Skip to content Skip to footer
Lo squalo

Lo squalo, la recensione di un cult

Lo squalo è definito il film che ha cambiato Hollywood e il cinema mondiale, un cult che ha creato un genere e un modo di fare cinema.

Lo squalo, la trama

L’isola di Amity è terrorizzata dagli attacchi di un grande squalo bianco che miete vittime fra i bagnanti. Il capo della polizia Brody vorrebbe chiudere le spiagge, ma il sindaco glielo impedisce per non compromettere l’economia dell’isola. A bordo di una barca, Brody, insieme a un esperto dell’istituto oceanografico e ad un cacciatore di squali della zona, andrà ad affrontare il mostro in mare aperto.

Perchè Lo squalo ha cambiato il cinema?

Lo squalo di Steven Spielberg, uscito nelle sale nel 1975, ha creato il concetto di Blockbuster estivo, ha creato un genere, il genere della lotta contro animali fuori misura. Lo squalo ha avuto un impatto a livello psicologico sulla popolazione mondiale.

Lo squalo

Inoltre Lo squalo è uno dei film pionieri della così detta “Nuova Hollywood”.

Un film estremamente moderno sotto ogni punto di vista: trama incalzante, regia “pop” con movimenti di macchina come solo Spielberg sa fare. E’ incredibile l’uso del Dolly Zoom (tecnica visiva usata spesso da Alfred Hitcook), nel caso de Lo squalo, nella sequenza in spiaggia è stato combinato uno zoom out con una carrellata in avanti sul personaggio di Martin Brody mentre assiste all’attacco dello squalo ad un bambino presente in acqua. Nel mentre il motivo musicale iconico che tutti conosciamo di John Williams alterna due note basse caratterizzando e seguendo tutti i momenti in cui lo squalo fa la sua apparizione. Nella stessa sequenza Steven Spielberg utilizza il suo cavallo di battaglia ovvero il refreming, il refreming è quando il focus dell’inquadratura cambia di continuo senza fare tagli.

Lo squalo

Il geniale Steven Spielberg

Per Lo squalo vennero costruiti 3 squali ma si corrosero con l’acqua salata del mare, lì il genio Steven Spielberg rese il film ancora più incredibile, perché avendo a disposizione poche inquadrature dove si vede in effetti lo squalo per intero, decise di spostare l’attenzione e la tensione sul non vedere ma sentire la presenza, aiutato dalla colonna sonora storica di John Williams che raffigura esattamente la sensazione di terrore umana del pensare che ci sia qualcosa anche se non si riesce a vederla. Questa è la prova che si è davanti ad un film geniale diretto da un regista geniale. La colonna sonora come il film è conosciuta da ogni generazione ed è considerata una delle più influenti di sempre.

A causa dell’inconveniente, Spielberg decise in modo geniale di usare nella scena finale le famose boe gialle, le boe si attaccavano allo squalo una volta colpito dalla freccia della balestra in modo tale da capire dove si trovasse, rendendo il tutto ancora più inquietante. Per questo Steven Spielberg è definito uno dei più grandi registi mai esistiti.

Lo squalo

Lo squalo ci fa innamorare della tensione

Spielberg con il suo mostrare la normalità crea una tensione incalzante, lo squalo non è sempre presente in maniera visiva ma lo spettatore è immerso nella totale tensione e ciò che spaventa è la normalità di una giornata al mare.

Il film è un continuo sorprendersi, là dove si è convinti sia terminata la sequenza, Spielberg gioca con la tensione e la paura dello spettatore, ma la paura di Spielberg è come una sostanza chimica di cui non si può fare a meno, riesce a iniettarci questa sostanza che ci fa innamorare della trama e della stessa tensione, insomma Spielberg ci fa amare la nostra paura. Il silenzio fa paura esattamente come la colonna sonora.

Lo spettatore nel corso della narrazione è portato a empatizzare sempre di più con i personaggi, specialmente nella sequenza finale i 3 personaggi principali ovvero: il capo della polizia Martin Brody interpretato da Roy Scheider, l’esperto di squali Matt Hopper interpretato da Richard Dreyfuss e infine il magnifico pescatore Quint interpretato da Robert Shaw , riescono a legare così tanto da rivelarsi e scavare nel loro passato più profondo. E’ entrata nella storia la sequenza da brividi dove il personaggio di Quint rivela a Martin e Matt, presenti in barca con lui, la terribile missione che lo portò a restare naufrago in mare per giorni, e come fu costretto ad assistere alla morte dei suoi compagni causata dalla presenza di squali in oceano. Con la rivelazione del suo passato, capiamo cosa lo ha reso così cattivo nel tempo, capiamo il perché del suo comportamento molto cinico e a tratti crudele, riusciamo a vedere il suo cuore. Quel racconto è così carico di emozione (grazie all’interpretazione monumentale di Robert Shaw) che lo spettatore riesce a rivivere esattamente ciò che ha provato il personaggio.

Inutile dire che siamo davanti ad un vero e proprio capolavoro, Lo squalo è nella lista di quei film che hanno contribuito a lasciare un segno indelebile nella storia della settima arte.

Recensione a cinque stelle su Almanacco Cinema

 

Show CommentsClose Comments

1 Comments

Comments are closed.