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Hollywood, la nuova leva femminile – Zendaya apre la strada

Il nuovo volto di Hollywood è potente e fuori dagli schemi. Zendaya, Sweeney, Qualley e Madison lo stanno riscrivendo con stile, audacia e carisma. 

Un vento nuovo soffia su Hollywood. Le quattro attrici stanno ridefinendo l’immaginario femminile, portando sul grande schermo nuovi modi di fare cinema. Sono diverse tra loro, ma condividono un’audacia comune e quello scintillio che cattura lo sguardo.

Oggi, essere attrice non significa più essere un’icona esclusivamente da ammirare. Al contrario, sono interpreti che vestono i panni di personaggi complessi e intensi, dando voce a emozioni profonde, spesso intraducibili.

Zendaya: la punta di diamante di Hollywood

Attrice, performer, diva della Gen Z. Zendaya guida una nuova onda di talenti. Incarna perfettamente l’idea di versatilità, grazie alla sua capacità di muoversi con naturalezza tra generi e ruoli diversi.

Nel corso della sua carriera ha dimostrato un’ampia gamma espressiva, passando dalla fragilità estrema alla forza esplosiva. In Euphoria è Rue, ragazza tossicodipendente segnata dal dolore, alla quale Zendaya dona una vulnerabilità disarmante e viscerale. In Dune, diventa una presenza quasi mistica, come fosse un archetipo di speranza e resistenza. Infine, in Challengers, si trasforma in una femme fatale carica di tensione erotica e psicologica. In sintesi, ogni ruolo è un’occasione per Zendaya di reinventarsi, rendendo ogni personaggio espressione del suo carisma. E ora una domanda sorge spontanea: cosa dobbiamo aspettarci nel suo nuovo ruolo di Atena in The Odyssey di Christopher Nolan?

Sidney Sweeney e la bellezza della fragilità

Spesso vista esclusivamente come simbolo di sensualità, Sidney Sweeney spezza questa immagine, decostruendola con interpretazioni intense e complesse. In Euphoria, il corpo di Cassie, pur essendo idealizzato, è al tempo stesso maschera e veicolo di un’insicurezza emotiva profonda. Sweeney rende visibile questa dualità: un corpo perfetto anche se abitato da un dolore continuo. Così, bellezza e sofferenza convivono, riflessi nella luce negli occhi che esprime una disillusione segnata dal tempo. Questo tipo di emotività è un segno distintivo dell’attrice, che riscontriamo anche in Reality. Film in cui Sweeney comunica la fragilità con silenzi e respiri, con una tensione che possiamo sentire.

L’inquietudine graziosa di Hollywood: Margaret Qualley

I personaggi di Margaret Qualley somigliano a idee rese carne, donne che sembrano provenire da un altrove. L’attrice esprime un’ambiguità che unisce fascino e inquietudine, mossa da una sorta di grazia nervosa.

In Poor Things, il corpo diventa una superficie espressiva di gesti stranianti e grotteschi. Mentre in C’era una volta a… Hollywood, è una delle Manson girls. Un personaggio sospeso tra innocenza e minaccia sensuale.

Qualley affascina proprio per la sua natura imprevedibile, ibrida e instabile. In particolare, questo concetto di grazioso inquieto esplode in The Substance, presentato a Cannes 2024. L’horror/sci-fi di Coralie Fargeat in cui il corpo in trasformazione diventa metafora di desiderio, ossessione e fragilità, sfociando nell’eccesso più estremo…

Mikey Madison: una bomba a orologeria

Neopremiata agli Oscar 2025 come Miglior Attrice per Anora, Mikey Madison è la vera fuori classe. Una miscela perfetta di tempra e vulnerabilità. Niente a che vedere con “la ragazza della porta accanto”. Al contrario, Madison ci sconvolge con il suo carisma e un’incredibile presenza scenica.

Già in C’era una volta a… Hollywood, colpisce con una breve ma iconica apparizione nei panni di una delle Manson girls. Qui, Madison esplode con una violenza isterica che sprigiona improvvisamente.

Ma è in Anora che conquista definitivamente, interpretando una giovane prostituta di Brooklyn, che per un colpo di fortuna, sposa un miliardario russo. Tuttavia, la ragazza vive una realtà fragile, fatta di sogni troppo grandi per essere veri. Dietro l’apparente sicurezza, Madison dà voce a un’anima giovane e sola che è già consumata. Si muove dietro la corazza di donna spavalda, ma nei suoi occhi traspare la malinconia di una giovinezza già disillusa.

Un incontro fortuito (ma rivelatore)

Un dettaglio curioso ma emblematico: Sidney Sweeney, Margaret Qualley e Mikey Madison hanno condiviso lo schermo in C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino. Con il senno di poi, sembra quasi uno scherzo del destino. Eppure, il regista sembra anticipare il futuro di Hollywood, che forse aveva già trovato le sue protagoniste. E insieme a loro, Zendaya – già consacrata, ma in continua evoluzione. Insomma, un futuro promettente che parla al femminile, con voci sempre più centrali e caleidoscopiche.

Serenella Bozhanaj

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