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Manuale per signorine, la recensione su Almanacco Cinema

Manuale per signorine, recensione su Almanacco Cinema

Manuale per signorine, racchiude un insieme di regole per essere la chaperon perfetta. Elena Bianda, la chaperon più famosa della città, riuscirà a rispettarle?

Manuale per signorine, è una serie tv ambientata alla fine del 1800 a Madrid, dove un insieme di ragazze debuttanti nella società, devono trovare marito. Ma non un marito qualunque, il pretendente perfetto. Ed è qui che viene in aiuto la figura della chaperon. Un addetta a trovare quel signorino, degno della donna che stanno scortando. Non solo per la promessa sposa in questione, ma anche per la gioia e gli affari di famiglia.

Manuale per signorine, la trama

Elena Bianda è la migliore chaperon della città e viene assunta dalla famiglia Mencia. Il padre, Don Pedro rimasto vedovo l’anno precedente, chiede a Elena di occuparsi delle sue tre figlie Cristina, Sara e Carlota. In particolar modo dovrà portare a buon termine il matrimonio della più grande Cristina, impegnata nel corteggiamento con il signorino Edoardo.

Le tre sorelle sono molto diverse fra loro, Cristina è la primogenita, a 20 anni è una ragazza forte e decisa a sposare Edoardo, uomo di cui è follemente innamorata. Sara, 18 anni, è appassionata di medicina e sogna di diventare un medico. Infine Carlota, la più piccola di 14 anni, indossa perennemente abiti color nero – considerati, a quei tempi, solo per uso di lutto -, è amante del culto e degli scherzi.

Alla famiglia si aggiunge anche il figlioccio di Don Pedro, Santiago Torres innamorato di Caterina fin da piccolo. L’arrivo di Elena in famiglia e il suo carattere stuzzicante, però gli faranno cambiare idea.

Tra intrighi e problemi, per Elena non sarà così facile vivere il proprio amore e ne tantomeno riuscire a far sposare Cristina con il suo amato. In più il ritorno di figure del passato, non le lasceranno vivere quella vita che aveva tanto aspettato.

Manuale per signorine, la recensione su Almanacco Cinema

Manuale per signorine, Elena Bianda e la quarta parete

Chicca molto apprezzata di questa commedia romantica è il continuo abbattimento della quarta parete della protagonista. Infatti in gran parte degli episodi Elena si ritrova a parlare con il pubblico, a farlo ridere e a porgli domande retoriche. Anche il narratore esterno, presente in alcuni episodi, sarà parte del dialogo con Elena.

La storia viene raccontata principalmente dal punto di vista della chaperon e di quello che queste lavoratrici, devono affrontare per soddisfare ogni desiderio delle loro signorine o signore, non perdendo mai di vista l’importanza dell’affermazione pubblica. In più dimostrano come, con un lavoro del genere, non gli è possibile vivere il loro amore come vorrebbero.

Delizioso il fatto che, sempre con la leggerezza della commedia, la serie riesca a trattate argomenti importanti come la libertà femminile.

Manuale per signorine, la recensione su Almanacco Cinema

Manuale per signorine, il cast

Elena Bianda è Nadia de Santiago, classe 1990, era stata già vista nella serie Le ragazze del centralino, come co protagonista. La sua recitazione è molto spontanea e espressiva, riuscendo a rendere il personaggio di Elena suo. Da adolescente partecipa anche all’adattamento spagnolo di Quelli dell’intervallo, Cambio de clase. Nel 2021 si afferma anche come sceneggiatrice, nella serie Il tempo che ti do, di cui è protagonista e creatrice.

Santiago viene interpretato da Álvaro Mel, classe 1996, rispecchia il tipico signore educato dell’epoca, ma è “solo” un giornalista aspirante scrittore e per questo viene indicato dalla società come un cattivo partito.

Nell’interpretazione per le tre sorelle abbiamo, nei panni di Cristina, Isa montalbán, per Sara, Zona Bonafonte e infine per Carlota, Iratxe Emparan.

Manuale per signore uguale a Bridgerton?

La somiglianza c’è, inutile negarlo, ma a livello storico e scenografico. Entrambi stile ‘800, influenzati con musiche moderne, dove Manuale per signorine usa la canzone moderna, a differenza dell’adattamento a strumento presente in Bridgerton (di cui si possono trovare le ultime novità sulla quarta stagione qui). La scena e i costumi sono meno sfarzosi e montati di quelli della “versione americana”.

La differenza sostanziale che caratterizza Manuale per signorine è nella comicità e nell’abbattimento della quarta parete. Infatti, si riesce a parlare di femminismo e di libertà in modo molto leggero e spontaneo, andando a divertire e tenendo sempre sul dubbio per quanto riguarda le varie coppie.

Possiamo considerare ambedue le opere importanti per quanto riguarda la libertà di essere. Semplicemente si può riassumere Bridgerton come una versione un po’ più adulta e alcune volte “pesante”, anche nei dialoghi, rispetto a Manuale per signorine, che è più ricco di leggerezza e comicità.

Riflessioni

Commedia romantica e adorabile. Se si cerca una serie tv leggera e storica, questa è una di quelle giuste. Dalle conclusioni si presume che ci sarà una seconda stagione, confermata anche dalla stessa piattaforma Netflix, che ne annuncia ufficialmente l’inizio delle riprese il 26 gennaio.

Recensione a quattro stelle su Almanacco Cinema