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Il grande compianto Townes Van Zandt
Townes Van Zandt ha incarnato il prototipo di cantautore eccezionale ed anima travagliata, rendendolo perfetto per la sua musica e per il cinema.
Oggi, nel 1972, in tutto il mondo usciva The Late Great Townes Van Zandt, sesto album del cantautore folk-country Townes Van Zandt. E lo scorso 4 settembre, nel 1969, usciva Townes Van Zandt, il suo terzo ed omonimo album. Ma chi era questo cantautore, sconosciuto ai più e lodato dalla maggior parte della alta cerchia musicale, da Bob Dylan a Willie Nelson e Johnny Cash?
Nel 2004 la regista Margaret Brown gli ha dedicato un intero documentario chiamato Be Here To Love Me che ci aiuta a scoprire questo cantautore texano, caposaldo della scena musicale di Nashville e dell’Outlaw Country. Morto prematuramente a 52 anni dopo una vita travagliata, passata tra dipendenze e depressione. Un’anima fragile in un mondo crudele, che è riuscita a raccontare la sua vita nelle sue canzoni, proprio come fossero dei film.
Euphoria – “I’ll Be Here in the Morning”
Al quarto episodio della seconda stagione di questa estremamente non esaltante, la protagonista Rue – Zendaya – sta annegando in suo dolcissimo monologo, in cui parla di quanto lei ami Jules – Hunter Schafer. Sotto alle sue parole, I’ll Be Here in the Morning di TVZ, una dichiarazione d’amore e di fedeltà eterna su un vento liberatorio che porta via tutto.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri – “Buckskin Stallion Blues”
Martin McDonagh ancora non ha sbagliato un film ed ancora non ha sbagliato nessuna delle musiche dei suoi film. Nel 2017 esce il suo penultimo capolavoro Tre manifesti a Ebbing, Missouri, che si chiude sulle note di Buckskin Stallion Blues – nella colonna sonora ufficiale è presente la cover di Amy Anelle – ed i pianti per la persona amata si allontanano.
Hell or High Water – “Dollar Bill Blues”
Non c’è autore o canzone più adatta per Townes Van Zandt. Hell or High Water è un grande western contemporaneo su due fratelli che non vogliono perdere il proprio ranch ed iniziano una serie di rapine nel profondo Sud statunitense. Durante i titoli di testa, subito dopo l’esaltante sequenza della prima rapina, parte Dollar Bill Blues ed è veloce e folle, come il resto del film.
Barry Seal – “Black Widow Blues”
Purtroppo, non parliamo di un filmone. Barry Seal è un film normalissimo, che prova ad ingannarci con una storia sicuramente molto bizzarra, con la presenza di Tom Cruise ed una colonna sonora eccitante. Infatti, subito dopo un viaggio aereo, sentiamo Black Widow Blues, uno strano lamento sull’infedeltà e sulle donne, tarlo fondamentale del protagonista.
True Detective – “Lungs”
Durante possibilmente quella che è la miglior stagione televisiva di sempre, al settimo episodio, a qualche secondo prima della fine, appare Townes Van Zandt. La sua voce echeggia nella sua Lungs, mentre la macchina da presa si alza su un’enorme campo ed un fiume verde e corrotto che gli passa accanto. Sotto, un uomo sta tagliando l’erba e la forma che prende è molto inquietante. Siamo vicini alla fine di tutto e ci manca il fiato.
Alabama Monroe e Crazy Heart – “If I Needed You”
If I Needed You è una delle canzoni più belle e struggenti mai scritte, tanto da apparire in due fondamentali film moderni sulal musica. Il primo, Alabama Monroe, la vede in un momento di duetto tra i due protagonisti, con il resto della band che li accompagna. In Crazy Heart di Scott Cooper, invece, appare in un tenero momento che condividono Jeff Bridges e Maggie Gyllenhall. In entrambi i casi, è perfetta, desiderosa e bisognosa di affetto.
7 psicopatici – “Mr. Mudd and Mr. Gold”
In un film metacinematografico, una canzone metamusicale. Torna Martin McDonagh con il suo splendido e pazzo esordio cinematografico, 7 psicopatici. Il titolo è perfetto per questa storia di uno sceneggiatore in crisi – il grande Colin Farrell – ed in balia degli eventi. Mr. Mudd and Mr. Gold è la perfetta trasposizione musicale, con Townes Van Zandt che non sembra neanche cantare, ma raccontare storie di personaggi buffi ed improbabili.
Calvario – “Snake Song”
Parliamo ora di John Michael McDonagh, fratello del Martin che abbiamo visto sopra. Altro regista e – soprattutto – sceneggiatore eccelso che, apaprte per un paio di film sottotono, ci ha regalato The Guard e Calvario, entrambi con il magnifico Brendan Gleeson al comando del cast. Evidentemente, in famiglia si ascolatano molto TVZ, visto che proprio in Calvario appare Snake Song, un canzone diretta su un uomo solo e sporco.
In Bruges – “St. John the Gambler”
Ancora una volta, ritroviamo Martin McDonagh, e forse, non è più una coincidenza. Nel film che lo reso popolare, l’adorabile commedia nera In Bruges, troviamo una delle più struggenti e cupe opere di Townes Van Zandt: St. John the Gambler. Una ragazza che dice alla madre che ha venduto la sua anima, mentre è ancora in cerca di salvezza. Perfetta ed allo stesso modo impossibile.
Il grande Lebowski – “Dead Flowers”
Se non bastasse avere nella propria colonna sonora Townes Van Zandt, i fratelli Coen si avvalgono delle sue doti per una cover dei Rolling Stones. La canzone è Dead Flowers e, stranamente, si sposa alla perferzione con il demenziale animo de Il grande Lebowski, venendo usata come chiusura ideale del film, durante l’ultimo dialogo tra il narratore ed il Drugo.
Heartworn Highways – “Pancho & Lefty” e “Waitin’ Around to Die”
Alla fine, qualcosa di più. Girato tra il 1975 ed il 1976 ed uscito nei cinema statunitensi – attualmente disponibile in home video – solamente nel 1981, Heartworn Highways è lo stupendo documentario di James Szalapski su tutta quella scena country-blues di Nashville e del Texas, che ha ispirato così tante generazione a venire. Townes Van Zandt appare per poco ma si prende il centro dell’attenzione. Accanto allo storico Uncle Seymour ed alla compagna del tempo Cindy Morgan, TVZ intona i suoi due capolavori: la stupenda Pancho & Lefty e l’ineguagliabile Waitin’ Around to Die.