135Views

The master, vivere o servire
Un popolo perso alla ricerca di una causa per cui lottare, un maestro da seguire, PTA ci parla del dopo guerra americano con il capolavoro The master.
Riusciresti a vivere senza seguire il maestro, qualsiasi maestro? Allora torna qui a farcelo sapere perché saresti la prima persona al mondo. Con uno dei suoi film piu’ controversi il maestro Paul Thomas Anderson continua a scavare nella storia degli Stati Uniti all’interno del suo romanzo americano che svela la vera America, le vere impalcature che sorreggono le stelle e le strisce.
Partendo da un tema pesante come una cappa, PTA ne fa solo uno spunto per raccontare una certa america ma anche piu’ universalmente la necessità servilista storica che da sempre rende l’uomo prima schiavo di se stesso e poi di un padrone, o meglio, un maestro.
La trama
Freddie Quell, interpretato da Joaquin Phoenix, è un marinaio reduce dalla seconda guerra mondiale. Una volta finito il conflitto, il protagonista non riesce a reintegrarsi nel mondo. Ha difficoltà a lavorare e a condurre una vita normale, principalmente a causa della sua indole irrimediabilmente violenta e la sua dipendenza dall’alcol. Proprio mentre scappava da un lavoro poiché accusato di aver avvelenato qualcuno con l’alcol fatto da lui stesso, si ritrova sulla nave de “Il maestro”, Lancaster Dodd, interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman. dove viaggia insiema alla moglie Peggy, interpretata da Amy Adams.
Il maestro prende da subito in simpatia Freddie, sia perché riesce a percepire il trauma che lo afflige sia perché rimane estasiato dal suo alcol. Decide allora di tenerlo con sé e di provare a civilizzarlo attraverso le sue procedure che consistono in un viaggio nel passate, nelle vite vissute per tracciare e rivivere il trauma che afflige l’anima così da superarlo e liberare lo spirito.
La causa
PTA riesce come in ogni suo film a centrare il punto. Partendo da un America o meglio, da un mondo che usciva forse dall’evento piu’ importante della sua storia prende una nazione, un popolo intero perso e traumatizzato che sta scoprendo nuove verità. Nessun personaggio poteva essere meglio di un reduce di guerra per raccontare questa storia. Un uomo distrutto dagli orrori della guerra, dai suoi vizi, come l’alcol e il sesso che lo hanno tenuto a galla durante tutta la guerra e soprattutto distrutto dalla società stessa dove non riesce a reintegrarsi.
Riprendendo da un altro film sullo stress post traumatico del suo maestro Martin Scorsese, Freddie Quell incarna quel senso di perdita dovuto all’assenza di ordini diretti, di un padrone da servire, una causa per cui lottare e non importa se ci creda o meno, basta che ci sia la causa. Ed è proprio qui che entra in gioco Il maestro, Dodd, un santone, un mistico ma anche un prestigiatore di Wellesiana memoria che ha un fascino unico di personalità e parole e che riesce ad attrarre a sé quasi chiunque sopravvivendo alle mistificazioni avversarie.
Da sottolineare le due rispettive interpretazioni che riescono a dare una personalità unica ai personaggi e completano l’armonia perfetta del film che con ongi scena riesce a dare un senso emancipato dal fiolm. Ogni inquadratura riesce a raccontare una storia che non ha una direzione ben precisa. La narrazione di PTA infatti devia ogni schema fisso e divaga in ogni interpretazione che lo spettatore puo’ assumere in merito al film che è un immaginario quasi indecifrabile e unico.
Il trauma spirituale
Il mondo cerca da sempre risposte ma dopo un evento come la seconda guerra mondiale chi ha anche il coraggio di porsi domande? La scientology, ovvero l’organizzazione filo-religiosa basata sulla liberazione dello spirito ebbe notevole diffusione a inizio anni ’50. Liberare lo spirito da un trauma che opprime l’anima da trilioni di anni, da vite passate. Il maestro con delle procedure semi ipnotiche basa tutto il lavoro della sua vita su questo ma è la forma quasi dottrinale che lo rende malizioso e un sistema quasi gerarchico.
Freddie Quell è la cavia perfetta per tutto questo. Un uomo che ha abbandonato tutto e che è stato abbandonato da tutti e tutto. Una marea in fluire che non smette mai. Una bestia, un animale da rimandare alla forma umana perfetta. Ma si puo’ veramente cambiare? Quando la storia sembra non prendere una direzione precisa in un ritmo paziente e che sale calmamente accompagnata da una colonna sonora magistrale di, scopriamo che il punto è quello. La bestia deve decidere se avere un padrone o scegliere da sé. Guidare fino alla fine dell’orizzonte o continuare a stare sotto un guinzaglio.
Il rapporto tra Freddie e Dodd è amiciza, rieducazione, rapporto selvaggio, polarizzante ed intrinseco che si ripete da vite precedenti e che si ritrova. Allora la scelta sta alla bestia, al suo istinto, se seguirlo o no con tutte le sue disobbedienze animali. Vivere o servire?
1 Comments
Comments are closed.