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Hai mai avuto paura?, la recensione su Almanacco Cinema

Hai mai avuto paura?, la recensione

 La recensione di Hai mai avuto paura? di Ambra Principato. Un’irritante occasione sprecata ma che fa comunque ben sperare. No spoiler.

Hai mai avuto paura? è un film horror italiano, uscito a luglio 2023 e diretto dalla giovane regista Ambra Principato, alla sua prima creazione. Un’occasione persa. Solo un anno fa, le mie ricerche mi portarono finalmente a scovare questa strana creatura in una sala cinematografica. Non ero preparato, però, a ciò in cui mi sarei imbattuto.

Hai mai avuto paura? - Almanacco Cinema

Hai mai avuto paura?, la trama

Dice il bestiario: “Concentrandosi sull’immagine di un giovane poeta e della sua famiglia aristocratica nel XIX secolo, ci porta in giro per un’antica maledizione e una serie di eventi misteriosi e terrificanti che si svolgono nella tenuta di famiglia”. Sì, esatto: il nulla.

L’errore alla base e l’horror psicologico

Il budget dietro il film non era certo da capogiro. Ma la domanda allora è perché? Perché far ruotare tutta la storia attorno ad una creatura, se non ce la si può palesemente permettere. Il vedo-non vedo va saputo fare e, comunque, un minimo di vedo… dev’esserci! Così ecco che un’ottima occasione per tornare un po’ al cinema di espedienti, corre a nascondersi dietro l’horror psicologico; l’alibi perfetto per sceneggiatori di ogni razza.

Via libera quindi a scene che si ripetono fino alla nausea, camminate e jumpscare casuali per svegliare le vittime in sala. Che spreco. Ovviamente la paura è la prima a pagare lo scotto di tutte queste scelte, che poco hanno a che fare con i soldi a disposizione.

Il fatto che la trama spieghi le cose secondo una logica tutta sua, o in alcuni casi non lo faccia affatto, che la creatura non si veda mai e che nel film non ci sia minimamente traccia né di catarsi quanto di un finale, non lo rende concettuale, ma solo povero (tanto per idee che per risorse).

Le cavolate

Quando il film è sbagliato già in partenza, possono non esserlo anche i suoi dettagli? Ovviamente no. Perciò dobbiamo vedere lo zingaro (così lo chiama il film) non riuscire a mancare un congiuntivo ed uno dei pastori che è Alessandro Benedetti. Ora io mi limiterò a mettere la foto. Questo è un pastore dell’Ottocento. Ci può stare, io ad esempio sono Fiammetta Cicogna.

Hai mai avuto paura? - Almanacco Cinema

Leopardi: ce lo meritavamo?

Allora, io devo stare calmo. Anzi no: Giacomo Leopardi al cinema non è cosa. Dà quel tono da filmetto RAI per le scuole che è atroce e molto più efficace di qualunque dardo narcotizzante. A maggior ragione se la sua presenza è totalmente inutile, come in questo film.

Quasi ho il dubbio che sia stato messo solo per portare al cinema i fan di Leopardi o per dare al film (secondo loro) quel minimo di interesse senza spenderci troppo. Senza puzza non c’è cacca, così senza Leopardi non c’è Silvia. Perciò ci tocca anche un personaggio che diventa man mano talmente stupido ed irritante, da scalare la classifica e a svettare su tutti gli altri.

Una breve summa sulle diverse componenti

  1. Recitazione: ci sono molti attori giovanissimi che non meritano il mio pensiero. La maggior parte degli adulti si portano lo stesso problema che gli attori italiani si portano da quasi duecento anni: attori da teatro prestati al cinema.
  2. Effetti visivi (perché ci sono): inutili e ridicoli.
  3. Montaggio: ci sono cadute anche lì.
  4. Musiche: c’erano?
  5. Casting: azzeccato in parte. Il protagonista (Lorenzo Ferrante) è comunque bravo e il giovane Leopardi (Justin Korovkin) visivamente ci sta.
  6. Regia: sarà per la prossima.
  7. Sceneggiatura: commessa dalle due latitanti Ambra Principato e Carmen Roberta Danza.

Hai mai avuto paura? - Almanacco Cinema

Cosa salvare di Hai mai avuto paura?

L’idea. Spero che si stia iniziando a tracciare un sentiero, cosa molto più importante di tutto il resto, nuove rotte che il cinema italiano possa percorrere. L’horror nel nostro Paese ha un potenziale che forse potrà esplodere solo prendendone la piena consapevolezza. Benedette idee e tentativi del genere, ora tocca al saperle fare.

Nonostante la recensione spietata, spero con tutto il cuore che Ambra Principato ci riesca. E’ pur sempre sempre un’opera prima, cosa che è stata anche un incentivo a dare fiducia al suo lavoro.

Recensione a due stelle su Almanacco Cinema