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Nicole Kidman premiata a Cannes con il Women In Motion Award

È dal 2017 che Nicole Kidman ha preso l’impegno di lavorare con registe donne ogni 18 mesi. E da allora ha mantenuto la promessa.

Infatti, è riuscita a lavorare, in veste di attrice o produttrice, con ben 19 registe in 8 anni. Attirando, per questo, anche delle critiche per la scelta di interpretare personaggi da alcuni giudicati ripetitivi. In particolare, di donne benestanti che vivono una qualche crisi interiore.

Kidman è stata premiata domenica sera durante la cerimonia dei Kering Women in Motion Awards, che si tiene dal 2015 come evento parallelo al Festival di Cannes. Il premio è dedicato a figure che si sono distinte per il loro impegno nell’affermazione delle donne nel panorama cinematografico.

La serata dei Kering Women in Motion Awards

Il premio è stato istituito, ormai 10 anni fa, dal gruppo Kering, che opera nel settore del lusso e ha sede a Parigi. La società possiede marchi come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga e tanti altri. Quindi è stata una serata all’insegna della moda e del glamour.

Erano presenti celebrità come Halle Berry, Salma Hayek, Paul Mescal, Charli XCX, Dakota Johnson, fra gli altri. Ma anche la regista francese Coralie Fargeat (The Substance), che ha dichiarato: “Dobbiamo davvero continuare a fare grandi cambiamenti, non cambiamenti superficiali”. Continuando: “Se si guardano i numeri, purtroppo, i numeri non cambiano”.

Secondo gli organizzatori di Women in Motion, è aumentata dal 7,5% al ​​13,6% la quota di registe fra i 100 film più venduti negli Stati Uniti tra il 2015 e il 2024. Quest’anno al Festival di Cannes, 7 dei 22 film in concorso sono stati realizzati da donne. Tra cui un film di Julia Ducournau, una delle sole tre donne ad aver mai vinto la Palma d’Oro.

Durante la serata, ad essere premiata è stata anche la documentarista brasiliana Marianna Brennand con L’Emerging Talent Award. Premio dedicato a una promessa femminile del settore. La regista ha presentato l’anno scorso a Venezia il suo primo lungometraggio Manas. Il documentario racconta le storie di abusi familiari che vivono le donne nei piccoli villaggi della foresta amazzonica.

Le parole di Nicole Kidman

Nicole Kidman ha accettato il premio e ricordato: “Sono in una posizione in cui posso produrre, prendere decisioni e fare scelte, e anche scegliere di mettere le donne al timone. Quindi, nel mio piccolo mondo, faccio quello che posso. Credo che ci siano moltissime persone impegnate in questo”.

L’attrice ha parlato anche del progetto The Writers Lab che ha “l’obiettivo di stimolare il potere delle sceneggiatrici e delle scrittrici donne e non binarie over 40 e di stimolare il settore dei media ad ampliare la gamma di narrazioni sulle piattaforme visive”.

Così Kidman: “È stata Meryl Streep a parlarmi per prima dell’organizzazione e mi ha chiesto se anche io volessi partecipare, e io ho risposto: ‘Assolutamente sì!’. Da anni ormai, diamo l’opportunità alle donne, soprattutto quando invecchiano, di scrivere. Hanno storie incredibili e spesso non c’è la possibilità di raccontarle o di essere seguite”.

Ha poi concluso: “Se vogliamo credere davvero al cinema delle donne, allora dobbiamo metterci i soldi: servono finanziatori per nuove registe”. Il suo impegno consiste anche nel prendersi il rischio di produrre e supportare giovani registe emergenti che normalmente non troverebbero finanziamenti.

I progetti in cui ha creduto Nicole Kidman

La prima collaborazione di Kidman con una regista è stata in Ritratto di signora (1996) di Jane Campion. La regista è una delle tre donne ad aver vinto la Palma d’Oro a Cannes, con Lezioni di Piano (1993). Kidman ha anche prodotto il suo film In the Cut nel 2003, che vede come protagonista un’inedita Meg Ryan.

Negli ultimi 10 anni, l’attrice australiana ha lavorato con Sofia Coppola ne L’inganno (2017), con un cast quasi tutto al femminile. Fatta eccezione per Colin Farrell, un uomo che diventa vittima delle donne che voleva sfruttare.

È stata protagonista e ha prodotto due serie tv dirette da Susanne Bier. Ovvero The Undoing (2020) e The Perfect Couple (2024). Bier potrebbe essere la regista anche del sequel di Amori e Incantesimi, che vede di nuovo Kidman protagonista e produttrice.

Inoltre, l’attrice ha lavorato con la regista britannica Andrea Arnold (Bird) nella serie pluripremiata Big Little Lies (2019). Recentemente, invece, l’abbiamo vista nell’acclamato Babygirl della regista olandese Halina Reijn. Ma anche nel film Amazon Holland di Mimi Cave.

Di prossima uscita, invece, è Scarpetta, serie creata da Elizabeth Sarnoff, sempre per Amazon. Nicole Kidman produce e interpreta la serie insieme a Jamie Lee Curtis. L’elenco sarebbe ancora lungo, ma l’attrice nata a Honolulu è da inizio carriera che sceglie di interpretare personaggi femminili tridimensionali e impattanti. Dalla determinata e cinica Suzanne Moretto di Da morire (1995) all’indimenticabile Virginia Woolf di The Hours (2002). Ma anche l’iconica Joan di La donna perfetta (2004) fino all’instabile e fragile Margot di Il matrimonio di mia sorella (2007).

La filmografia di Nicole Kidman è piena di figure femminili a tutto tondo, entrate nell’immaginario collettivo. Coraggiose almeno quanto la loro interprete.

Martina Portello

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