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La classifica della saga di Alien
Su Almanacco Cinema, per l’anniversario dell’uscita del primo capitolo, mettiamo in classifica tutti i film della saga di Alien, dal peggiore al migliore.
Il 25 maggio 1979 usciva nelle sale statunitensi un film che avrebbe cambiato la storia del cinema, un film in grado di cambiare per sempre il genere del fanta-horror. Quel film si chiamava Alien. A girarlo fu un giovane Ridley Scott – alla sua seconda pellicola dopo l’ottimo esordio con I duellanti – che tre anni dopo avrebbe girato un’altra pieta miliare della fantascienza e del cinema, Blade Runner.
Dopo 44 anni di distanza dal film, non solo siamo ancora qui a parlarne, ma la saga continua a crescere, oggi più che mai. Oggi, attendiamo con titubanza e paura la nuova serie televisiva Alien: Earth – ambientata due anni prima gli eventi del primo capitolo – e speriamo non avvenga una lenta disneyificazione – principale dittatore cinematografico – del franchise. Mentre attendiamo con ansia, mettiamo in classifica tutti i film del franchise, dal peggiore al migliore.

Aliens vs. Predator 2
Questo film ha segnato il debutto alla regia dei fratelli Greg e Colin Strause. Fortunatamente, la coppia ha girato solamente un altro film dopo questo. Il sequel di un film già orrendo poteva solamente andare peggio. Andrebbero sprecate poche parole per questa coppia di film. Un crossover che si fatica a considerare canonico nell’universo Alien.
Alien vs. Predator
A seguito del non stupefacente trailer di Predator: Badlands, sono iniziate diverse speculazioni su un possibile crossover tra i due franchise, anche a seguito delle dichiarazioni di Fede Alvarez – regista di Alien: Romulus – e di Dan Trachtenberg – regista di Prey e del prossimo Badlands, appunto. Speriamo solamente non sia come questo pessimo film, diretto dall’altrettanto pessimo Paul W.S. Anderson – mai registo fu più appropiato.
Alien³
Il terzo film della saga arriva sei anni dopo Aliens e segna l’esordio alla regia di David Fincher. Curioso, vero? Curioso anche perchè, probabilmente, questo rimarrà per sempre il suo peggior film, anche su ammissione dello stesso Fincher, che ebbe ben poca libertà creativa per via delle opprimenti pressioni dei produttori.
L’inizio della pellicola cancella completamente gli sforzi emotivi del film precedente, senza alcun motivo apparente. L’elegante fotografia, allo stesso modo, non riesce a bilanciare la pessima sceneggiatura con la quale Fincher è costretto a lavorare. Sicuramente è un film audace, che si prende i suoi rischi, ma che non vengono ripagati, e fallisce nel tentativo.
Alien: La clonazione
Titolo originale Alien: Resurrection. Quarto capitolo della saga, diretto dal grande Jean-Pierre Jeunet, peccato che il risultato non sia degno del nome. Ambientato 200 anni dopo il terzo film – di cui risulta essere un leggero miglioramento – la più che mai indistruttibile Ellen Ripley dell’altrettanto possente Sigourney Weaver è ancora l’eroina della storia, ma qui va oltre.
Il film tocca il tema della clonazione e ritorna sulla critica al capitalismo ed allo sfruttamento governativo del primo film, purtroppo dando più spazio a futili idee di trama piuttosto che davvero avanzare tematicamente. Il film non riesce a ripercorrere l’orrore dei capitoli precedenti, ma riesce comunque a trovare un minimo di forza nel cast che circonda Ripley, con nomi che vanno dalla leggenda Ron Perlman al troppo spesso dimenticato Brad Dourif.
Alien: Romulus
Uscito la scorsa estate, Alien: Romulus segna il primo film della saga dopo sette anni di nulla – eccezione fatta per i cortometraggi. Il capitolo è, finora, quello cronologicamente più vicino agli eventi del primo film, ma è anche quello più distante a livello di trama. Infatti, non si tratta di prequel o di sequel, questo capitolo è più uno spinoff dell’universo Alien, in cui Alvarez fa un gran lavoro nel creare un team ben amalgamato, con importanti picchi di alchimia, riportando atmosfere tese e claustrofobiche.
Le possibilità di esplorazione dell’universo esteso di Alien hanno sempre destato grande curiosità per il futuro del franchise, ed Alvarez riesce ad immergerci benissimo in un mondo ancora sconosciuto. Purtroppo, si perde completamente nel finale – nonostante qualche interessante nuova aggiunta sugli xenomorfi – con troppe imprecisioni, troppo poco cinismo e l’ottima performance di David Jonsson non cancella la controversia legata alla ricreazione digitale del compianto Ian Holm.
Aliens – Scontro finale
Se c’è qualcuno che sa come fare un sequel, quel qualcuno risponde al nome di James Cameron. Se non ci credete, andate a guardare Terminator 2, oppure il più recente Avatar – La via dell’acqua. Nel 1986, Cameron gira Aliens, uscito in Italia con il sottotitolo di scontro finale, nonostante sappiamo benissimo che la storia futura non renderà il titolo veritiero.
Cameron promette un film spaventoso almeno quanto il primo, ma non si avvicina neanche a quel risultato, perchè non ci prova nemmeno. Prende Ripley e gli xenomorfi e li mette in un film sicuramente carico di azione e tensione, ma assolutamente privo di paura. Ne viene fuori un film con grandissimi effetti speciali ed una messa in scena ben più che notevole, ma si invita tutti coloro che lo elevano al di sopra del primo a rivederlo oggi, a distanza di tempo. Gli anni ’80 si sentono ancora oggi in questa pellicola, e ciò non è un bene.

Alien: Covenant
Arriviamo sul podio, grazie al secondo capitolo girato da Scott dopo il suo ritorno al franchise. E sperando che il regista rinsavisca dalle recenti secchiate di spazzatura che ha realizzato – gli orrendi House of Gucci e Il gladiatore II, di poco meglio con Napoleon – possiamo ritenerci già abbastanza fortunati ad avere avuto questi due nuovi capitoli, nonostante ci lascia con la consapevolezza che, forse, non ci sarà mai un terzo capitolo di Scott per questa trilogia.
Sequel di Prometheus, con questo film sentiamo sempre di più l’avvicinamento ad Alien, a quelle atmosfere e quelle sensazioni, ma allo stesso modo riusciamo ad addentrarci all’interno di una storia parallela e nuova. Il ritorno di Michael Fassbender – qui in un doppio ruolo – e lo studio dietro al personaggio sono senza dubbio l’apice della storia ed il culmine dei due capitoli. Inoltre, il mistero che avvolge la vicenda e la lenta spirale di dubbi che si snodano, offrono interessantissimi spunti anche per il futuro del franchise.
Prometheus
Cinque anni prima di Alien: Covenant, Ridley Scott decide di riprendere in mano il timone della sua nave, che fin troppo ha lasciato barcollare. E lo fa, tornando nel migliore dei modi, con un film grandioso, che si esula dalla responsabilità di essere un degno seguito di Alien, essendo una chicca incredibile, anche al di fuori del franchise – definito da Scott come un filamento del DNA di Alien.
Il film, quindi, risulta grandioso nella sua volontà di farsi carico nel rispondere a quesiti sul franchise, ma ancora di più che il moto della storia si muove come una serie di quesiti morali e filosofici, intrenseci della natura umana – la costante ricerca della vita, lo sgretolarsi delle certezze mortali. Come per il capitolo successivo, la forza devastante del gruppo di personaggi risiede specificatamente nel David di Fassbender, non a caso un’androide. Insieme al film, con gli anni, sono usciti diversi cortometraggi, tutti disponibili gratuitamente in lingua originale su youtube.
Alien
Ben poco ci sarebbe da dire. Seppur scontato, il primo posto di questa nostra classifica, se lo aggiudica a mani basse Alien, il film che ha dato inizio a tutto. Il primo capitolo. Uscito tra giudizi non subito positivi – Roger Ebert lo definì deludente rispetto agli altri film di fantascienza del periodo – poco dopo è riuscito a guadagnarsi un posto di diritto nell’olimpo del cinema.
Nello spazio nessuno può sentirti urlare. Per fortuna che noi siamo qua. Un mix di brividi fantascientifici e riflessioni complottistiche che hanno contribuito a rendere il film un cult assoluto, e ben oltre. Un film talmente influente che a quasi 50 anni dalla sua uscita, ancora continua a condizionare giovani cineasti ed appassionare milioni di fan in tutto il mondo. Insomma, una delle opere più importanti di sempre, che speriamo possa tornare a vivere ancora di più.
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