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Respiro, grido di libertà
Il sud italia raccontato attraverso l’emancipazione in Respiro, un film che è un grido di libertà e manifesto di emancipazione.
Il secondo film di Emanuele Crialese, uscito nel 2002, segue il file-rouge tutta l’opera del regista, la Sicilia. Respiro è un film che incanta e che sin dalle prime inquadrature riesce a far immergere lo spettatore tra le acque marine e i vicoli siciliani, in un’atmosfera autentica che restituisce al sud italia un dipinto immenso ed accurato di cio che è, una terra pura e bellissima nonostante le sue contraddizioni e radici di una mentalità marcia e ormai preistorica.
Anche una terra splendida ed unica come la Sicilia rimane macchiata da tradizioni e dinamiche sociali figlie di un processo storico che nel bel paese ha origine dall’alba della sua storia come nazione ed il regista riesce perfettamente ad esprimere tutto il suo amore ed anche il risentimento verso la sua terra, la terra dei suoi genitori.

La trama
La trama segue la vita di Lampedusa, divisa tra scene quotidiane di pesca, buon pesce, acque splendide e paesaggi maestosi ma anche di famiglia e comunità. Pasquale è il secondo figlio di Pietro, un pescatore, e Grazia, repressa nel suo ruolo familiare. Pietro trascorre le giornate d’estate tra scorribande e faide con gli altri ragazzi del paese ma anche responsabilità come i precoci incarichi da pescatore e da uomo di casa con il fratello minore Filippo e la sorella maggiore Marinella, costretti a badare alla madre alle prese con una mentalità instabile a causa di sbalzi d’umore ed emotività labile.
Tutti i drammi di Grazia, interpretata da una grandiosa Valeria Golino, però, sono frutto proprio dalla repressione del suo ruolo di donna e madre, in una vita che sembra tener incatenato il suo spirito libero e le sue vere aspirazioni. Questa situazione non facile, aggiunta ad una serie di azioni che le faranno mettere contro tutto il paese, porterà Pietro, interpretato da Vincenzo Amato, a riflettere sulla decisione di portarla in clinica, a Milano, ma questa scelta avrà delle ripercussioni.

Grido di libertà
L’emancipazione di Grazia che avviene attraverso le sue parole e le sue azioni è un autentico grido di libertà, una denuncia rispetto ad alcune tradizioni che decidono a tavolino ruoli, dinamiche e relazioni all’interno della vita di paese, dove è proibito pensare ed agire al di fuori degli schemi. Il senso di soffocamento e di prigionia che porta Grazia al caos più totale è frutto di generazioni che assimilano antiche tradizioni e che non sono aperte a nulla, impossibilitate dalla loro stessa posizione, geografica e sociale.
Una denuncia che si allarga e tocca un livello nazionale più che unicamente al sud italia, terra abbandonata da tempoa sé stessa e da sempre lasciata indietro. Terra dove una moglie non può farsi il bagno seminuda, fare giri in barca da sola senza permesso o bere una birra insieme al marito e ai suoi amici, o dove una ragazza non può uscire con chi vuole. Terra di spettacolo e natura abbagliante, incontaminata, ma dove tutto è già deciso e ruoli, regole e comportamenti non possono essere alterati.
Lo spirito libero e l’autenticità sono limitati e rimangono soffocati in una terra che già da tempo chiede aiuto e che sempre col tempo è riuscita ad emanciparsi, seppur non del tutto, attraverso il senso di comunità e l’apertura, imparando ad accettare il diverso senza denigrarlo a prescindere.