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Miss Fallaci, la recensione della miniserie Rai
Miss Fallaci, con protagonista Miriam Leone, racconta la storia della giovane Oriana Fallaci. Ma la serie non convince totalmente, cosa non ha funzionato?
Diretta da Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella, Miss Fallaci racconta la vita e la carriera della giovane e celebre giornalista italiana Oriana Fallaci, dai primi anni ‘50 come giornalista dell’Europeo, fino all’inizio degli anni ‘60 e al suo reportage sulla condizione delle donne in Oriente.
Il soggetto di Miss Fallaci nasce da un’idea della regista italiana Alessandra Gonnella che, nel 2019, propose a Miriam Leone di interpretare Fallaci nel cortometraggio A Cup of Coffee with Marilyn, il racconto del tentativo della giovane giornalista di ottenere un’intervista con Marilyn Monroe. Il corto si aggiudicò il Nastro d’Argento nel 2020 e da quel progetto ha preso forma il soggetto della serie, che amplia la narrazione originale in un racconto di formazione dei primi anni di carriera giornalistica di Oriana Fallaci.
La trama della serie
Ambientata alla fine degli anni ’50, la serie racconta gli esordi di Oriana Fallaci (Miriam Leone) all’inizio conosciuta come “la ragazza del cinema” dell’Europeo, che sogna però di scrivere di politica. Determinata a farsi valere, scommette con il suo editore di riuscire a ottenere un’intervista con Marilyn Monroe, trasformando il suo primo viaggio negli Stati Uniti nell’occasione per raccontare i retroscena della mondanità di Hollywood, esperienza che ispirerà il suo primo libro: I sette peccati di Hollywood (1957). Nel frattempo, vive una relazione intensa e tormentata con il giornalista Alfredo Pieroni (Maurizio Lastrico). Tra passione e autodistruzione, tra grandi soddisfazioni lavorative e grandi dolori personali, prosegue la sua carriera, fino agli anni ‘60 e ai primi incarichi come giornalista e reporter, dedicandosi al tema della condizione della donna in Oriente, su cui scriverà il suo secondo libro: Il sesso inutile (1961).

Miss Fallaci: cosa non ha funzionato
Secondo i dati Auditel, la serie si è rivelata un flop, con una media di 1.900.000 telespettatori a puntata pari allo share del 12% (per fare un confronto: la serie Imma Tataranni – Sostituto procuratore con Vanessa Scalera fa una media di 25% di share a puntata). Ma cosa è andato storto per Miss Fallaci? Proviamo ad analizzare cosa ha funzionato e cosa no della miniserie di Rai 1.
- Il format e la struttura narrativa
Pensata per un pubblico generalista, la serie adotta un’impostazione tipica delle fiction Rai, con dialoghi semplici e una costruzione drammatica che si rifà alla tradizione televisiva italiana. Quindi nulla di troppo impegnativo e che segue una linea cronologica ben chiara (forse). Miss Fallaci ripercorre i momenti salienti della carriera della giornalista e si addentra anche nella sua vita privata, esplorando amori tormentati, perdite e sofferenze.
Nonostante il potenziale per essere un progetto di ampio respiro, la serie rimane però incastrata in questa struttura tradizionale, risultando eccessivamente melodrammatica, in contrasto con l’immagine contemporanea che ancora oggi si ha di Oriana Fallaci. La scelta di raccontare una giovane Oriana, lontana dall’icona consolidata, era già di per sé un azzardo, forse più adatto a un film o a una miniserie in due puntate (come già accadde per L’Oriana di Marco Turco con Vittoria Puccini), piuttosto che a un racconto così diluito di 8 episodi che si addentra in troppi e superflui mini plot, che distolgono l’attenzione da percorso di crescita del personaggio di Oriana Fallaci. Non sembra quindi esserci un buon equilibrio tra il racconto della sua carriera e il racconto della sua vita privata.
Anche l’uso dei flashback risulta problematico. Prendiamo come esempio il penultimo episodio “Una ragazza non piange”, che ha come tema il racconto delle origini di Oriana, la sua gioventù in periodo di guerra, il suo ruolo di giovane partigiana attiva nella resistenza insieme a suo padre. La puntata si apre con Oriana ricoverata in una clinica psichiatrica dopo un tentativo di suicidio. Per tutto l’episodio Oriana ricorda i momenti della sua infanzia traumatica, in una sorta di delirio cognitivo arrivando anche ad avere delle allucinazioni.
Dedicare un’intera puntata a questa cornice narrativa ha però spezzato il ritmo della serie, già rallentato da una sceneggiatura poco incisiva. Forse sarebbe stato meglio optare per più flashback, magari brevi e seminati nei vari episodi, che avrebbero dato più coerenza narrativa e cronologica al racconto, senza spezzarne il ritmo.
- Buchi di trama
La serie presenta alcune incongruenze narrative, la più evidente è proprio all’inizio della prima puntata che si apre con l’intervista di Oriana (circa quarantenne) all’allora Segretario degli Stati Uniti Henry Kissinger, siamo nel periodo della raccolta “Intervista con la storia” edita da Fallaci. Una breve scena, giusto un’introduzione prima di passare all’Oriana ventenne giornalista dell’Europeo. Si capisce quindi che l’incipit iniziale era un flashforward sul quale probabilmente si tornerà alla fine della serie, ma così non è. Miss Fallaci si interrompe a inizio anni ‘60, prima dei reportage sulle donne in Oriente, senza chiudere così il cerchio narrativo aperto all’inizio.
- Il doppiaggio
Un altro elemento critico della serie è il cast italo-americano e la scelta di recitare sia in italiano che in inglese, per poi doppiare la maggior parte dei dialoghi. Tutte le scene in cui Miriam Leone ha recitato in inglese sono state poi da lei doppiate in italiano, ma, pur essendo un’attrice di talento, non le si può dire lo stesso come doppiatrice.
La sua performance, con il doppiaggio, finisce per risultare meno incisiva e priva di quella profondità che avrebbe potuto dare in presa diretta. Questo porta a chiedersi il perché di questa scelta produttiva che ha coinvolto così tanti attori stranieri, per una serie girata prevalentemente in Italia e dedicata a un pubblico generalista della prima serata su Rai 1 (che evita da sempre prodotti in lingua straniera non doppiati).
- Oriana nell’immaginario contemporaneo
Oriana Fallaci è ormai un’icona ben definita, con caratteristiche precise sia estetiche, viso spigoloso e capelli lisci e scuri, che caratteriali, ostinata, caparbia, diretta, incapace di scendere a compromessi, la donna del celebre “Io lo voglio per chi lo vuole!” riguardo il tema dell’aborto nell’intervista del 1976 a AZ: un fatto come e perché.
La giovane Oriana della serie, invece, appare fragile, insicura, inesperta e incosciente in amore, un ritratto che, per quanto veritiero, fatica a conciliarsi con la giornalista che il pubblico conosce. Se l’intento era quello di raccontare la formazione del mito, il tono eccessivamente melodrammatico della serie ha reso difficile collegare la Fallaci interpretata da Miriam Leone con quella reale dell’immaginario collettivo.
Non è ancora chiaro se ci sarà una seconda stagione, ma, considerando il poco successo della prima, il futuro della serie appare incerto. Un eventuale seguito potrebbe approfondire la trasformazione della protagonista e avvicinarla di più alla Fallaci che tutti riconosciamo, ma resta da vedere se ci sarà ancora spazio per Miss Fallaci 2.

Conclusione
Ad ogni modo, nonostante qualche inciampo, Miss Fallaci si conferma un buon prodotto televisivo, perfetto per la fiction di Rai 1. La serie offre uno sguardo più intimo e inedito sulla giovinezza e gli esordi di Oriana Fallaci, lontano dall’immagine più nota della giornalista combattiva, impegnata nelle battaglie per i diritti delle donne e nel crudo giornalismo di guerra.
Prodotta da Paramount Television e Minerva Pictures in collaborazione con Red Strings, la miniserie è diretta da Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella. Quest’ultima, oltre a essere una delle registe, ha anche contribuito alla sceneggiatura insieme ad Alice Urciuolo, Laura Grimaldi, Diego Loreggian, Viola Rispoli e Thomas Grieves.
Nel cast Miriam Leone, Maurizio Lastrico, Francesca Agostini, Jóhannes Jóhannesson, Rosanna Gentili, Giordano De Plano, Francesco Colella e Leonardo Lidi e Isabella Tabarini che di recente abbiamo intervistato: leggi qui l’articolo!
Miss Fallaci, la miniserie completa con le 8 puntate, è disponibile su Rai Play, clicca qui per vederle.