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This is Halloween. Blumhouse, la casa americana degli orrori

Il terzo appuntamento settimanale della rubrica This is Halloween pone l’attenzione sulla società cinematografica focalizzata sul genere horror, la Blumhouse.

Negli ultimi 10 anni, l’industria cinematografica americana ha vissuto la nascita di molte società cinematografiche indipendenti che hanno dato vita a pellicole cinematografiche di successo mondiale. Tra queste si distingue in assoluto la Blumhouse Production, fondata da Jason Blum 24 anni fa.

La società di produzione cinematografica, conosciuta anche come casa americana degli orrorisi è fatta strada non solo come società cinematografica focalizzata sul genere horror ma anche per il modello di business che ha rivoluzionato gli schemi della distribuzione cinematografica.

L’impatto culturale e creativo della Blumhouse, ha spinto grandi autori del cinema hollywoodiano a farne parte e a dar vita a nuovi talenti promettenti per il panorama americano.

Il CEO e fondatore di Blumhouse: Jason Blum

Nato durante la New Hollywood nel 1969, Jason Blum inizia a lavorare nel mondo del cinema nei primi anni Novanta, con l’esordio della sua prima pellicola Scalciando e strillando (1995) con il suo compagno del collage Noah Baumbach. L’anno dopo invece viene assunto dai fratelli Weinstein e inizia a lavorare nella Miramax.

Il più grande sogno di ogni produttore cinematografico è quello di poter lavorare in grandi aziende cinematografiche e di avere grande formazione creativa e imprenditoriale. Blum da una parte vivrà il suo più grande sogno dall’altra un vero e proprio incubo: infatti sarà vittima di bullismo da parte dei dipendenti e dello stesso Harvey Weinstein.

Un’esperienza che ha dato forma ad un carattere forte, determinato e intelligente di Jason, importante per sopravvivere nel difficile mondo di Hollywood. Così, proprio per poter ottenere una sua indipendenza lavorativa, nel 2000 lascia la Miramax per fondare la Blumhouse Production.

Il successo mondiale

Agli inizi la Blumhouse ha creato e distribuito prodotti di diverso genere, come Griffin & Phoenix (2006) film romantico di poco successo. Così Blum ha sperimentato diverse strade per capire al meglio la formula giusta per conquistare il mercato e il pubblico.

Infatti nel 2007 arriverà la prima conquista assoluta con Paranormal Activity, horror sprannaturale scritto e diretto dall’isreaeliano Oren Peli. Con soli 15.000 dollari di budget, Blum riesce a comprarne i diritti e farne un successo mondiale, guadagnando al botteghino quasi 200 milioni di dollari.

Da Paranormal Activity inizierà il metodo produttivo più profittevoli e ambiti del cinema americano odierno dando vita a diverse pellicole di successo come La notte del giudizio (2013), Ouija (2014), Il ragazzo della porta accanto (2015), Unfriend (2014), The Visit (2015), Split (2016), Scappa – Get Out (2017), Auguri per la tua morte (2017), Obbligo o verità (2018) e Ma (2019).

Tutte queste pellicole cinematografiche sono prevalentemente thirller/horror che hanno anche reso tale la società di produzione, permettendo anche una libertà creativa degli autori coinvolti nei progetti, nei limiti dei fondi messi a disposizione.

I grandi autori americani con la Blumhouse

Negli ultimi dieci anni Blum e la sua casa di produzione hanno dato visibilità a talenti come Scott Derrickson (regista di Sinister, diventato famoso al grande pubblico grazie a Doctor Strange), Mike Flanagan (l’autore di Ouija e Somnia, poi showrunner delle due produzioni Netflix Hill House e The Haunting Of Bly Manor) e James Wan (per la Blumhouse il regista di Saw e Aquaman ha diretto Insidious).

Sicuramente nella storia produttiva della società di Blum non mancano pellicole mediocri che hanno fatto non poco storcere il naso agli addetti ai lavori. Tuttavia il produttore statunitense, da abile uomo d’affari, ad un certo punto intuisce il bisogno di alzare il livello e, a partire dal 2014, comincia a dare spazio anche a progetti più autoriali: con il film TV The Normal Heart di Ryan Murphy, co-prodotto assieme HBO, fa incetta di nomination agli Emmy del 2015.

Mentre con l’opera seconda del regista di La La Land Damien Chazelle, Whiplash non solo riceve il plauso dalla critica ma conquista anche tre statuette alla Notte degli Oscar 2015 (su cinque nomination). Ecco che quindi, oltre alle normali produzioni di genere utili per fare cassa, la Blumhouse offre sempre di più la possibilità a grandi cineasti di potersi esprimere al meglio.

Il metodo Blumhouse

Jason Blum, dopo la sua formazione e le sue esperienze lavorative, inizia a capire come si vive e si lavora dietro al grande schermo. Perciò decide di puntare tutto su un genere, l’horror, che ha rivoluzionato con la sua semplice formula, che continua ad attirare molti cineasti, non solo emergenti.

Il suo metodo e la chiave vincente di Blum si focalizza principalmente nel puntare su budget contenuti, come già anticipato. Questo permette alla Blumhouse di minimizzare il rischio finanziario e massimizzare il potenziale di profitto in caso di successo.

Essendo costi di produzione bassi, la presenza degli effetti speciali è sostituita dall’uso di effetti pratici che permettono di creare un’esperienza più coinvolgente per il pubblico. Realizzare film di alta qualità in tempi relativamente brevi, cosa che consente di mantenere bassi i costi, permettendo anche la produzione di un numero maggiore di film.

Ultima chiave importante del suo metodo sono le partnership consolidate con i principali studi per la distribuzione e il marketing. Questo consente alla Blumhouse di raggiungere un pubblico ampio senza sostenere le grandi spese di una massiccia campagna pubblicitaria.

Con queste semplici tecniche la Blumhouse adotta un approccio diverso lanciando sul mercato una pluralità di prodotti; se anche solo uno su dieci raggiunge il successo, questo permette di recuperare i costi degli altri nove, e non solo.

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