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Porco Rosso: l’inno di Miyazaki torna al cinema il 25 Aprile

Porco Rosso: l’inno di Miyazaki torna al cinema il 25 Aprile

Nel giorno della Liberazione, Porco Rosso torna al cinema: un volo ribelle e poetico che celebra la libertà come scelta quotidiana.

Porco Rosso torna sul grande schermo: meglio maiale che fascista

Porco Rosso è un film d’animazione scritto e diretto da Hayao Miyazaki, prodotto nel 1992 dallo Studio Ghibli. Ambientato in un Adriatico immaginario tra le due guerre mondiali, racconta la storia di Marco Pagot, ex asso dell’aviazione, trasformato in un maiale antropomorfo. Il ritorno al cinema il 25 aprile – data simbolo della Liberazione italiana – non è casuale. È un invito a riflettere sul significato della parola “libertà”, attraverso un’opera che vola tra sogno e memoria.

Con il suo idrovolante rosso fiammante e la voce italiana originale di Ferruccio Amendola, Marco non combatte per un’ideologia, ma per la propria coscienza. Meglio essere un maiale che un fascista, dice senza retorica, con la semplicità di chi ha scelto da che parte stare. È questo lo spirito di Porco Rosso, e il motivo per cui oggi suona più attuale che mai.


Porco Rosso, poesia e tecnica: il capolavoro aereo di Miyazaki

In appena 94 minuti, Miyazaki riesce a mescolare avventura, storia e malinconia. I paesaggi dipinti a mano, ispirati alla costa istriana, a Venezia e a Milano negli anni ’20, si fondono con una narrazione contemplativa. I duelli aerei sono vere e proprie coreografie nel cielo, resi possibili grazie alla cura dei dettagli meccanici degli aerei, disegnati con precisione maniacale dallo stesso regista, grande appassionato di volo.

La colonna sonora di Joe Hisaishi, dolce e struggente, accompagna la narrazione con delicatezza. Le musiche non solo amplificano le emozioni, ma diventano parte integrante della storia. Tra i brani più iconici, spicca The Bygone Days, che da sola basterebbe a raccontare tutto il peso del passato di Marco.


Fio, le donne e la resistenza quotidiana

Accanto al protagonista, c’è Fio, giovane ingegnera aeronautica che rappresenta il cuore pulsante del film. Determinata, intelligente, coraggiosa, Fio è la vera eroina del racconto: ribalta con naturalezza i cliché di genere e diventa simbolo di un’Italia che resiste e costruisce. Le operaie che la affiancano in officina sono ritratte come vere partigiane del lavoro, capaci di lottare con la forza delle mani, della mente e del cuore.

Miyazaki ha spesso dichiarato: I miei personaggi femminili non aspettano che qualcuno le salvi. Sono loro a salvare gli altri. Fio incarna perfettamente questa filosofia.


Porco Rosso, il Giappone che parla italiano

Il nome Marco Pagot è un omaggio al fumettista Franco Pagot, celebre creatore di Calimero, il pulcino nero diventato icona della televisione italiana. L’intero film trasuda italianità autentica: dai dettagli gastronomici come la pasta fatta in casa, ai cartelli scritti in italiano, fino ai numerosi riferimenti storici e culturali che richiamano l’Italia degli anni ’30. L’epoca del fascismo non viene affrontata in modo diretto, ma aleggia sullo sfondo, percepibile attraverso elementi quotidiani come la censura, i controlli sistematici e un diffuso clima di sospetto, che rendono palpabile il peso del regime.

Originariamente concepito come cortometraggio per Japan Airlines, da proiettare durante i voli, Porco Rosso si è trasformato presto in un lungometraggio animato. Questo cambiamento ha dato vita a uno dei film più apprezzati e iconici dello Studio Ghibli, amato sia per la sua atmosfera unica sia per il forte legame con l’immaginario italiano.


Perché vederlo (di nuovo) oggi

Rivedere Porco Rosso oggi significa riscoprire un classico che non ha perso un grammo della sua rilevanza. In tempi in cui le libertà civili vengono minacciate e le guerre non sono più un ricordo, la figura di Marco – pilota solitario, ironico, coerente – diventa un punto di riferimento morale.

Il film ci invita a scegliere ogni giorno da che parte stare. E lo fa con ironia, grazia e profondità. È un inno alla libertà come stato d’animo, un promemoria che la resistenza è anche uno stile di vita.

In un mondo sempre più frammentato e polarizzato, Porco Rosso ci insegna che si può resistere anche con eleganza, ironia e poesia. Marco non è un eroe senza macchia, ma resta fedele a ciò che è. E questa, oggi come ieri, è forse la forma più autentica di libertà.

Per chi ama il cinema, per chi sa cogliere il senso nascosto nei dettagli, per chi non ha smesso di credere nei sogni: Porco Rosso non è solo un film da vedere, è un’esperienza da vivere.

E il 25 aprile, più che una semplice proiezione, diventa un gesto: un atto di memoria condivisa, lieve ma potente.

Programmazione

  • Napoli – cinema Metropolitan, ore 16:00
  • Roma – cinema Quattro Fontane, ore 16:00 e ore 18:00
  • Firenze – cinema Astra, ore 19:00
  • Bologna – cinema Odeon, ore 16:00
  • Genova – cinema Sivori, ore 19:00
  • Milano – cinema Anteo, ore 19:30
  • Torino – cinema Eliseo, ore 16:00
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