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Thelma e Louise, un road movie al femminile da Oscar
Diretto da Ridley Scott ed interpretato da Susan Sarandon e Geena Davis, Thelma e Louise è un road movie che parla di vendetta. Due donne contro il sessismo.
Thelma e Louise di Ridley Scott non è raggruppabile in un solo genere. La pellicola del 1991, vincitrice di numerosi premi fa cui un Oscar come miglior sceneggiatura, è la destrutturazione di un western mischiato ad un road movie.
Le due protagoniste, Thelma (Geena Davis) e Louise (Susan Sarandon, qui un approfondimento), vivono una corsa adrenalinica verso l’emancipazione e la dignità. In un mondo dominato dagli uomini, queste due donne rompono gli schemi e si evolvono, arrivando ad una fine che in realtà è un inizio.
Una fuga verso la libertà
La storia di Thelma e Louise fin dai primi fotogrammi è familiare. Tutte almeno una volta siamo state come Thelma fragili e indifese e, come Louise dure e rigide. La loro metamorfosi in donne libere e indipendenti, nasce non a causa dell’omicidio, ma da una rabbia che per anni hanno represso, imprigionate nelle loro vite.
Lo scenario è l’Arkansans. Louise lavora come cameriera in un caffè, cercando di nascondere le cicatrici del passato. Thelma è una casalinga frustrata, sottomessa ad un marito padrone.
L’incipit è l’urgenza di fuggire dal quotidiano e trascorrere un weekend lontano da tutto e tutti. Così, a bordo della Ford Thunderbird di Louise, le due donne partono all’avventura.
L’obiettivo è quello di divertirsi, ecco che fermatesi in un locale, un uomo balla tutta la sera con Thelma. Louise, invece, non vede di buon occhio attenzioni dell’individuo verso l’amica. Finita la serata, lui tenta di violentare la sua preda, ma fortunatamente ciò non avviene grazie all’intervento di Louise.
La vicenda si conclude con l’uccisione dell’uomo. Inizia il vero viaggio di Thelma e Louise. Man mano che avanzano con la loro fuga, perché colpevoli, rompono il legame con la mentalità maschilista e sessista in cui sono nate e cresciute.
Chilometro dopo chilometro, si allontanano da quell’idea per cui la donna non è ascoltata e amata, ma usata e violentata dal maschio. Questo le porta a continuare ad essere due fuori legge, trasformandole anche visivamente nel vestiario.
Thelma e Louise, la metamorfosi femminista
Lontane chilometri dalla società standardizzata, in pieno deserto, Thelma e Louise diventano padrone della loro vita. La dolce e fragile Thelma di bianco vestita, dopo lo stupro, indossa jeans e una maglietta nera con una stampa. Da vittima diventa carnefice della rapina nel piccolo supermercato.
Ma, ancora più importante, sceglie l’uomo con cui giacere (un muscoloso Brad Pitt). Anche lui sarà un buco nell’acqua perché, dopo averle derubate, sarà lui ad indicare alla polizia, che le sta inseguendo, per dove sono dirette. Però Thelma scopre il vero piacere della carne.
Louise affronta il percorso inverso. Piano piano ci mostra la sua anima fragile e le cicatrici del passato. Nonostante il marito sia accorso da lei per portarle i soldi per continuare il viaggio, Louise non abbandona l’idea di essere libera.
Arriviamo finalmente alla vendetta vera e propria verso il genere maschile. Vessate più volte da un camionista durante il tragitto, verso la fine del loro viaggio, decidono di pareggiare i conti dandogli confidenza e portarlo sulla via della redenzione.
Questa mascolinità arrapata del camionista, che riduce la donna a mero strumento sessuale, non ha intenzione di redimersi. Ecco perché Thelma e Louise, impugnate le pistole, decidono di sparare all’estensione della virilità di quell’uomo: il camion. Da vendetta diventa a lezione femminista.
L’intento è quello di far comprendere la brutalità degli atti osceni commessi dal camionista, proiettandoli su qualche donna a lui cara. Ma non c’è più sordo di chi non vuol sentire…e la vicenda si conclude con l’esplosione del camion.
La fine del viaggio: un nuovo inizio
Dopo aver affrontato un viaggio verso il Messico, le due eroine si trovano nel Grand Canyon. Dietro di loro uno schieramento di polizia, davanti il salto nel vuoto e la libertà.
Thelma e Louise fanno un viaggio che ha dell’universale, diventano eroine nel momento in cui continuano a scegliere di premere l’acceleratore e andare avanti. Tornare indietro o, nel mondo ordinario, sarebbe una sconfitta per loro e per tutte noi.
Nello scontro finale, in pieno stile western, con la polizia, il loro sguardo complice e quel sorriso sono la metafora di una sorellanza necessaria per compiere la loro dichiarazione di dignità e libertà.
Il salto nel vuoto, e la macchina sospesa a mezz’aria nel burrone, è l’immagine di due donna che decidono di rimanere fedeli a loro stesse. Dopo aver compiuto un viaggio all’insegna dell’autoaffermazione, Thelma e Louise sono un iconografia di speranza per tutte le altre donne, a discapito dell’uomo padrone e una società maschilista.
La visione di Ridley Scott in Thelma e Louise
Thelma e Louise è un road movie che al tempo stesso destruttura il genere western. Ridley Scott dirige egregiamente tutte le maestranze, creando un film che si muove insieme alle due protagoniste. Facendoci vivere pienamente il loro viaggio verso la libertà.
Il lavoro svolto da Scott è quello di abbattere il sessismo di genere, partendo dalla sceneggiatura. Affidata alla saggia penna di Callie Khouri, riesce a stravolgere un genere tipicamente maschile e a parlare ad ognuno di noi, indipendentemente dal genere.
Nonostante le due eroine adottino vestiti “maschili”, o meglio comodi, non abbandonano mai il loro essere donne. Anzi, lo gridano a gran voce e ne vanno fiere.
La lotta verso l’uomo maschilista, la viviamo anche attraverso la distorsione delle immagini. Adrian Biddle, direttore della fotografia, sceglie di inquadrare l’uomo attraverso elementi di distorsione. Ad esempio il camionista, quando scende dal veicolo, lo vediamo avvicinarsi dal riflesso del cerchione delle ruote.
Ad accompagnare questa fotografia, anche satura di colore e calore, la colonna sonora di Thelma e Louise è firmata dal premio Oscar Hans Zimmer.
Conclusione
Thelma e Louise più che un film è un manifesto. In ogni fotogramma viviamo una costante adrenalina che ci tiene incollati allo schermo. Due donne completamente imprevedibili, ma estremamente complici e determinate.
Thelma e Louise sono eterne. Un prodotto scritto da una donna e diretto da un uomo, restituisce il connubio di una collaborazione ben riuscita. Emergono le sensibilità di entrambi le parti in questo piccolo gioiello della cinematografia.
Ho sempre sentito parlare di questo film e non ho mai avuto occasione di vederlo. Probabilmente l’ho scoperto tardi, e avrei voluto vederlo molto tempo fa.
Sicuramente è una pellicola che insegna molto sull’autoaffermazione e la dice lunga sulla disparità di genere. Una lezione di vita da far vedere nelle scuole.
Oltre ad aver apprezzato e vissuto la metamorfosi che fanno Thelma e Louise, credo sia un film che vada visto e rivisto. Lascia indubbiamente il segno e fa riflettere su quanto sia importante vivere la propria vita, sempre.
