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Eva contro Eva: la rinascita di Bette Davis

Nel 1950, un anno d’oro per il cinema mondiale, arriva sugli schermi il film che consacra la carriera di Bette Davis, Eva contro Eva.

Considerato una pietra miliare del cinema americano, Eva contro Eva rilanciò la carriera di Bette Davis dopo la rottura con la Warner Bros. Il titolo originale è All About Eve. Il film tutt’ora detiene, insieme a Titanic e La La Land, il record di 14 candidature agli Oscar.

Ambientato nell’affascinante mondo del teatro, All About Eve ne racconta il lato più angusto, competitivo e spietato. Il ritratto che emerge è quello di un universo in cui oltre alla bellezza dell’arte si annidano falsità e arrivismo. Soltanto con l’astuzia si può rimanere a galla.

Bette Davis, in una fase barcollante della sua carriera, con il personaggio di Margo Channing regala una tra le sue migliori interpretazioni. La sua recitazione, fisica e precisa, illumina e celebra la già grande sceneggiatura di Joseph L. Mankiewicz.

Eva contro Eva è ormai un classico, ma cosa c’è dietro la nascita del capolavoro?

Bette Davis vs Warner Bros

“Sono sempre stata guidata da una musica distante, un inno di battaglia, senza dubbio, perché sono stata in guerra dal principio”.

Così inizia l’autobiografia di Bette Davis dall’emblematico titolo The Lonely Life. Talentuosissima e risoluta, l’attrice nata a Lowell nel 1908 costruì mattone dopo mattone la sua carriera nonostante le perplessità di molti. Riuscì a farlo in un ambiente maschilista in cui l’apparenza era tutto.

Basti pensare che Jack Warner, che sarà il suo datore di lavoro per ben diciannove anni, fu il primo a farle malignamente presente la sua totale mancanza di sex appeal. Il talento di Bette Davis fruttò, tuttavia, moltissimo all’azienda con cui i rapporti non furono mai del tutto sereni.

Nel 1936 il rapporto tra Davis e la Warner vide la sua fase peggiore. L’attrice, convinta di essere destinata di proposito a film mediocri, firma per due lavori in Gran Bretagna violando di fatto il contratto con la Warner. A quel tempo gli attori erano a tutti gli effetti degli impiegati presso le case di produzione per cui non potevano lavorare altrove.

La causa che seguì fu persa dall’attrice, che tornò a lavorare in America. Nonostante i successi che seguirono Bette Davis continuava a patire per la mancanza di libertà artistica che la Warner le imponeva. Dopo il film Peccato (1949), considerato un vero e proprio tentativo di sabotaggio alla sua carriera, la Warner finalmente accettò di recidere il contratto.

Una “(s)fortunata” circostanza

Bette Davis, dunque, alle soglie degli anni ’50 perdeva la sua storica casa di produzione e non solo. La causa e le sue frizioni con la Warner le attribuirono la fama di persona con cui non era facile lavorare. La tipica diva capricciosa da evitare.

Con grande stupore accolse per questo motivo la chiamata del produttore Darryl Zanuck. Zanuck le inviava la sceneggiatura di Eva contro Eva chiedendole, però, di essere pronta per girare dieci giorni dopo. L’attrice inizialmente scelta, Claudette Colbert, si era fatta male alla schiena, ma il teatro di posa a San Francisco era già prenotato per due settimane. Non c’era tempo per riflettere. Dentro o fuori.

Bastò la prima lettura a Bette Davis per capire che aveva tra le mani una struttura drammaturgica praticamente perfetta. Il personaggio di Margo Channing, diva sul viale del tramonto, sembrava cucito su di lei. Come ammetterà lei stessa nella sua autobiografia la perdita della povera Claudette Colbert fu per lei un enorme guadagno. A Joseph L. Mankiewicz, che era oltre che sceneggiatore anche regista di Eva contro Eva, dirà: “Mi hai resuscitato dalla tomba”.

La trama di Eva contro Eva

Margo Channing (Bette Davis) è una famosa e acclamata diva di Broadway. Un giorno, dopo uno spettacolo, nel suo camerino entra Eve Harrington (Anne Baxter), sua giovanissima ammiratrice. La ragazza, all’apparenza dolce e devota, ha seguito la sua beniamina in tutti i suoi recenti spettacoli. Colpita e lusingata, Margo decide di assumerla come sua assistente.

Eve svolge il suo lavoro in modo impeccabile, guadagnando la stima non solo di Margo ma di tutti coloro che le stanno intorno. Bill (Gary Merrill), suo fidanzato e regista teatrale, ma anche Karen (Celeste Holm) e Lloyd (Hugh Marlowe), amici e collaboratori.

Stuzzicata sul suo punto debole, Bill, con cui Eve sembra particolarmente in sintonia, Margo inizia ad avere i primi sospetti sulla ragazza. Nasce una competizione di cui Margo sente fortemente le ragioni, ma che appare a tutti gli altri semplicemente un capriccio.

L’ostilità della diva nei confronti della giovane finisce per allontanarla da Bill e dagli altri, che si sentono in dovere di soccorrere l’indifesa Eve. Ben presto scopriranno non solo che la ragazza non ha bisogno di alcuna difesa, ma che a guidarla dal principio è stata solo la brama di successo.

Perché rivederlo

Tre ragioni per scoprirlo o rivederlo: la sceneggiatura, la recitazione e il confine sfumato tra la realtà e la finzione.

Primo motivo fra tutti la sceneggiatura di Joseph L. Mankiewicz. Il film è scritto come un lunghissimo flashback, curiosamente come Viale del tramonto (Sunset Boulevard, 1950), capolavoro dello stesso anno. Mankiewicz costruisce una trama convincente in cui lo spettatore si ritrova a scoprire lentamente, insieme a Margo, la vera natura di Eve. Una sceneggiatura dall’ottimo ritmo, divertente, con dialoghi brillanti e arguti, e battute diventate iconiche.

Ottime le interpretazioni di tutto il cast tra cui figura anche una giovanissima, e allora sconosciuta, Marilyn Monroe. George Sanders, nel ruolo del critico Addison DeWitt, fu premiato con l’Oscar mentre Bette Davis ottenne a Cannes il Prix d’interprétation féminine. Quella in Eva contro Eva è senz’altro una delle migliori performance di Bette Davis.

L’attrice si serve soprattutto del corpo per raccontare la sua Margo. Ogni gesto, ogni minima modifica dello sguardo è funzionale a dipingere la diffidenza che si insinua nella donna. Inoltre, affascinante è la sua capacità di interagire con gli oggetti che la circondano. In uno dei litigi con Bill, Margo, che vuole ostentare distrazione, incanala la tensione del momento su un cioccolatino. Lo prende, poi lo posa, fa un giro della stanza, lo riprende e solo alla fine, esausta, lo mangia. Bette Davis, poi, non ha mai nascosto la sua vicinanza emotiva al personaggio di Margo.

Bette e Margo

Margo Channing è il ritratto di una donna che vive dolorosamente la scissione tra il pubblico e il privato. Acclamata sulle scene, è profondamente insicura dal punto di vista sentimentale. Una sensazione che Bette Davis conosceva bene. Se dal punto di vista lavorativo non poteva che essere fiera di sé stessa, con gli uomini non aveva avuto vita facile. Aveva appena divorziato per la seconda volta, e di nuovo si ritrovava celebrata ma sola.

In Eva contro Eva c’è una scena in cui Margo, in auto insieme a Karen e Lloyd, riflette proprio su tale condizione. Bette Davis ammette di aver fatto fatica a portare a casa la scena. “Incurvata nella macchina in quella lussuosa pelliccia, trovavo difficile ricordare che interpretavo una parte. Il mio parallelo fallimento continuava a bloccarmi, e trattenere le lacrime non fu impresa facile”.

Fu proprio il set di Eva contro Eva, inoltre, a portare l’attrice per la quarta volta al matrimonio. La finzione tra Margo e Bill si trasformò in un sentimento autentico per Bette Davis e Gary Merrill. Nella realtà, tuttavia, non ci fu lieto fine. La relazione, intensa e travagliata, terminò dieci anni dopo.

L’eredità di Eva contro Eva

Eva contro Eva è un film che ha avuto un grande impatto sulla cinematografia successiva. Decine di film e serie tv hanno preso spunto, citato, oppure semplicemente omaggiato All About Eve. Si va da show come The Mary Tyler Moore Show e The Simpsons, a lungometraggi come Magic Mike (Soderbergh, 2012).

Il caso più celebre ed esplicito è Tutto su mia madre (All about my mother) di Pedro Almodóvar. Il regista spagnolo riprende il titolo, l’ambiente teatrale, ma anche alcuni dettagli di trama. Innanzitutto, in una delle prime scene, Manuela e suo figlio Esteban mangiano davanti alla tv mentre viene trasmesso proprio Eva contro Eva.

Huma (Marisa Paredes), proprio come Margo, è un’attrice di grande fama che vive una relazione complicata con Nina, più giovane di lei e anch’ella attrice. Manuela, anche se per motivi di natura differente si ritroverà per caso a sostituire la ragazza sul palcoscenico per una replica. Nina, su tutte le furie, le dirà: “Proprio come Eve Harrigton!”. Infine, il film, che celebra il mondo del teatro, è dedicato tra gli altri proprio a Bette Davis.

Eva contro Eva non è l’unico capolavoro dell’attrice ma ha certamente il merito di aver fornito un esempio semplice e concreto alla domanda: “Perché Bette Davis è diventata Bette Davis?”. La voglia di tornare a lavorare dopo le sfortunate vicende legali. L’esaltazione di una possibilità colta al volo. La condivisione viscerale delle sensazioni di Margo. Tutto ciò ha contribuito a un’interpretazione di commovente sincerità destinata ad appassionare anche gli spettatori del futuro.

Rossella Parascandola

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