Uno sguardo ai migliori film i quali hanno abbandonato i tradizionali mezzi del cinema e sono stati girati interamente attraverso il cellulare.
Con l’uscita nei cinema di Nuovi comizi d’amore nel 2005, dai registi italiani Barbara Seghezzi e Marcello Mencarini, viene introdotta nell’industria cinematografica una nuova idea tecnica attraverso uno strumento relativamente nuovo, divisivo ed al contempo visionario: il cellulare. Così, intersecando un qualcosa di uso comune ad un’arte così alta ed irraggiungibile.
Da lì in poi, registi di tutto il mondo sono arrivati a sperimentare questo nuovo mezzo, portando a produzioni che vanno da film sperimentali come Sleep Has Her House del 2017 di Scott Barley, passando per corti come 160 Characters, fino ad arrivare anche al cinema più “grande” e commerciale qualche anno più tardi.
Questo documentario vincitore di un premio Oscar nel 2013, è stato scritto, diretto, montato e co-prodotto dallo svedese Malik Bendjelloul. La storia ritrae due giovani ragazzi sudafricani che iniziano una forsennata ricerca, motivati da che fine avesse fatto il loro grande idolo, nonchè uno dei più grandi musicisti di sempre ma con ben poco riscontro commerciale: il mito del rock Sixto Rodriguez.
Il regista iniziò il film girando in Super 8, ma finiti i soldi e con i produttori che minacciavano il loro ritiro dalla lavorazione del film, egli fu costretto a trovare una soluzione più economica, ma che allo stesso tempo potesse risultare valida. Così, il resto del film fu girato su un iPhone, specificatamente su un app chiamata 8mm Vintage Camera.
Ora fresco di quattro Oscar vinti, Sean Baker è solito portare sullo schermo personaggi e storie di un’America che sembra nascosta ma nella quale è insidiata la vera e reale società statunitense. Nel 2015, scrive, dirige e produce – oltre ad occuparsi di montaggio e fotografia – l’incredibile Tangerine, girato con tre iPhone – conservati al Museo dell’Academy – su un giorno nella vita di Sin-Dee, una prostituta transgender appena uscita dal carcere.
Baker decise di utilizzare questo metodo anche per uno dei suoi film successivi, cioè lo splendido Un sogno chiamato Florida, uscito nel 2017 e con protagonisti Brooklynn Prince, Brian Vinaite e Willem Dafoe; la scena in questione – l’unica del film ad essere girata con il cellulare – è la commovente scena finale della pellicola.
Tra il 2018 ed il 2019 avviene la svolta: un grande regista affermato gira un film con il cellulare. Si parla di Steven Soderbergh, che gira Unsane, con protagonista Claire Foy nel ruolo di una donna, perseguitata da uno stalker, che inizia un viaggio spirale nella sua psiche a pezzi, fino ad essere confinata in un istituto psichiatrico.
Girato segretamente con iPhone 7, fu un successo commerciale – 14 milioni di incasso contro 1.5 di budget – e di critica, le cui lodi si soffermarono sulle performance – in particolare Foy – e sulla messa in scena e la direzione, la quale, basandosi proprio sull’uso del cellulare, riesce efficacemente a rendere i personaggi alienanti ed allo stesso tempo ad inserire gli spettatori in un contesto claustrofobico, ma comunque familiare.
Altro tentativo – riuscito – di Soderbergh. High Flying Bird è un ambizioso film su un altrettanto ambizioso agente sportivo alle prese con un nuovo cliente nella NBA. Operato girato con iPhone 8 e distribuita da Netflix nel 2019, nella quale Soderbergh come al solito riesce a variare stile dalla precedente pellicola – Unsane – cambiando lo stile di riprese ma mantenendo gli stessi mezzi.
In un Q&A prima di una proiezione del film, Christopher Nolan – moderatore dell’evento e grande amico del regista – chiese scherzosamente a Soderbergh quando avrebbe abbandonato il lato oscuro, cioè girare in digitale; Soderbergh rispose che sarebbe tornato a girare in pellicola, nel momento in cui l’altezzoso – aggiunta personale del sottoscritto – Nolan sarebbe tornato a scrivere le sue sceneggiature con una penna.
Il primo lungometraggio narrativo – non documentario – italiano girato su cellulare esce nel 2022, è scritto, girato, prodotto, montato e “fotografato” da Giovanni Basso e si chiama Mindemic, uno straordinario viaggio nella mente di un’anziano scrittore alle prese con i propri problemi personali, il passato ed un lockdown.
Tra gli altri titoli italiani girati con cellulare, oltre al già citato Nuovi comizi d’amore, ci sono Nika – Vite da strada – uscito unicamente su youtube – Selfie di Agostino Ferrente – vincitore di un David di Donatello nell’edizione 2020 come miglior documentario – e Riverbero di Enrico Iannaccone.
Dopo l’interessantissimo I WeirDo del 2022, la produzione di film girati con il cellulare sembrava essersi fermata, soprattutto perchè dopo Sodenbergh e Baker, nessun’altro regista di questo calibro aveva deciso di riprovarci. Questo fino a qualche mese fa…
Infatti, il prossimo film di Danny Boyle ed Alex Garland, 28 anni dopo – sequel di 28 giorni dopo e 28 settimane dopo – con data d’uscita italiana il 18 giugno di quest’anno, è stato segretamente girato con un cellulare, un iPhone. La notizia sorprende per la grandezza commerciale del film, ma Boyle è un regista noto proprio per sperimentare, soprattutto sull’uso di attrezzature, come già fece nel primo capitolo della trilogia, per il quale utilizzò delle telecamere digitali, donando al film l’iconico aspetto sgranato da post-apocalisse.
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