163Views
4 mosche di velluto grigio torna in sala: cosa c’è da sapere
Dal 14 luglio torna nelle sale il capitolo più cerebrale e metafisico di Dario Argento, 4 mosche di velluto grigio, restaurato in 4K.
Distribuito da CG Entertainment in collaborazione con Cat People, grazie a Surf Film, torna nelle sale 4 mosche di velluto grigio, thriller liquido e disturbante, opera crepuscolare e ossessiva sospesa tra sogno e paranoia. Il film verrà ospitato in più di 100 sale e partecipa a Cinema Revolution, con un prezzo speciale di 3,50 euro a biglietto. La lista delle sale aderenti è disponibile a questo link.
“Non m’interessava realizzare un giallo classico, il mio desiderio era quello di mescolare i generi, di provare a spingere un po’ più in là la ricerca di un mio stile personale”.
TRAMA (SENZA SPOILER)
Il film segue Roberto Tobias, un giovane batterista rock perseguitato da un misterioso individuo che sembra volerlo far impazzire. Dopo un omicidio che lo coinvolge indirettamente, Roberto viene trascinato in un incubo paranoico tra visioni, ricatti e presenze oscure. Tutto ruota intorno a un dettaglio visivo inquietante: l’immagine di “quattro mosche di velluto grigio” proiettata sulla retina di una vittima.

CONTESTO E RESTAURO
4 mosche di velluto grigio è il terzo capitolo della “trilogia degli animali” di Dario Argento, dopo L’uccello dalle piume di cristallo (1970) e Il gatto a nove code (1971). È considerato il più visionario e sperimentale dei tre, con elementi surreali, inserti ironici e momenti di suspense che sfociano quasi nel fantastico. Fu a lungo invisibile o di difficile reperibilità, a causa di problemi legati ai diritti internazionali e alla conservazione delle copie. Il film è stato restaurato in 4K da Cineteca di Bologna in collaborazione con Surf Film e RTI-Mediaset ed è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2024 – Cannes Classics, riscuotendo grande attenzione da critici e cinefili.
Vedere il film oggi, oltre ad essere un’esperienza cinematografica visiva e sensoriale che merita di essere vista sul grande schermo, rappresenta un’occasione unica per riscoprire un cult del cinema italiano, rimasto a lungo nell’ombra e rappresenta un tassello fondamentale per comprendere l’evoluzione del cinema di Dario Argento.
QUALCHE CURIOSITÀ
- Il personaggio investigativo Gianni Arrosio (Jean-Pierre Marielle), un detective omosessuale goffo ma geniale, è uno dei primi esempi di personaggio queer nel giallo italiano.
- Bud Spencer appare brevemente in un cameo ironico come guardiano notturno.
- La colonna sonora è firmata da Ennio Morricone, con sonorità atipiche, jazzate e disturbanti, molto diverse da quelle epiche a cui era abituato il pubblico.
- Per ricostruire l’immagine sulla retina della vittima è stata utilizzata una lente d’ingrandimento elettronica fittizia, donando un dettaglio che fonde crime e fantascienza.
“Intendevo scaricare addosso allo spettatore tutte le mie ossessioni: i sogni premonitori, le lettere minatorie, l’incomunicabilità fra marito e moglie, gli scherzi crudeli del destino e come nel Gatto – uno spunto che potesse stare a metà strada tra il fantastico e la scienza vera e propria”.

Per altri articoli su Dario Argento clicca qui