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Roma Cinema Fest: Pontifex – Un ponte tra la misericordia e la speranza
Pontifex – Un ponte tra la misericordia e la speranza, è stato presentato oggi, 15 ottobre 2025 alla ventesima edizione della Festa del cinema di Roma.
Pontifex è un docufilm che alterna parti documentaristiche, dedicate alla storia del Vaticano, a sezioni di fiction che esplorano i temi della fede della misericordia e della speranza.
Pontifex
La pellicola si sviluppa in tre parti principali, che si alternano tra di loro in modo abbastanza armonico: al centro, un’intervista a Monsignor Rino Fisichella, che affronta questioni cruciali del presente attraverso riflessioni teologiche e si interroga sul senso della sofferenza di fronte a Dio.
Si aggiungono a questa narrazione tre figure simboliche: la Speranza (Rossella Brescia), il Suicida (Gianni Rosato) e il Mondo (Cesare Bocci), attraverso le quali, il film pone interrogativi universali e costruisce un dialogo interiore. La terza parte è composta da materiali video del Vaticano, con immagini di Papa Francesco, e brevi frammenti dedicati a Giovanni Paolo II, Papa Luciani e, solo nel finale, a Leone XIV.
Il documentario si arricchisce anche delle testimonianze di persone che hanno avuto la possibilità di incontrare Papa Francesco: è forse proprio questo il punto di forza, poiché il film non si limita all’intervista, ma fa leva sul forte potere evocativo delle immagini e sul valore dell’esperienza umana.
Tuttavia, per chi si accosta al film con una prospettiva laica, alcuni passaggi possono apparire meno incisivi, talvolta troppo ancorati alla visione religiosa. La fatica della fede viene accennata ma non approfondita, raccontata senza offrire uno spazio di reale confronto o di dubbio. Sicuramente la regia di Ciprì è molto raffinata, attenta alla composizione visiva, ma rischia di restare troppo controllata, trattenendo le emozioni, e non analizzando concretamente i messaggi che il film intende trasmettere.
Il risultato è quello di un film che scorre bene, ma che non evolve, non cresce, non si arriva mai ad un punto di crisi per poi risalire, si rimane sempre in superficie. L’immagine, curata, sacra, in linea con i pensieri della chiesa, riflette una visione estetica potente, offrendoci un racconto visivo impeccabile ma emotivamente trattenuto.
