Durante l’occupazione di Roma, Alvaro, un criminale romano e partigiano, cerca vendetta contro i fascisti, in un film che mescola dramma e azione.
La lunga notte del’43 di Florestano Vancini (1960)
Dal racconto di Giorgio Bassani e opera prima di Vancini, racconta del fascismo di provincia. Durante l’occupazione nazista di Ferrara, un farmacista antifascista viene ucciso in una rappresaglia ordinata da un gerarca locale, portando alla scoperta delle ipocrisie e delle tensioni politiche della città.
Una vita difficile di Dino Risi (1961)
Collaborazione magistralmente riuscita del regista Dino Risi con Alberto Sordi (protagonista del film). La pellicola racconta di Silvio, un giornalista antifascista che lotta per i suoi ideali mentre cerca un equilibrio tra amore, compromessi e disillusioni in un’Italia che cambia.
Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy (1962)
Dedicato a Gennarino Capuozzo, il bambino che morì durante l’insurrezione che liberò la città di Napoli. Pellicola molto intensa che la storica insurrezione del popolo napoletano del 1943 contro l’occupazione nazista, che combattendo con coraggio e sacrificio per liberare la città prima dell’arrivo degli alleati.
Giovinezza, giovinezza di Franco Rossi (1969)
Una pellicola davvero intima e realistica. Racconta la storia di alcuni giovani che vivono a Roma durante l’occupazione nazista. In un’Italia segnata dalla guerra, i protagonisti si confrontano con le difficoltà del tempo, tra passioni, sogni e drammi, vivendo la loro giovinezza in un contesto di lotta, speranza e disillusione.
C’eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974)
Uno dei capolavori del cinema italiano capace di intrecciare commedia dramma e critica sociale. Narra la storia di tre amici che, dopo aver condiviso gli ideali della Resistenza, intraprendono percorsi di vita diversi. Tra amori, sogni infranti e compromessi, il film riflette sull’evoluzione personale e sociale nell’Italia dal dopoguerra agli anni ’70. Iconiche le interpretazioni Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores.
L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo (1976)
Tratto dal romanzo di Renata Viganò il film racconta di Agnese, una donna semplice che, dopo l’uccisione del marito da parte dei nazisti, si unisce ai partigiani. Mossa dal dolore e dalla volontà di combattere l’oppressione, Agnese affronta con coraggio la lotta per la libertà, diventando un simbolo di forza e resilienza.
La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani (1982)
Il film si muove sullo sfondo della strage di San Lorenzo Miniato del 1944 che fu erroneamente attribuita ai fascisti, e narra il viaggio di un gruppo di paesani toscani durante l’estate del 1944, in fuga dai nazisti. Attraverso ricordi, sogni e momenti drammatici, il film racconta il desiderio di libertà e la forza collettiva di fronte alla guerra, in una notte simbolica di speranza e tragedia.
Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee (2008)
Il film racconta la storia di quattro soldati afroamericani la Seconda Guerra Mondiale, intrappolati in un villaggio italiano occupato dai nazisti. Mentre cercano di sopravvivere, si legano agli abitanti locali, in particolare a un bambino italiano.
L’uomo che verrà di Giorgio Diritti (2010)
Ambientato nel 1943-1944 il film racconta la vita di una comunità contadina sull’Appennino bolognese visto dagli occhi di Martina, una bambina muta. Al centro della pellicola c’è la volontà di raccontare in maniera ossimoricamente dolce-cruda la strage di Marzabotto.
Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani (2019)
Tratto dal celebre romanzo di Beppe Fenoglio: segue partigiano Militi, che durante la Resistenza italiana cerca di ritrovare Marinella, l’amore della sua vita. Mentre affronta i pericoli della guerra e il tradimento, il film esplora il conflitto interiore di Militi tra l’impegno nella lotta e la sua passione non corrisposta.