Categories: Recensioni

Tanti auguri Russell Crowe: vi consigliamo un film

 In occasione dei 61 anni della superstar neozelandese, Russell Crowe, vi consigliamo un film che (forse) non conoscete, con recensione no spoiler.

 

 

Se nel 2010 la Hollywood Walk Of Fame ha aggiunto la stella numero 2404 per lui, Russell Crowe, dal 2001 Roma (e forse anche tutta l’Italia) ha aggiunto un posto nel cuore riservato per lui.

Perché raramente un attore è riuscito ad incarnare un’epoca storica e a rimanere scolpito così indelebilmente nell’immaginario comune, come le mura del Colosseo che ha contribuito a rendere famose all’estero.

Oggi, per i suoi 61 anni abbiamo deciso di omaggiarlo consigliandovi un suo film che probabilmente potreste non conoscere. Pronti a scoprirlo?

 

Gli inizi di Russell Crowe e la passione per il rock

 

Portato dai genitori a quarttro anni in Australia, Crowe inizia a frequentare fin da piccolo il mondo dello spettacolo.

Ciononostante, a 16 anni decide di seguire la sua grande passione per la musica rock e fonda la sua prima band, I Roman Antix. Prenderà il nome di Russ Le Roc, per la corporatura massiccia che lo caratterizza (all’epoca, per dire, pesava già circa 80 kg). Ci prova con la carriera musicale per circa 10 anni, riuscendo nel 1981 ad incidere un brano di discreto successo in patria, I Want to be like Marlon Brando.

L’anno seguente, però, il gruppo si scioglie e la storia dei ‘Roman Antix’ finisce velocemente come era iniziata.

Tornerà alla recitazione più per necessità economica che per altri motivi. Supera alcuni provini di casting, senza aver frequentato scuole di cinema o di teatro, fino al debutto sul grande schermo nel 1990, con Giuramento di sangue.

 

Il successo planetario con Il gladiatore

Ottenuta la fama in Australia e viene notato da Sharon Stone, che lo scritturerà per The Quick and the Dead, grazie al quale Crowe avrà la prima occasione per farsi apprezzare anche dalle grandi case di produzione di Hollywood.

Dopo essere dovuto ingrassare di 20 kg per The Insider – Dietro la verità (ruolo che gli varrà la candidatura agli Oscar nel 1999), ecco che nel 2000 si presenta il ruolo di Massimo Decimo Meridio per il film di Ridley Scott: Il gladiatore.

Una storia che parla di vendetta, di fedeltà, ma anche del valore di un uomo; un valore che rimane intatto anche se quell’uomo può venire portato da generale a schiavo e poi gladiatore.

Il film diventa da subito un cult ed incassa 460 milioni di dollari. Si aggiudicherà cinque statuette agli Oscar, tra cui quella di Miglior Attore Protagonista proprio a Crowe.

 

 

Anche se Ridley Scott intuì da subito che con Russell Crowe si sarebbe potuto fare un gran bel lavoro, il processo non fu privo di tensioni. In particolare, l’attore (col suo solito caratterino) ebbe molto da ridire soprattutto in merito alla sceneggiatura.

Basti pensare, infatti, che la celebre frase, “Avrò la mia vendetta in questa vita o nell’altra“, addirittura inizialmente si rifiutò categoricamente di pronunciarla.

 

Oggi

L’attore non ha mai mancato occasione per dimostrare il suo amore per l’Italia e Roma (confermando di avere origini italiane da parte di madre), dichiarando anche di tifare per la Lazio.

Da qualche anno aumentato di peso, ma amato sempre allo stesso modo, ultimamente Russell Crowe si è reso partecipe di progetti non proprio esaltanti. Come dimenticarsi dei due terribili film di esorcismi: l’esilarante L’esorcista del papa e l’altrettanto tremendo L’esorcismo: ultimo atto. E poi piccole-medie parti in altrettanto terribili film di supereroi come Thor: Love and Thunder o Kraven – Il cacciatore.

 

Negli ultimi tempi si è dedicato anche molto alla sua band: The Gentlemen Barbers. Non a caso è stato ospite anche a Sanremo 2024. Sempre nel 2024 c’è stato il il primo live romano, con un concerto al Tempio di Venere, show trasmesso anche su un maxischermo montato di fronte al Colosseo. Ormai è casa sua.

 

 

 

 

Il film consigliato con Russell Crowe: Istantanee (1991)

 

Il film che, quindi, vi consigliamo oggi è Istantanee (1991), di Jocelyn Moorhouse. In originale il titolo è Proof.

La Moorhouse è una regista, sceneggiatrice e produttrice australiana. Istantanee per lei è stato il primo lungometraggio, dopo aver diretto il corto Pavane (1983). Primo lungometraggio che si guadagnò la Menzione speciale per la Miglior Opera Prima al 44º Festival di Cannes.

In Istantanee possiamo vedere un ventisettenne Russell Crowe in forse il suo primo ruolo davvero importante, dopo aver partecipato a Giuramento di sangue (1990) e The Crossing (1990).

Attualmente lo potete trovare nel catalogo di Amazon Prime Video.

 

Istantanee: trama e cast completo

Non vedente dalla nascita, Martin (Hugo Weaving) è cresciuto nel rancore verso la madre. Martin pensa, infatti, che lei gli descrivesse una realtà visiva alterata per punirlo del suo “deficit” e perfino considera la di lei precoce morte come un abbandono o una fuga.

Ormai trentenne Martin ha in casa una governante della sua età Celia (Geneviève Picot), ossessiva e direttiva al massimo e, innamorata di lui, in perenne offerta, tuttavia rifiutata.

Finché un giorno Martin consce un semplice lavapiatti, Andy (Russell Crowe).  Martin gli affiderà un compito: siccome è amante della macchina fotografica egli scatta qua e là e senza soste fotografie, l’altro dovrà descriverglielo in non più di dieci parole.

 

Altri membri del cast: Heather Mitchell, Jeffrey Walker, Daniel Pollock, Frankie J. Holden.

 

La recensione di Istantanee

 

Una storia di amicizia davvero ben orchestrata.

Buona interpretazione di Hugo Weaving, per quanto riguarda la parte del personaggio non vedente. Crowe è bravo sempre, anche se nella versione italiana è doppiato da Luca Dal Fabbro che non ci sta benissimo, per questo consigliamo la versione in lingua originale.

Alcuni hanno additato a questo film lo scomodare Freud, per il complesso edipico, ma personalmente ho visto il tutto come niente di più che una citazione.

Il ritmo ovviamente è lento, ma è ben cadenzato per un film che tutto sommato è brevissimo.

 

Ci sono scene molto belle, come quella al cinema drive-in, della prima (inquietante) in cui scopriamo tutte le foto fatte segretamente da Celia,  o del “collage” delle foto di Andy per far capire lo scorrere del tempo. Come ci sono anche dei concetti altrettanto affascinanti. C’é quello della narrazione come mezzo capace di abbattere la barriera della mancanza della vista. Oppure lo stesso rifiuto nei confronti di Celia. Martin rifiuta Celia perché in questo modo può essere lui a compatire per una volta, invece che sempre il contrario.

Il film, poi, riflette molto bene il dramma delle persone cieche: la costrizione alla fiducia.

Nel complesso nulla di fantasmagorico, ma di certo un buon film. Non è che potessimo consigliarvi American Gangster o A beautiful mind, per dire. Però questo è un ottimo film per uscire dai sentieri battuti e per scoprire uno dei primi ruoli del buon grane Massimo Decimo Meridio.

 

 

 

Marco Lancia

Recent Posts

Kasia Smutniak nel ruolo di Maria: proteste in Polonia

Kasia Smutniak, attrice italiana di origini polacche, è finita al centro di una polemica dopo…

2 ore ago

Cannes: Marché Du Film 2026, svelato il paese d’onore

Il Marché du Film del Festival di Cannes, in programma il prossimo maggio, ha svelato il Giappone come Paese…

4 ore ago

Il Mostro, la recensione

È disponibile su Netflix la miniserie di Stefano Sollima: Il Mostro, un racconto trasversale dei…

6 ore ago

7 Anniversari: amore, passione e.. scadenze!

Al via in Piemonte le riprese del film italiano d’esordio di Sabrina Iannucci, 7 Anniversari, con…

8 ore ago

Mr. Scorsese: benvenuto nel cinema

Mr. Scorsese è il ritratto intimo ed artistico della vita del più grande maestro di…

12 ore ago

Roma Cinema Fest: Vita da Carlo – Stagione finale

Sono stati presentati ieri sera, 26 ottobre 2025, al Roma Cinema Fest, i primi quattro…

1 giorno ago