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Lazarus di Halan Coben: segreti, passato e tormento
Tra mistero e tensione emotiva, Lazarus esplora legami familiari e segreti nascosti in una miniserie intensa su Prime Video.
Lazarus, da non confondere con Progetto Lazarus, miniserie in sei episodi su Amazon Prime Video, arriva forte di un pedigree che fa ben sperare: da un lato la firma di Harlan Coben, maestro dei thriller, dall’altro la sceneggiatura di Danny Brocklehurst, noto per approcci più sfumati e psicologici.
Di cosa parla?
Al centro di Lazarus c’è Joel Lazarus (Sam Claflin), spesso abbreviato in Laz, psichiatra forense che fa ritorno nella casa d’infanzia dopo la morte del suo stimato padre. Quello che dovrebbe essere un momento di elaborazione del lutto si trasforma presto in un incubo: apparizioni inspiegabili, presenze che sembrano comunicare con lui dall’aldilà, e un mistero mai risolto. Laz è perseguitato da visioni legate a pazienti defunti di suo padre, ma anche da omicidi collegati al tragico destino della sorella gemella, scomparsa 25 anni prima. Il passato riaffiora in modo ambiguo, mettendo in discussione la sua sanità mentale e portandolo a interrogarsi su quanto sia realmente finito e quanto, invece, stia ancora vivendo nel suo mondo interiore.
È una base narrativa forte e suggestiva, ma già dai primi passaggi si percepisce qualche incrinatura nella costruzione complessiva.
Atmosfera efficace, narrazione meno solida
Sul piano atmosferico la serie funziona con grande sicurezza. Le case, il paesaggio, gli interni sospesi tra memoria e smarrimento: tutto concorre a costruire un ambiente ideale per un thriller dalle venature sovrannaturali. I temi del lutto, della memoria ingannevole e del ritorno del passato sono messi in scena con cura, soprattutto nelle prime puntate, che promettono un buon equilibrio tra introspezione e mistero.
Con l’avanzare degli episodi, però, questo equilibrio si indebolisce. Le svolte si moltiplicano, nuovi sospettati fanno capolino con troppa facilità, le visioni si susseguono senza sempre trovare un ancoraggio solido nella trama. L’insieme finisce così per sembrare più meccanico e ripetitivo che spontaneo. L’idea di un thriller contaminato dalla ghost-story resta affascinante, ma la gestione progressiva del mistero perde mordente, e le potenzialità iniziali si disperdono tra piste narrative che non sempre si giustificano a vicenda.

Interpretazioni e personaggi non sempre valorizzati
Sam Claflin è forse l’elemento più stabile della serie: interpreta Laz con un misto di vulnerabilità e inquietudine che rende credibile il suo progressivo smarrimento. È un protagonista attraversato dal senso di colpa, dalla paura di sé stesso e dalla difficoltà di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è.
Al contrario, l’interpretazione di Bill Nighy nel ruolo del padre appare meno riuscita. Nonostante la presenza costante, il personaggio soffre di una recitazione troppo controllata e poco incisiva, risultando spesso freddo e poco coinvolgente, facendo apparire la figura paterna più distaccata che realmente significativa.
Anche i personaggi secondari, pur ricorrenti, rimangono limitati: l’amico Seth e la polizia, la sorella, alcune figure del passato di Laz sono definiti principalmente in funzione della trama. Pur contribuendo a costruire il contesto e l’atmosfera, non riescono a diventare veri e propri elementi emotivamente incisivi, e la tensione resta concentrata quasi esclusivamente sul protagonista.
Una struttura che accelera troppo e respira poco
La scelta di rilasciare tutti e sei gli episodi insieme favorisce certamente la fruizione compulsiva, ma mette anche in luce un ritmo altalenante. La parte centrale è quella più problematica: la trama accelera, introduce nuove rivelazioni, rilancia sospetti e piste, ma lo fa con un andamento quasi forzato, che finisce per diluire la suspense invece di intensificarla.
In conclusione
Lazarus è una miniserie che osa combinare thriller, soprannaturale e dramma familiare, e per buona parte del percorso questa ambizione la rende intrigante. Tuttavia, la narrazione non raggiunge sempre la stessa coerenza, e il mistero, pur avvincente, tende a perdere compattezza man mano che emergono nuovi elementi.
🎬 Valutazione
Regia
★★★★★
Interpretazioni
★★★★★
Storia
★★★★★
Emozioni
★★★★★
🏆 Voto Totale
2.5
★★⯨★★