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The Apprentice, le battaglie legali dietro l’uscita del film
The Apprentice: il regista parla dei retroscena che hanno messo a repentaglio l’uscita del film e dell’iter legale affrontato nello scorso anno.
Il regista Ali Abbasi e il produttore esecutivo James Shani hanno recentemente condiviso i retroscena drammatici di come il loro film The Apprentice sia stato salvato dall’oblio e lanciato nelle sale proprio in tempo per le elezioni presidenziali statunitensi.
Fin dall’inizio, il progetto ha affrontato numerosi ostacoli, in gran parte legati alla natura controversa del soggetto: la storia delle origini di Donald Trump, interpretato da Sebastian Stan. Nonostante il successo ottenuto durante l’anteprima al Festival di Cannes, dove il film ha ricevuto una standing ovation di otto minuti, il futuro di The Apprentice sembrava incerto a causa di questioni legali e finanziarie.
In un’intervista con The Hollywood Reporter, il regista Ali Abbasi e James Shani hanno raccontato l’approccio controverso che hanno adottato per trattare la figura di Donald Trump, uno degli immobiliaristi e politici più divisivi del mondo.
Hanno descritto anche le difficoltà che hanno dovuto affrontare dietro le quinte, lottando contro il tempo e contro una serie di ostacoli burocratici per garantire che il film potesse essere visto dal grande pubblico. Nonostante le controversie e le battaglie legali, i due hanno cercato di mantenere fede alla loro visione, consapevoli del potenziale impatto che The Apprentice avrebbe potuto avere nel dibattito politico e sociale degli Stati Uniti.
L’iter legale dietro l’uscita del film
La principale sfida che il team creativo ha dovuto affrontare è stata la disputa con Kinematics, la società di produzione finanziata dal produttore Mark Rapaport, genero del miliardario Dan Snyder, un noto sostenitore di Trump.
Rapaport e Kinematics avevano espresso serie riserve riguardo a una scena chiave in cui viene rappresentato un giovane Donald Trump che violenta la sua allora moglie Ivana. La scena, per quanto controversa, era vista come centrale per comprendere il ritratto complesso e sfaccettato del protagonista. Tuttavia, queste preoccupazioni hanno bloccato ogni tentativo di distribuzione, costringendo il team a cercare soluzioni alternative.
L’unico distributore nazionale che ha mostrato interesse concreto per The Apprentice è stato Briarcliff Entertainment, la casa di distribuzione indipendente e ribelle di Tom Ortenberg, nota per sostenere progetti fuori dagli schemi. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo di Ortenberg, la situazione si è complicata.
Kinematics, il principale finanziatore del film, aveva il diritto contrattuale di approvare qualsiasi accordo di distribuzione, e la compagnia ha rifiutato l’offerta di Briarcliff. Secondo Kinematics, la proposta economica era considerata troppo bassa e non sufficiente a compensare le preoccupazioni legate alle possibili ripercussioni legali, soprattutto per via della controversa scena dello stupro.

Questa decisione ha creato uno stallo che si è protratto per mesi. Il film è rimasto in un limbo, con il rischio di non poter essere distribuito prima delle elezioni presidenziali statunitensi, proprio nel momento in cui sarebbe stato più rilevante.
La situazione è degenerata ulteriormente quando la disputa tra i produttori e Kinematics è finita in tribunale. Il lento iter legale ha minacciato di bloccare il film per un periodo prolungato, rendendo sempre più probabile che The Apprentice non arrivasse al pubblico fino a dopo le elezioni, vanificando in parte il suo potenziale impatto politico.
Abbasi e Shani hanno spiegato come il rifiuto di Kinematics di accettare l’offerta di Briarcliff Entertainment, l’unico distributore disposto a prendere il rischio di portare The Apprentice nelle sale, abbia portato la disputa in tribunale. Mentre il team legale cercava di risolvere la questione, il tempo stringeva e la finestra per far uscire il film prima delle elezioni si riduceva sempre di più.
Tuttavia, grazie a negoziati intensi e alla determinazione del team creativo, il film è stato finalmente liberato dai vincoli legali e ha potuto essere distribuito in tempo per influenzare il dibattito politico.
Abbasi e Shani hanno sottolineato l’importanza di The Apprentice non solo come opera cinematografica, ma come uno strumento di riflessione critica sulla figura di Trump e il potere della manipolazione mediatica.
The Apprentice esce nelle sale
Il film The Apprentice, che narra le origini di Donald Trump, si presenta come una pellicola tempestiva e ricca di sfumature, pronta a esplorare le radici di uno degli uomini più discussi del mondo politico.
Sappiamo di quanto la strada verso il grande schermo sia stata tutt’altro che semplice e che nonostante la volontà di far uscire il film prima delle elezioni presidenziali statunitensi, una serie di ostacoli ha messo a repentaglio il suo rilascio nelle sale.
Per gran parte dell’ultimo anno, il destino di The Apprentice è rimasto in bilico, con voci di pressioni politiche e legali che ne minacciavano la distribuzione.
La pellicola è riuscita a impressionare il pubblico con la sua capacità di esplorare le sfumature più oscure del potere. The Apprentice rimane una testimonianza audace, capace di svelare i lati oscuri della figura di Trump e di interrogare le dinamiche di potere che hanno contribuito alla sua ascesa.