250Views
La Juventus a Venezia 81 con Fragile e Il tappeto verde
A Venezia 81 la Juventus è protagonista con Fragile e Il Tappeto Verde, due opere che esplorano sogni e battaglie personali dentro e fuori dal rettangolo verde.
La Juventus ha lasciato il segno a Venezia 81 con due opere che, pur partendo dal mondo del calcio, esplorano temi più profondi legati alla vita e ai sogni: il documentario Fragile, dedicato alla storia personale di Nicolò Fagioli, e il cortometraggio Il tappeto verde di Yuri Ancarani. Questi due lavori, molto diversi ma complementari, invitano a riflettere sulle sfide e le speranze che caratterizzano non solo il calcio, ma la vita di ogni essere umano.
Fragile, il dolore di Nicoló Fagioli a Venezia 81
Nel documentario Fragile si racconta la difficile esperienza di Nicolò Fagioli, giovane talento della Juventus, la cui carriera è stata messa in crisi dalla ludopatia. Fagioli aveva scommesso su incontri organizzati da FIGC, UEFA e FIFA, un’attività espressamente proibita ai calciatori professionisti. Questo scandalo gli è costato una squalifica di sette mesi che ha messo in crisi la sua carriera e offuscato la sua immagine.
Il documentario esplora la complessità della sua situazione, dando voce anche alla famiglia e ai compagni di squadra del giocatore. È poi Fagioli stesso a esprimere apertamente il proprio dolore, la determinazione a combattere la ludopatia e il desiderio di riprendere in mano la sua carriera.
Fragile non si limita a raccontare una caduta sportiva, ma si addentra nelle profondità emotive di un giovane atleta che lotta contro le proprie fragilità, mettendo in luce l’umanità dietro la figura del calciatore.
Il Tappeto Verde, il campo da gioco come luogo dei sogni
Il cortometraggio di Yuri Ancarani, Il Tappeto Verde, nasce dalla collaborazione tra Artissima e Juventus nell’ambito del progetto Artissima Junior, avviato nel 2018.Il corto si collega al tema dell’edizione di quest’anno della fiera, The Era of Daydreaming, ed è una riflessione sui sogni dell’infanzia.
Ambientato all’Allianz Stadium e con protagonista l’ex centrocampista bianconero Claudio Marchisio, Il Tappeto Verde utilizza il campo da gioco come una metafora del tappeto magico delle fiabe: uno spazio dove si intrecciano speranze, desideri e possibilità.
Il cortometraggio non parla solo di calcio, ma soprattutto dell’innata capacità dei bambini di sognare in grande. I bambini vedono nel campo da gioco un luogo dove tutto è possibile, un mondo che riflette le loro più profonde aspirazioni. Questa pellicola invita gli adulti a riflettere sul loro ruolo nel proteggere e sostenere questi sogni, sottolineandone la responsabilità di preservare l’immaginazione e le speranze dei più giovani.
Un legame tra sogni e realtà
Le due opere, sebbene affrontino temi differenti, trovano un filo conduttore nel modo in cui trattano il tema dei sogni. Ne Il Tappeto Verde, il sogno è rappresentato come qualcosa di puro e immacolato, simbolo dell’infanzia e delle speranze future. In Fragile, invece, il sogno si infrange sotto il peso delle scelte personali e delle difficoltà della vita. Tuttavia, Fagioli, come i bambini, continua a lottare per riprendere quel sogno.
Il calcio, in entrambi i lavori, diventa un terreno comune: da un lato, è il luogo dove i bambini immaginano il loro futuro, e dall’altro è il palcoscenico dove un giovane affronta le sue sfide più grandi. Entrambe le storie ricordano che i sogni, seppur diversi, sono parte integrante della vita di ogni persona, e che il calcio è solo uno degli strumenti attraverso cui queste speranze possono essere vissute e protette.