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Ma chi ti conosce?, la recensione della commedia di Fanuele
Ma chi ti conosce?, disponibile su Netflix da questo Dicembre, è una commedia diretta da Francesco Fanuele, con Simona Tabasco e Antonio Folletto.
La trama e il cast
Per Silvia (Simona Tabasco) è un momento decisivo della sua vita. La giovane donna si trova a un bivio, sia dal punto di vista personale che professionale. Il suo fidanzamento con Roberto (Ernesto D’Argenio), che sembra promettere un futuro condiviso e prossimo al matrimonio, sembra segnare un capitolo felice della sua esistenza. Allo stesso tempo, la carriera di Silvia è pronta a decollare: il sogno di diventare il primo violino dell’orchestra è ormai a portata di mano.
Tuttavia, nonostante questa apparente realizzazione, Silvia è tormentata da un’ossessione: ogni notte sogna lo stesso uomo sconosciuto, con cui si ritrova in situazioni surreali e travolgenti, travolta da un amore senza tempo. In questi sogni, lei e il misterioso uomo vivono una passione intensa, simile a quella di due antenati, protagonisti di una storia parallela che le sembra in qualche modo familiare.
Confusa e inquieta, Silvia decide di confidarsi con l’amica Manu (Giorgia Arena), una psicoanalista che cerca di aiutarla a decifrare i significati di questi sogni ricorrenti. Silvia, pur sentendo di aver tutto sotto controllo, avverte un’irresistibile sensazione di insoddisfazione, come se una parte di lei rimanesse in sospeso, ancora in cerca di qualcosa di più profondo e misterioso. La sua vita sembra essere già scritta, ma qualcosa la spinge a interrogarsi su ciò che veramente desidera.
La situazione prende una piega inaspettata quando Silvia incontra Alessio (Antonio Folletto). Non è solo un incontro casuale: tra loro scatta una scintilla immediata, come se il destino avesse già tracciato il loro cammino.

Alessio è un uomo che, pur sembrando molto diverso dalla figura del sogno, condivide con Silvia una connessione profonda, che sembra sfidare la logica. Man mano che si conoscono, due storie d’amore, quella dei loro antenati e quella che sta nascendo tra loro, si intrecciano misteriosamente, come in un gioco di specchi che collega passato e presente, sogno e realtà.
In un intreccio di tempi e di emozioni, il film esplora il confine tra il sogno e la realtà, tra la razionalità e l’irrazionale, mostrando come, talvolta, i destini si compiano senza che se ne possa davvero comprendere il motivo. Silvia si troverà così a dover fare i conti con una parte di sé che non conosceva, costringendola a fare delle scelte difficili e a riscoprire la vera natura del suo cuore.
A fare da spalla ai protagonisti c’è una carrellata di comprimari che contribuiscono a dare spessore alla narrazione e a regalarle un tocco di originalità. Lello Arena, Ernesto D’Argenio, Stefano Fregni, Paola Tiziana Cruciani e Vito sono tutti al servizio della comicità del film, offrendo una serie di gag che, sebbene non tutte memorabili o imprevedibili, mantengono comunque un tono di freschezza che non guasta.
Gli omaggi alla commedia all’italiana
Nel film Ma chi ti conosce? non mancano scene che sembrano rendere omaggio a dei classici del nostro cinema. Vi è un richiamo al film Quelle strane occasioni con Alberto Sordi. In particolare, c’è un momento che ricorda, in modo quasi affettuoso, quella tipica atmosfera romanesca e quel senso di comicità un po’ amara che è diventato simbolo del grande attore. Questo tipo di riferimento cinematografico, pur essendo sottile, è un modo per rendere omaggio a un grande maestro della commedia italiana, che ha saputo dare una forma unica ai suoi personaggi e ha contribuito a definire il nostro immaginario collettivo.
Inoltre, durante un’intervista, Antonio Folletto ha dichiarato che il regista gli ha suggerito di rivedere alcuni dei primi film di Carlo Verdone. Questo consiglio si è rivelato molto utile all’attore, sottolinea infatti, che in quei film c’è qualcosa di straordinario nel modo in cui Verdone riesce a rappresentare l’ironia dei battibecchi tra i suoi personaggi. Questi, pur nella loro frenesia, rivelano una profonda solitudine e ricerca di connessione. È questo gioco di contrasti, il contrasto tra il superficiale e il profondo, che ci ha ispirato anche per alcuni passaggi il film Ma ti chi conosce?.
Una commedia senza pretese
Dal punto di vista tematico Ma chi ti conosce? non sembra portare grandi novità: l’amore a prima vista, viaggi nel tempo, ingredienti che abbondano nel cinema di genere. Il punto di forza del film sta nella giocosità con cui il regista e il suo co-sceneggiatore Stefano Di Santi dosano e mescolano questi elementi. La storia prende vita con leggerezza, giocando con il tempo e con le aspettative, mescolando il passato medievale e il presente dei due protagonisti in modo inaspettato e coinvolgente.
La particolarità di questo film emerge soprattutto quando l’azione si sposta dal Medioevo, dove si svolge la prima parte della narrazione, ai giorni nostri, in cui vivono i due protagonisti. Qui, l’intreccio tra passato e presente diventa il cuore della trama, la transizione tra le epoche è sapientemente gestita e costruisce un contrasto ricco di ironia.
Ma chi ti conosce? non è un film che punta a rivoluzionare il genere, ma piuttosto a trasmettere leggerezza e buonumore, con una narrazione che scivola via piacevolmente. La chimica tra i due giovani protagonisti è un altro punto di forza, capace di regalare momenti di tenerezza e risate.
In definitiva, Ma chi ti conosce? si presenta come un film che, pur non vantando un’originalità strabiliante, è caratterizzato da un’ironia leggera. E’ la pellicola perfetta per chi cerca una commedia che faccia sorridere senza pretese, ma con un tocco di freschezza e un bel cast di comprimari che sanno come divertirsi e divertire.