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Saghe da riscoprire a Natale: Le Cronache di Narnia

Le recensioni dei tre film della prima saga cinematografica delle Cronache di Narnia, in attesa dei prossimi adattamenti Netflix di Greta Gerwig.

 

Quale periodo migliore di questo per tornare a Narnia, soprattutto per chi non c’è mai stato. Oggi ci concentreremo proprio sulla saga targata C. S. Lewis, andando a recensire quella uscita al cinema tra il 2005 e il 2010 e fornendo gli ultimi aggiornamenti sui prossimi adattamenti di Greta Gerwig.

 

La storia dei libri

 

Le cronache di Narnia sono una serie di sette libri per bambini, in origine illustrati da Pauline Baynes, il cui ordine di uscita fu : Il leone, la strega e l’armadio (1950), Il principe Caspian (1951), Il viaggio del veliero (1952), La sedia d’argento (1953), Il cavallo e il ragazzo (1954), Il nipote del mago (1955) e L’ultima battaglia (1956). La serie è considerata un classico della letteratura fantasy e ne ha influenzate molte altre.

C. S. Lewis dedicò il primo libro alla sua figlioccia Lucy Barfield e infatti diede il suo nome alla fittizia Lucy Pevensie, che, con i suoi fratelli Peter, Susan ed Edmund, è uno dei protagonisti della serie.

Il mondo fantasy costruito dall’autore irlandese è popolato di animali parlanti (come castori, topi e lupi), creature della mitologia germanica e classica (giganti, nani, centauri, unicorni, fauni, driadi e molti altri), esseri inventati come i Dufflepuds, e bambini in visita dal loro mondo di tutti i giorni.

 

Quando si parla della saga di Narnia è impossibile non citare i forti legami con il cristianesimo . Lewis diceva spesso, in saggi e lettere, che non intendeva che le storie fossero allegorie e non le considerava tali. Preferiva considerarle come “supposizioni”.

Così scrisse a una classe di quinta elementare nel Maryland: “Supponiamo che ci fosse una terra come Narnia e che il Figlio di Dio, come è diventato un Uomo nel nostro mondo, sia diventato un Leone lì, e poi immaginiamo cosa succederebbe”. Alcuni episodi delle Cronache, non a caso, ricordano parecchio la narrazione e le immagini bibliche, come la morte di Aslan al posto di Edmund in Il leone, la strega e l’armadio , la creazione di Narnia in Il nipote del mago e le scene nel cielo della nuova Narnia in L’ultima battaglia .

 

Famosa, tra l’altro, l’amicizia di Lewis con J.RR Tolkien, che convinse a proseguire nella stesura de Il signore degli anelli. Lo stesso Tolkien che odiava notoriamente Il leone, la strega e l’armadio.

La cittadina di Narni in Umbria ha ispirato Narnia. Posizionata su una collina a 240 metri dal livello del mare, Narni ha una storia di più di 2000 anni. Fu parte dell’Impero Romano, e vi si possono trovare rovine sia di epoca romana che medievale.

 

Adattamenti

I primi adattamenti audiovisivi di Narnia furono il film d’animazione televisivo Il leone, la strega e l’armadio (1979) e la serie tv della BBC Le cronache di Narnia, andata in onda dal 1988 al 1990.

 

 

Al cinema sarebbero andati, poi, dopo anni di rinvii, nel seguente ordine: Il leone, la strega e l’armadio (2005); Il principe Caspian (2008) e Il viaggio del veliero (2010). Con un incasso di 745 013 115 $, il primo film delle Cronache di Narnia è stato tra i maggiori incassi del 2005 e, per diversi anni, tra i film con maggiori incassi nella storia del cinema.

 

Nel 2013 la Mark Gordon Company annunciò che stava sviluppando Le cronache di Narnia: La sedia d’argento. Successivamente, lo sceneggiatore David Magee e il regista Joe Johnston firmarono il contratto. Ma alla fine il progetto è stato abbandonato e ora Netflix sta sviluppando la propria serie e i propri film su Narnia.

 

La recensione di: Il leone, la strega e l’armadio (2005)

TRAMA: In Inghilterra, durante la Seconda Guerra Mondiale, quattro fratelli scoprono nella casa di un vecchio professore, un armadio. Il mobile, sorprendentemente, è la porta verso un mondo incredibile, il regno di Narnia. In questo universo fantasmagorico in cui gli animali parlano, la malefica strega Bianca, Jadis ha lanciato un incantesimo che ha messo sotto il gelo l’intero reame. I fanciulli, sotto la coltre di neve, prendono in mano la situazione e insieme al leone Aslan guidano Narnia contro l’esercito del male.

CAST: William Moseley, Anna Popplewell, Georgie Henley, Skandar Keynes, Tilda Swinton, James McAvoy, Jim Broadben.

Valutazione: ★ ★ ★

 

Nel 2006 il film si aggiudicò il premio Oscar per il miglior trucco a Howard Berger e Tami Lane, con nomination per i migliori effetti speciali e il miglior sonoro. Primo dei due film con Andrew Adamson alla regia, conosciuto per aver diretto Shrek e Shrek 2. Gran parte del film è stato girato nella Repubblica Ceca, con un budget di circa 180 000 000 $.

Certo, la storia è un po’ infantile e segue alcuni (fastidiosi?) stilemi fantasy come dei ragazzini che diventano dei formidabili combattenti e profezie. Inoltre, la morale religiosa è tanto evidente e, più passa il tempo, più potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Però la realizzazione tecnica è stupenda, con degli effetti visivi che non sono invecchiati di una virgola, soprattutto per quanto riguarda le creature, che si vada da Aslan fino ai castori o alla volpe.

Ottime le musiche che si imprimono nella memoria, riuscendo a trasmettere a seconda dei casi epicità o magia. I giovani protagonisti sono tutti molto bravi, come anche Tilda Swinton, ben calata nel ruolo.

Bella la sequenza d’apertura con l’attacco aereo su Londra, che poi visivamente si ricollega anche con l’attacco dei grifoni nella battaglia finale, come a voler sottolineare una certa ciclicità nella guerra.

Le sequenze più suggestive, però si trovano all’inizio, col famoso incontro con il signor Tumnus, interpretato da James McAvoy, e la casa dei castori; scene che contribuiscono a renderla la classica saga da riscoprire sotto Natale.

Da sottolineare poi il trucco, in particolare su creature come Centauri, Satiri e Minotauri. In originale la volpe e il lupo sono doppiati rispettivamente da Rupert Everett e Michael Madsen, mentre Aslan da Liam Neeson. Qui, per l’appunto, abbiamo a parer mio la versione migliore di Aslan, sia visivamente che per la voce, nella versione italiana affidata a Omar Sharif, con buona pace del doppiatore effettivo di Liam Neeson che (per noi) subentrerà dal secondo film. Stupende le espressioni facciali di malinconia del leone e la sua voce gutturale, quasi simile ad un ruggito in effetti.

In sostanza, non sarà Il signore degli anelli di Jackson, ma un ottimo fantasy.

 

 

La recensione di: Il principe Caspian (2008)

TRAMA: Peter, Susan, Edmund e Lucy tornano a Narnia un anno dopo la loro partenza, solo per scoprire che sono trascorsi centinaia di anni nella terra magica e che il legittimo erede al trono, il principe Caspian, è stato spodestato.

CAST: William Moseley, Anna Popplewell, Georgie Henley, Skandar Keynes, Ben Barnes, Sergio Castellitto, Damián Alcázar, Pierfrancesco Favino, Peter Dinklage.

Valutazione: ★ ★ ★ ½

 

La sceneggiatura di Le cronache di Narnia – Il principe Caspian era già pronta ancor prima dell’uscita di Il leone, la strega e l’armadio. Era infatti intenzione dei produttori realizzare i due film a breve distanza per evitare che i quattro giovani attori protagonisti diventassero troppo adulti.

Il budget per la realizzazione del film è stato di circa 225 000 000 $, per un incasso di 419 665 568 $.

Anche se in molti potrebbero non essere d’accordo con me, lo considero il migliore della trilogia. Sceneggiatura, in seguito alle critiche ricevute, liberata da ogni implicazione religiosa. Gli effetti speciali migliorano, ma ciò che ho apprezzato di più è il tono più sporco, selvaggio, quasi realistico dato al tutto. Cambia la società narniana, lontana dai vecchi fasti e vengono introdotte anche nuove creature, ma soprattutto c’è più attenzione nei dettagli come per le varie tattiche di combattimento di ogni creatura.

Per i centauri, a differenza dei pantaloncini verdi del primo, sono stati usati una sorta di trampoli, il che si nota anche sul loro differente movimento.

Si respira un’aria più malinconica e di rivalsa, che non ho di certo disdegnato. Si tenta anche di dare anche qualche linea in più di spessore ai personaggi, introducendo conflitti e storie d’amore, ma forse il film qui riesce un po’ meno.

Buono il personaggio del principe Caspian, i più simpatici sono senza dubbio il tasso e Ripicì, che tornerà anche nel Viaggio del veliero. Bella la nuova società di Narnia che si viene a creare sul finire del film, come unione tra le creature fantastiche e i telmariani. Commovente la canzone, proprio del finale, The Call, in cui assistiamo agli addii dei primi due personaggi, Susan e Peter.

Le scene più suggestive, in questo caso, sono: quella d’apertura, con la fuga nella notte di Caspian e il suo primo conseguente incontro con i narniani e l’attacco, sempre notturno, dei narniani al castello; dai grifoni che trasportano in silenzio i protagonisti, alle creature che si muovono di nascosto per tendere la trappola, ognuno con i propri ruoli, all’attesa degli altri oltre il ponte, fino alla risoluzione tragica del tutto.

Non male. Da segnalare i nostri Favino e Castellitto, che non sfigurano affatto nella grande produzione hollywoodiana.

 

La recensione di: Il viaggio del veliero (2010)

TRAMA: Visitando il loro fastidioso cugino, Eustace, Lucy e Edmund Pevensie trovano un dipinto di una maestosa nave. Improvvisamente, il quadro prende vita e attira i giovani al suo interno, trasportandoli a Narnia, dove incontrano il loro vecchio amico, Re Caspian. Questi è in una missione per trovare i sette signori perduti di Telmar, le cui spade sono le uniche in grado di salvare il paese da una potente maledizione.

CAST: Georgie Henley, Skandar Keynes, Will Poulter, Ben Barnes, Tilda Swinton, Terry Norris, Bruce Spence, Gary Sweet, Bille Brown, Laura Brent.

Valutazione: ★ ★

 

Nel dicembre 2008 la Disney scelse definitivamente di non entrare nella produzione del film. Nel gennaio 2009 la 20th Century Fox ha quindi rimpiazzato la Walt Disney Pictures come distributore. Questa scelta si è resa necessaria dopo le dispute tra la Disney e la Walden relative al budget di Le cronache di Narnia – Il principe Caspian.
Il budget per la realizzazione del film è stato di 155 000 000 $, con un incasso di 415 686 217 $, risultando comunque uno dei più visti nel 2010.

Nel 2011 il film ha ricevuto una candidatura ai Golden Globes per la miglior canzone originale C’è un posto per noi a David Hodges, Carrie Underwood e Hillary Lindsey.

 

Alcuni lo hanno definito il migliore della saga, per quanto mi riguarda è il peggiore. Si discosta dai primi due, come accadeva anche nei libri, ma tutto assume una dimensione quasi minore. Ci sono delle cose interessanti da Ripicì al personaggio di Eustachio che matura man mano, fino al concetto di esplorare maggiormente il mondo di Narnia. Il problema è forse proprio la realizzazione tecnica. Non ho apprezzato la fotografia, il design delle creature (Il minotauro ad esempio è inguardabile) e in sostanza tutta la regia che, con tutto il rispetto per il regista defunto, mi è parsa simile a quella di un prodotto televisivo con carenze di budget. Aslan sembra sempre di più una specie di peluche, oltre a togliersi la maschera e ad apparire come Cristo neanche chissà quanto velatamente. Interessante, come già detto, le location marine e itineranti, ma quando si scende a terra è tutto abbastanza scialbo. Si poteva gestire un po’ meglio.

 

 

Le ultime notizie sugli adattamenti della Gerwig: il film andrà in sala

 

Non molto tempo fa, la regista Greta Gerwig aveva annunciato che avrebbe dato seguito al suo Barbie, nominato agli Oscar, lanciando una serie di film basati sulle Cronache di Narnia per Netflix. Ora, sembra che questi film potrebbero ottenere non solo un’uscita nelle sale, ma anche un’uscita IMAX.

Secondo quanto riferito, IMAX sarebbe interessato a proiettare i film di Narnia della Gerwig, a patto che Netflix riesca a trovare un accordo. Naturalmente, questo è storicamente un punto critico, poiché gli esercenti generalmente chiedono a Netflix concessioni che il gigante dello streaming non è disposto a concedere.

Netflix ha limitato le sue uscite in sala a uscite brevi e limitate, finalizzate a qualificare i film per l’assegnazione di premi. Netflix ha anche acquistato alcune sale cinematografiche per far fronte a questa esigenza. Le grandi catene di sale cinematografiche tendono a richiedere una finestra di esclusiva più lunga di quella che Netflix è disposta a fornire.

Netflix ha mantenuto un certo riserbo sui piani per Le Cronache di Narnia, anche se di recente i dirigenti hanno fatto intendere che i progetti saranno “più grandi e più audaci” di quanto il pubblico si aspetti. Lo casa di streaming intende adattare l’intera serie di sette libri e spenderà 175 milioni di dollari per il primo capitolo.

Secondo quanto riferito, la Gerwig si è impegnata a dirigere almeno due dei film:

“Sono un po’ terrorizzata perché ho davvero una grande venerazione per Narnia”, ha detto la Gerwig. “Ho amato così tanto Narnia da bambina. Da adulta, C.S. Lewis è un pensatore e uno scrittore. Sono intimidita dal farlo. È una cosa che mi sembra degna di essere intimidita”.

La regista ha aggiunto: “Come persona non britannica, sento un particolare senso di voler fare le cose correttamente… è come quando gli americani fanno Shakespeare, c’è una leggera sensazione di riverenza e come se forse dovremmo trattarlo con maggiore cura. Non è un nostro connazionale”.

Marco Lancia

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