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Kate Winslet: "80 anni fa, Lee Miller stava già ridefinendo la femminilità"

Kate Winslet: “80 anni fa, Lee Miller stava già ridefinendo la femminilità”

Kate Winslet, in un’intervista a The Hollywood Reporter ha parlato del suo passion project, il film biografico sull’iconica fotografa di guerra Lee Miller.

In un’intervista a The Hollywood Reporter, Kate Winslet ha condiviso dettagli sul suo personalissimo passion project, il film biografico Lee, che racconta la vita della leggendaria fotografa di guerra Lee Miller.

 Il film, che segna un’importante tappa nella carriera dell’attrice premio Oscar, uscirà nelle sale italiane il 13 marzo 2025.

Lee: Il progetto che ha catturato il cuore di Kate Winslet

Il 30 aprile 1945, il giorno in cui Adolf Hitler si suicidò nel suo bunker di Berlino, Lee Miller scattò una foto storica, seduta nuda nella vasca da bagno di un appartamento abbandonato a Monaco, un gesto simbolico che ha segnato la fine di un’era. Questa è una delle immagini potenti che vedremo nel film Lee, un’opera che esplora la vita di una delle figure più influenti della fotografia del XX secolo.

Dopo aver lavorato come modella per Vogue e Vanity Fair, Miller si trasferì a Parigi, dove studiò fotografia con Man Ray, per poi aprire uno studio tutto suo. La sua vita prese una svolta decisiva quando incontrò l’artista Roland Penrose al Cairo, un incontro che la portò a Londra, dove iniziò a lavorare come corrispondente di guerra per British Vogue. La sua straordinaria capacità di documentare la sofferenza e la brutalità della Seconda Guerra Mondiale con immagini potenti e artistiche la consacrò come una delle prime e più influenti fotoreporter.

A dirigere il film c’è Ellen Kuras, e nel cast, oltre a Kate Winslet nel ruolo della protagonista, troveremo Andy Samberg, Alexander Skarsgård e Marion CotillardLee rappresenta un vero e proprio passion project per Kate Winslet, che ha contribuito personalmente a coprire le spese per il cast e la troupe per due settimane di riprese, un impegno che ha sottolineato il suo attaccamento al progetto.

Kate Winslet: "80 anni fa, Lee Miller stava già ridefinendo la femminilità"

Kate Winslet su Lee Miller: un esempio di resilienza

Alla domanda su perché fosse importante raccontare la storia di Lee Miller, Kate Winslet ha spiegato con passione:

“Lee Miller è stata una donna che ha contribuito enormemente alla documentazione visiva delle verità sul regime nazista. È stata una delle prime fotoreporter e, nonostante fosse una donna, è riuscita a farsi strada in un mondo dominato dagli uomini. Senza di lei, molte delle immagini straordinarie che documentano le atrocità dei conflitti, le vittime senza voce, non esisterebbero. Queste fotografie sono di immensa importanza storica e continuano a rivelarci verità cruciali, anche oggi.”

Per poi aggiungere: “Il cinema indipendente è sempre stato estremamente difficile, e io non faccio eccezione. A volte, bisogna unirsi, incanalare l’energia collettiva e essere determinati a raccontare la propria storia in modo sensibile e autentico. Mi considero fortunata a essere circondata da un team incredibile di persone, molte delle quali conosco da quando avevo 19, 22, 25 anni e con le quali ho costruito relazioni durature. Il nostro straordinario cast è diventato una parte fondamentale di questo progetto.”

“80 anni fa, Lee Miller stava già ridefinendo la femminilità”

Il tema della femminilità è stato un altro punto focale dell’intervista. Quando le è stato chiesto cosa manchi ancora alla piena emancipazione delle donne, nonostante i progressi fatti dalla Seconda Guerra Mondiale, Kate Winslet ha risposto:

Penso che dobbiamo ricordare che 80 anni fa, Lee Miller stava già ridefinendo la femminilità, dandole un significato che oggi, come donne, riconosciamo pienamente. Stava ridefinendo la femminilità per rappresentare resilienza, forza, coraggio, determinazione e compassione. È così importante: è il modo in cui stiamo crescendo le nostre ragazze, è il modo in cui siamo nelle nostre amicizie e nelle nostre relazioni personali oggi.

Ha guidato tutto questo con integrità e grazia, ed è stata un’incredibile fonte di ispirazione per me. Il suo coraggio nel passare da dietro la telecamera a mettersi davanti ad essa, diventando la voce iconografica delle vittime di guerra, è stato fondamentale. Credo che la sua storia rimanga rilevante ancora oggi, perché senza di lei, non avremmo avuto quel tipo di reportage che ci offre uno sguardo nelle zone oscure del conflitto. Lee era davvero lì per fare un lavoro che era importante per lei. Non si è mai voltata indietro, non è mai scappata, non è mai tornata a casa. È rimasta. Era una figura fenomenale, e raccontare la sua storia è stato un privilegio.”

In attesa di vedere il film Lee, che uscirà nelle sale italiane il 13 marzo 2025, potete guardare il trailer qui sotto!