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Bruce Willis è Malcolm Crowe ne Il sesto senso

Bruce Willis, già noto, esprime l’ennesima grande performance recitativa in questo film del 1999. Un triller psicologico che ha segnato un’epoca e generazione

Il sesto senso è stato un film spartiacque e che ha segnato l’idea del genere per la maggior parte degli spettatori. Siamo negli anni ’90 (anche se alla fine, precisamente nel 1999) e c’è un attore che ha letteralmente monopolizzato tutto il genere action ma anche il genere dei triller psicologici e quell’attore è Bruce Willis.

Ma c’è di più, in questo film appare anche un ragazzino che, in realtà, un enfant prodige (tale Haley Joel Osment) che funziona perché ha quel visetto tanto carino e degli occhi estremamente teneri e, per di più, è un vero talento dal punto di vista recitativo.

Sempre il piccolo Haley era già piaciuto ai molti nella breve interpretazione (ma carica di significato) di Forrest Gump (lui è propio Forrest Gump junior figlio di Tom Hanks aka Forrest Gump). Un’interpretazione che avrebbe segnato la carriera dell’attore come anche quella della co-protagonista Robin Wright e, infine, proprio del piccolo Osment.

Bene, il canovaccio principale del film è tuto qui ma, logicamente, non sarà solo appannaggio di questi due attori; infatti, ci saranno anche Toni Colette (mamma del piccolo Cole) e c’è anche un piccolo cameo di una giovanissima MIscha Barton. Un altro cameo interessante è proprio quello del regista M. Night Shyamalan (che nel film è il dottor Hill).

Un film che è ancora oggi uno dei lasciti – recitativi – di Willis che, come è noto, è stato costretto a lasciare il set a causa di una malattia degenerativa

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Di cosa parla Il sesto senso e cosa ci ha lasciati Bruce Willis?

Bruce Willis è il dottor Malcolm Crowe, psicologo infantile, che – tonato a casa con la moglie dopo una serata di gala – viene sparato (in casa sua) da un suo paziente disturbato.

Da queso momento si apre una narrazione avvincente che lascia letteralmente lo spettatore con il fiato sospeso perché nulla è come appare.

La nota davvero toccante è proprio l’incontro che il dottor Crowe avrà con il piccolo e solitario Cole Sear. Sono passati svariati mesi da quell’incidente che ha segnato molto l’autostima professionale e personale dell’inarrestabile dottore.

Ha cambiato lavoro e incontra un caso molto simile che non è riuscito a risolvere per tempo: Cole, infatti, ha solo 9 anni ed è sensibile e solitario. Il bambino mostra, infatti, di sentirsi particolarmente spaventato da qualcosa che nessuno riesce a spiegare.

Solo con il tempo e la fiducia – conquistata un po’ alla volta – Malcolm riuscirà a scoprire cosa spaventa il piccolo Cole ma sarà in stile Shyalaman.

Un film che è un vero e proprio capolavoro. Perfetto in qualsiasi punto di vista: sceneggiatura avvincente, costumi e recitazione impeccabile.

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