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Over The Garden Wall, 10 anni del cult Cartoon Network
A ben dieci anni di distanza dall’uscita è ora di tornare nell’ignoto e parlare dell’iconica miniserie targata Cartoon Network: Over the Garden Wall.
Mai abbastanza discussa, in particolar modo in Italia, Over the Garden Wall è una miniserie del 2014. La prima miniserie targata Cartoon Network. Raggiunge inizialmente poco pubblico ma un caloroso accoglimento, accoglimento che col tempo l’ha resa degna di un grande seguito dal pubblico.
Quando due fratelli si ritrovano dispersi in una misteriosa foresta, dovranno affrontare l’Ignoto e i propri problemi. Con l’aiuto dell’uccellino Beatrice, Wirt e Greg si avventureranno in misteri ed assurdità nella speranza di ritrovare la via di casa.
Potete trovare il primo episodio della serie in calce all’articolo.
Venite, anime sole
Sarebbe necessario iniziare spiegando cosa sia Over the Garden Wall. Uno strappo alla regola per Cartoon Network, che si lancia nella produzione di questa completamente originale miniserie animata. Patrick McHale, co-sceneggiatrice del meraviglioso Pinocchio di Guglielmo Del Toro, crea e sviluppa la serie.
McHale e Cartoon Network si uniscono quindi nella realizzazione di questa miniserie evento di solo 10 episodi poco superiori ai 10 minuti l’uno. Una serie che si ispira al folclore e alle fiabe per portare sullo schermo un prodotto, si per ragazzi, ma che celebra anche una narrativa più classica ed oscura.
Over the Garden Wall è passata piuttosto in sordina in Italia. Forse proprio a causa della sua particolare natura, ma sicuramente anche per il suo devastante doppiaggio e adattamento italiano. Un lavoro che viene svolto con un intento meramente promozionante mettendo del ruolo di entrambi i protagonisti Sio e, come loro guida, Cristina D’Avena. Consiglio caldamente di tenersi lontani da questa bambinesca versione dell’opera e lasciarla esprimere della sua lingua originale.
Ad ogni modo, proprio quest’anno Over the Garden Wall celebra dieci anni dal suo debutto. Dieci anni in cui la serie ha catturato un grande seguito che ha celebrato la serie e la sua originalità. Muovendosi tra generi, sperimentando e divertendosi, ha catturato attenzione e dato ventata di freschezza all’animazione americana televisiva. Ma cosa ha portato a questo successo?
Vagate nell’oscurità
Patrick McHale cosparge Over the Garden Wall prima e soprattutto dalla sua brillante visione artistica. Cartoon Network presenta vera e propria opera autoriale, piena di coraggio e divertimento. In superfice una classica e bambinesca storia di ragazzi dispersi nei boschi, ma che nasconde in se temi importanti ed estremante adulti.
Da cinque anni celebro l’inizio dell’autunno proprio reimmergendomi dell’ignoto e rivivendo le avventure di Wirt e Greg. E a ognuna delle molte visioni mi emoziono e trovo sempre qualcosa di nuovo da amare. Tanto viene raccontato ed esplorato, e difficilmente una, due o anche cinque visioni basteranno a comprendere pienamente la serie. Ma ne basterà una a farvene innamorare.
McHale sfida i generi e i canoni creando una serie che muta di episodio in episodio. Geniali sceneggiature muovono le varie avventure ed un eccellente mistero muove la narrazione. I fratelli vivono avventure sempre diverse, in episodi che si muovono in diversi generi senza mai snaturarsi o limitarsi. Ci si muove tra il demenziale, il musical o l’horror, riuscendo spesso a creare grande tensione grazie alla sua imprevedibilità
A scrivere alcuni degli episodi troviamo importanti nomi di Cartoon Network e collaboratori di McHale nel suo periodo su Adventure Time. Steve Wolfhard (Summer Camp Island), Tom Herpich (Steven Universe) e Cole Sancher (Flapjack) sono solo alcuni dei brillanti nomi che portano cuore e anima alla serie. Un geniale episodio musicale viene addirittura scritto proprio dal padre di Adventure Time, Pendelton Ward.
Animazione e musiche
Sotto un punto di vista tecnico Over the Garden Wall non è nulla di monumentale. Cartoon Network sperimenta con questa serie, ma la sperimentazione non lascia molto spazio ai soldi. Lo show, forse anche per puntare alla promozione e a grandi attori, risente talvolta di una mancanza nel budget.
Ora, non lasciatevi trarre in inganno, quando è al suo meglio Over the Garden Wall è assolutamente incredibile da vedere. Quando è al suo peggio invece riesce comunque a tenersi in piedi grazie al suo meraviglioso stile e talento creativo. Ogni tanta si ricade in qualche errore o mancanza tecnica, ma mai qualcosa di insormontabile. Over the Garden Wall abbraccia però i suoi limiti, creando un opera che lavora con essi invece che contro. Dando la sensazione di essere veramente davanti ad una classica e molto artigianale opera animata.
A farla da padrone, infatti, sono comunque gli aspetti positivi. L’iconicità nei design, la grande diversificazione tra i personaggi, i maestosi e immersivi sfondi. Grande varietà e divertimento caratterizza il comparto visivo. C’è una grande attenzione nei dettagli e nei movimenti, ancor più argomentata da un eccellente lavoro nella fotografia.
Ma altrettanto, e forse ancor più valido è il lavoro musicale svolto con la The Blasting Company. Memorabili e meravigliosi brani creano grande atmosfera e tenzione. Per non parlare della componente musical, che figura canzoni anche scritte da Patrick McHale e Pendelton Ward. Canzoni divertenti ed emozionanti, talvolta pesino commoventi, aiutano a costruire il mondo e con esso i personaggi. In Over the Garden Wall troviamo brani che il pubblico ascolterà ancora e ancora, fino a saperli a memoria.
Ognuno ha una torcia da bruciare
Over The Garden Wall segue le avventure dei fratelli Wirt e Greg. Wirt, brillantemente interpretato da niente meno che Elijah Wood, è il maggiore dei due e principale focus della narrazione. Ma è anche un personaggio con cui inizialmente è difficile empatizzare. Brillante e talentuoso e sempre pronto a dir qualcosa di anche solo vagamente poetico. Ma, per come lo incontriamo, Wirt è privo di coraggio, volontà e carattere. Si trova a dover affrontare i propri limiti e a prendere le sue responsabilità. Un percorso pregno di emozione e profondità, raccontato con sincerità e molta durezza verso un protagonista che bistratta costantemente il suo fratellastro.
Il pubblico si rivede in Wirt e nei suoi difetti, ma inevitabilmente s’innamora di Greg (Collin Dean). Un meraviglioso e dolce bambino che scioglie anche i più freddi cuori. Pieno di bontà e gentilezza, ma anche irruento, bugiardo e disubbidiente. Greg è un sempliciotto, sempre voglioso di esprimere la sua unione con Wirt ignorando, consapevole o meno, tutti i problemi in questa. Nel suo, forse ancor meglio svolto, percorso dovrà imparare molto sui suoi atteggiamenti.
Ad accompagnarli nel loro viaggio attraverso l’Ignoto è l’uccellino Beatrice (Melanie Lynskey, The Last of Us). Beatrice è una guida dubbia e piena di misteri. La vediamo svelarsi sempre di più e ammorbidirsi con i suoi nuovi amici. I tre insieme formano un meraviglioso gruppo, unito proprio dalle loro differenze e dai propri difetti. Litigano, si migliorano ed evolvono insieme, affrontando letteralmente l’ignoto.
Infine, troviamo il Taglialegna, interpretato dal grande Christopher Lloyd (Ritorno al futuro). Un vecchio che vagabonda tra i boschi in cerca di un misterioso legno in grado di alimentare la sua lanterna. Appesantito dai suoi fardelli e i suoi segreti il Taglialegna trova tanta difficoltà ad ottenere fiducia da Wirt e Greg quanto da se stesso.
La vita nell’Ignoto
Over the Garden Wall è una storia lineare, ma raccontata attraverso diverse avventure. E tante avventure significa tanti personaggi. Si esplora la vita in questo, in parte terrificante, mondo. Cosa che in superfice può sembrare scontata, ma una volta che viene fatta luce sui molti misteri risulta a dir poco emozionante.
L’idea stessa di parlare di vita in una serie che ha così tanto da dire sul termine di questa è emozionante. Non importa se nell’episodio seguiamo un vecchio produttore di tè o un intera taverna di personaggi, ognuno ha modo di brillare. Personaggi che hanno tutti profondità e vita, in un mondo in cui buoni e cattivi vivono insieme.
C’è grande diversificazione tra i personaggi. Esploriamo il tormentato Zio Endicott di John Cleese; Abbiamo il piacere di conoscere Fred il Cavallo e della giovane Sara; Ma anche un personaggio che appare tanto brevemente quanto l’Uomo della strada risulta indimenticabile.
A dar voce ai tanti memorabili personaggi secondari troviamo un grande cast composto da nomi del calibro di: Jack Jones; Samuel Ramsey; Shirley Jones; Tim Curry e moltissimi altri. Elenco che non fa che argomentare sulla grandezza del talentuoso cast, che con questa serie trova pane per i propri denti ed ha modo di esprimere il proprio talento vocale. Difficile scegliere un personaggio o una performance preferita quando tutti riescono a mantenere un tale livello.
Invece, contro Wirt e Greg troviamo la tenebrosa Bestia. Una creatura che terrorizza l’Ignoto, sempre all’agguato nell’ombra per rubare le anime ai bambini perduti nella foresta. Non viene mai caratterizzata o esplorata in una maniera importante, ed è forse proprio ciò che fa funzionare tanto il personaggio. La sua distante ma sempre evidente presenza che si palesa prevalentemente tramite un distante canto o un paio d’occhi nell’oscurità. Un’antagonista estremamente semplice, ma altrettanto brillante e spaventoso.
Affrontare l’Ignoto
In Over the Garden Wall, Wirt e Greg si trovano a dover attraversare l’Ignoto. Una magica foresta a loro completamente estranea, dove abitano mistiche creature e strambi personaggi. Un’ambientazione a metà tra Tim Burton, Guillemo del toro e un classico Disney che nelle sue giocose e colorate atmosfere cela morte e oscurità. Non per nulla Del Toro ha poi preso McHale per accompagnarlo nella sceneggiatura del suo Pinocchio. Film che vede non poco la mano di McHale
Dai meravigliosi background al grande lavoro scenografico svolto. Si percepisce la dedizione dedicata a ogni stramberia o idea. La serie, in poco meno di due ore, lascia il pubblico disperdersi insieme ai ragazzi. Si esplora questo imprevedibile e meraviglioso mondo in ogni aspetto e dettaglio.
Il lavoro svolto da Patrick McHale e il suo team sulla costruzione dell’Ignoto e delle sue regole è assolutamente impeccabile. Celebra la narrativa per ragazzi e l’orrore, ma senza mai limitarsi a sembrare un mero assembramento di idee vecchie e già viste. Anzi, Over the Garden Wall ha molto di nuovo da dire.
Una storia sul perdere la via e cercare il coraggio di affrontare quel che ci si ritrova davanti. Wirt e Greg devono imparare a cambiare se desiderano sopravvivere. L’Ignoto mette alla prova il cuore e lo spirito di chi lo percorre, e i ragazzi dovranno imparare ad ascoltarsi a vicenda e trovare unità per uscirne.
In conclusione
Over the Garden Wall è un meraviglioso viaggio attraverso l’ignoto da vivere ancora e ancora. Ogni anno attendo sempre l’autunno per rivivere nelle immersive atmosfere di questa breve ma potente miniserie.
Una grande celebrazione dei giovani e della vita che cattura e fa sognare il pubblico. Patrick McHale crea una grande opera che cattura e incoraggia il pubblico. Lo incoraggia a cambiare, ad esplorare e andare oltre ciò che ritiene possibile.
Sotto diversi punti di vista potrebbe esser proprio il fiore all’occhiello di Cartoon Network. Ma è per me, indubbiamente, la miglior rappresentazione di un periodo storico molto importante e sperimentale nell’animazione televisiva. Una delle opere a cui sono più legato e che ho rivisto più volte. Over the Garden Wall merita più attenzione, da parte del pubblico e di uno studio che fin troppo spesso sembra dimenticarsene.
Lascio qui il primo episodio della serie, caricato da Cartoon Network su Youtube.
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