruttare l’occasione data da Universal per godersi il film nella sua meravigliosa versione originale.

Si torna a Oz

La messa in scena di Jon M. Chu è piena di creatività e spettacolo. Una vittoria assoluta per il regista, che rende il sempre meraviglioso mondo di Oz più vivo che mai. Non sbaglia niente, scenografia, location e costumi sono tutti studiati fino al minimo dettaglio. Il magico mondo di Oz brilla di passione e di grandezza. Anche gli effetti digitali hanno un discreto impatto. Non sempre riuscitissimi, specie su alcuni degli animali, ma al loro meglio sono spettacolari e caratterizzati da grandi idee visive.

C’è un unico grande difetto tecnico che accompagna il film, e lo troviamo nella fotografia. Se la composizione eccelle e i movimenti di macchina emozionano, i colori sono a dir poco imperfetti. Troviamo un’enorme e fastidiosa patina bianca sul film che appiattisce le immagini, immagini spesso fastidiosamente sovraesposte. La troppa luce non lascia esprimere i colori, ed è dal 1939 che il mondo di Oz è conosciuto per il suo grande carico di colori.

Desaturare il mondo di Oz non solo è una scelta visivamente noiosa, ma anche abbastanza sciocca. Tantissime riprese vengono rovinate e la grana della pellicola, evidentissima e piacevole in determinati momenti, in altri sparisce e diventa indistinguibile dal digitale. Alcuni sequenze vengono quasi devastate visivamente, diventando a tratti spiacevoli da vedere. Si resta comunque su un buon livello, prevalentemente ottimo a dirla tutta, ma non è un problema ignorabile.

Infine, anche il comparto sonoro spicca. Nelle sequenze musicali in primis, ma non solo. Viene in mente l’introduzione del mago, talmente possente da far tremare la sala e chiunque all’interno di essa.

Un’incantevole cast

Cynthia Erivo è Alphaba, un emarginata e tormentata ragazza dalla pelle color verde. Porta una performance profonda e potente, ho già parlato di come mette eccellentemente in scena il proprio talento vocale, ma stesse lodi valgono per quello attoriale. Alphaba è un’intrigante protagonista, buona ma anche astuta e completamente anticonformista, piena di carattere e unicità. Erivo trova pane per i suoi denti in un ruolo che farà indubbiamente base ad un grande carriera cinematografica.

Ariana Grande è Galinda, bella, ricca e privilegiata. Un personaggio che si rivela man mano, iniziando vago e generico. Galinda si dimostra piena di sfumatore, muovendosi tramite ego, paura, ansie e un’innocente gentilezza che forse non è tanto fasulla quanto possa sembrare. Anche Grande dimostra tanto qui. Non smuove le pareti come la sua compagna di viaggio, ma porta comunque una performance sorprendente e di grande impatto. Appare sincera e genuina, meritevole del grande schermo.

Ad accompagnarle è un grande cast di personaggi secondari. Dal meraviglioso mago di un magnetico e carismatico Jeff Goldblum alla Madame Morrible di una sempre grande Michelle Yeoh. Anche il Fiyero di Jonathan Bayley, interesse amoroso delle nostre protagoniste, risulta divertente e mai blando.

Fatta eccezione per un paio di spalle comiche che risultano a dir poco eccessive, si crea un piacevolissimo cast che non si può far altro che avere alte aspettative di ritrovare il prossimo anno.

Nessuno piange i malvagi

La storia di Wicked è a dir poco degna della fama che si porta sulle spalle. Principalmente ambientato nel contesto scolastico, Wicked parla ai giovani, ma non solo. Inizia piuttosto semplice e diretto negli intenti, ma man mano che va avanti la posta in gioco si alza sempre di più. Finisce per esplodere in un terzo atto pieno di tensione e spettacolo, promettendo una seconda parte ancor più grande.

La narrativa non è certamente tra le più originali. Il cinema di Harry Potter incontra quello di Mean Girls, ma ciò non infastidisce in alcun modo. Ci si diverte e si ha piacere a vivere questa grande avventura, senza sentire il peso delle sue derivazioni.

Wicked – Parte 1 prende la prima ora e un quarto del musical, trasformandola in un blockbuster da due ore e quaranta. Raddoppia la durata, ma non risulta affatto allungato o eccessivo, anzi. Troviamo momenti meno potenti o interessanti, ma mai noiosi o pesanti. Un ritmo eccezionale lascia che il film voli via senza il minimo sforzo, tenendo sempre accesa l’attenzione e la passione dello spettatore. Anche grazie alla sua dedizione in temi ancora estremamente attuali.

Wicked è una storia che tratta di divisione sociale e razzismo. Temi trattati con un’eccezionale e delicata dedizione, che tutt’oggi risulta originale e fresca. Si sente il peso che le questioni pongono sui nostri personaggi, facendoci sentire parte attiva della conversazione.

Infine, bisogna parlare dell’elefante nella stanza. Si, questa è una prima parte ed è solo metà della storia. Negli ultimi anni c’è stato un’improvviso sopruso della pazienza degli spettatori, realizzando numerosissimi film a metà. Ma, nonostante sia solo la prima metà, Wicked riesce a creare un grande e memorabile finale. Potente conclusione che mette altissime aspettative sulla seconda parte, senza infastidire. Wicked – Parte 1 riesce a risaltare e soddisfare come un’opera a se.

Wiz-n’t it wonderful?

Avevo non pochi dubbi su questo Wicked – Parte 1. Soprattutto a causa di un marketing che prometteva un film terribilmente blando e generico. Ma, al netto di alcuni difetti, non è affatto questo il caso.

Già dalla sua sequenza d’apertura, Wicked cattura e appassiona il pubblico, che torna alla magia di Oz. E ci torna con una storia piena di intenti, peculiarità ed intenzioni. Storia guidata da un grande cast, per un film che merita di essere vissuto nella sua lingua originale.

I fan lo ameranno, e anche i più scettici ai musical troveranno non poco da apprezzare.

Grandi canzoni e grandi sequenze che il pubblico vorrà vivere ancora e ancora. Si lascia la sala con grande soddisfazione e ancora cantando i vari e meravigliosi brani. E ancor di più si brama la sua seconda parte, in uscita il prossimo anno, senza però essere infastiditi dall’interruzione. Anzi, si è contenti di quel “continua…” alla fine, ci dà occasione di tornare ancora una volta in questo meraviglioso mondo di Oz.

Simone Luciani

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