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This is Halloween. Paura e piacere dei film horror
L’appuntamento settimanale della nostra rubrica This is Halloween si focalizza sulla psicologia che si gela dietro ai film horror.
Ognuno di noi ha piena conoscenza che nonostante il cinema ci trasmette emozioni vere, tratte anche da storie vere, tutto è frutto della finzione cinematografica. Questo accade soprattutto per le pellicole cinematografiche del genere horror, nei quali tantissimi amanti, e non solo, sono attrattati e provano piacere della paura e dell’essere spaventati, nonostante sia tutto artefatto.
Da questa passione molti ricercatori si sono interrogati da tempo sul perché il genere horror affascina il pubblico e perché si voglia provare piacere dall’essere spaventati.
Paura ed eccitazione
Quello che sicuramente provoca piacere e attrazione per i film horror è il confronto con le paure più nascoste e intime dell’animo umano. Infatti alcune aree del nostro cervello vengono stimolate quando si parla di paura e timore, cercando inconsciamente di sperimentare un piacere cognitivo dato dalla possibilità di avvicinarsi in sicurezza all’ignoto, ma senza doverlo realmente affrontare.
Le aree sensoriali e motorie che agiscono come una rete di paura anticipatoria servirebbero quindi a risolvere l’ambiguità e ad aumentare la vigilanza prima di aver valutato il contenuto emotivo delle informazioni sensoriali ed eventualmente preparare la risposta comportamentale. L’insorgenza improvvisa della minaccia suscita un’attività a sorpresa nelle regioni coinvolte, sia nell’esperienza emotiva ma anche nell’eccitazione dello stimolo e, da qui, nasce l’accostamento tra paura e piacere.
L’obbiettivo dei film horror prima di tutto è quello di controllare cognitivamente ciò che sta succedendo e da questo controllo scaturisce il piacere della paura e la curiosità della paura stessa.
Infatti difronte ad un’ambientazione sicura la reazione fisiologica è piuttosto controllata ed è questo che provoca piacere al nostro cervello di quelle piccole scene di paura e timore. Se invece ci troviamo difronte a pellicole cinematografiche che rievocano ricordi negativi o situazioni fuori dal controllo emotivo, lì si parla di un vera e propria paura generata secondo una prospettiva diversa.
L’esempio sono anche pellicole cinematografiche tratte da storie vere, come la saga di L’evocazione-The Conjuring, film del 2013 diretto da James Wan basato sui racconti di una coppia di ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warre, e da questi racconti sono stati prodotti sequel e spin-off connessi alle suddette storie surreali.
Grazie a storie vere o fittizie, scene di omicidi macabri, serial killer, possessioni, l’industria cinematografica soddisfa ogni genere della nostra paura che si può sperimentare comodamente seduti sul divano di casa o in un cinema con il maxischermo.
Un studio scientifico sull’attuazione del genere
Per la grande potenzialità e successo di film del genere horror, ci sono stati diversi ricercatori scientifici che hanno condotto degli studi e ricerche sul perché questi film di genere scaturiscono un grande piacere.
Per esempio sono nate delle strutture espressamente dedicate allo studio del tema, come il Recreational Fear Lab presso l’Aarhus University in Danimarca che si occupa proprio di studiare il lato piacevole della paura. Mathias Clasen è uno dei ricercatori a capo del progetto in Danimarca e ha scientificamente provato ciò che stato spiegato nel paragrafo precedente: quando guardiamo un film horror siamo più vigili e all’erta, come pronti a rispondere a una minaccia.
Particolarmente interessante è anche uno studio dell’Università di Turku, in Finlandia, pubblicato su Neurolmage.
Lo studio è partito dalla realizzazione di una classifica delle più spaventose pellicole degli ultimi 100 anni, grazie anche al contribuito di 216 appassionati di cinema.
In cima abbiamo La Spina del Diavolo, film del 2001 diretto da Guillermo Del Toro. Altri film visionati sono Goksung- La presenza del diavolo, film coreano del 2016 che tratta di contagi demoni e zombie, e ovviamente non può mancare L’Esorcista (1973) una delle pellicole forse più imitate nella storia del cinema
Dal punto di vista degli appassionati di cinema, l’eccitazione è risultata la ragione che spinge a voler vedere un horror movie, che diventa anche una scusa per socializzare perché generalmente non si predilige vederli da soli. È emerso anche che le pellicole di natura psicologica o basati su eventi reali sono reputati i più spaventosi, e fanno più timore cose invisibili o implicite piuttosto che ciò che si può vedere.
In seguito è stato eseguito un esperimento per capire cosa succede alla mente umana e al corpo guardando un film di paura. È stato chiesto a 37 volontari di guardare due film, The Conjuring 2(2016)e Insidious(2010) mentre veniva effettuata una risonanza magnetica. È emerso che quando l’ansia lentamente aumenta, le regioni del cervello coinvolte nella percezione visiva e uditiva diventano più attive.
Dopo uno shock improvviso, l’attività cerebrale è più evidente nelle aree coinvolte nell’elaborazione delle emozioni, nella valutazione delle minacce e nel processo decisionale. Queste sono in continuo dialogo con le aree sensoriali durante il film, che è come se preparassero reti di risposta quando un evento spaventoso diventa sempre più probabile.
Pertanto, gli studiosi spiegano che i nostri cervelli ci anticipano continuamente e ci preparano all’azione in risposta alle minacce, e i film horror sfruttano questa esperienza per migliorare il nostro stato di eccitazione.
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