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I’m Still Here, la scelta del Brasile per gli Oscar 2025

Anche il Brasile ha annunciato il suo candidato per la 97ª edizione degli Academy Awards: I’m Still Here, il ritorno alla regia di Walter Salles.

È una storia che celebra la figura reale di Eunice Paiva (interpretata da Fernanda Torres) quella di I’m Still Here.

La celebra perché fotografa la sua volontà di non apparire come vittima, ma come donna indipendente alla ricerca di giustizia contro un regime dittatoriale che le ha tolto il marito e padre dei suoi cinque figli.

Il film è stato selezionato da una rosa di sei che comprendeva anche Cicade Campo di Juliana Rojas, Power Alley di Lillah Halla, Motel Destino di Karim Aïnouz, Bittersweet Rain di Haroldo Borges e Heartless di Nara Normande e Tião.

I’m Still Here, la trama: una storia vera

È una mattina del 1971, i soldati della dittatura dei Gorillas a Rio de Janeiro si presentano a casa Paiva. Sequestrano Rubens Paiva (Selton Mello), ex deputato laburista, e dopo qualche ora arrestano sua moglie Eunice e una delle figlie.

Le due donne torneranno alla loro vita, Rubens si aggiunge alla lista dei desaparecidos di quegli anni. Il suo corpo non sarà mai ritrovato.

Sarà Eunice a lottare per la verità, mantenendo compostezza e dignità, addirittura col sorriso. Per questo del film si è detto che “mira alla testa più che alla pancia”.

Walter Salles, il legame con la famiglia Paiva

La visione rispettosa di Salles deriva anche dalla conoscenza diretta della famiglia Paiva. Il regista brasiliano era amico degli allora bambini e frequentatore di quella casa, che ha reso scenografia principale del suo lungometraggio.

L’opera prende il via da un’altra: l’omonimo romanzo di Marcelo, unico figlio maschio della coppia, poi diventato scrittore. E il cineasta ha impiegato sette anni per la meticolosa realizzazione della sua trasposizione.

Sette anni che sono valsi le lacrime, i dieci minuti di applausi e il premio per la Miglior sceneggiatura a Heitor Lorega e Murilo Hauseralla alla Mostra del Cinema di Venezia, dove I’m Still Here è stato presentato in anteprima mondiale.

Ricordiamo infatti che l’ultima fatica del regista risaliva al 2012: On The Road, con Garrett Hedlund Sam Riley.

Una sorpresa nel cast

“Sono orgogliosa di presiedere questa commissione, che ha scelto all’unanimità questo grande film sulla memoria, un ritratto commovente di una famiglia sotto la dittatura militare. I’m Still Here è un capolavoro, dal punto di vista di una donna, Eunice Paiva, e con interpretazioni sublimi delle due Fernanda”, ha dichiarato Bárbara Paz, presidente del Comitato di selezione della Brazilian Cinema Academy.

Sì, perché la donna nei suoi ultimi anni di vita è brevemente interpretata anche da un’altra Fernanda, Fernanda Montenegro, madre della stessa Fernanda Torres e considerata una delle più grandi attrici brasiliane di tutti i tempi, oggi ultranovantenne.

Eunice nel terzo atto e nella sua terza età racchiude il significato politico della vicenda: una trasformazione, forse coatta, ma dimostrazione di una forza costruttiva.

A rendere il tutto ancora più intenso è che la chiuda il volto di Montenegro, con cui Salles aveva iniziato la sua carriera. Nel 1999 Central Do Brazil aveva valso a lui la candidatura agli Oscar come Miglior film straniero e a lei come Miglior attrice protagonista.

Inoltre, il progetto ha permesso un’altra riunione: il diretor è tornato a collaborare con la regista Daniela Thomas, che in questo caso ha assunto il ruolo di produttrice artistica.

Per concludere, riportiamo ancora le parole di Paz, che si dice speranzosa riguardo alla corsa all’ambita statuetta: “Non ho dubbi che questo film abbia grandi possibilità di collocare il Brasile ancora una volta tra i migliori al mondo. Noi, nell’industria audiovisiva brasiliana, ce lo meritiamo”.

 

Viviana Pungì

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