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Uno rosso, recensione: un triste film americano per Natale

La recensione spoiler di Uno Rosso (2024) di Jake Kasdan. Un film di Natale che rispecchia a pieno la nostra società, ma che di certo farà impazzire i bambini.

 

 

Dopo essere uscito al cinema esattamente un mese fa, Uno Rosso (2024) di Jake Kasdan, è da poco arrivato in streaming su Amazon Prime Video. Andiamo subito dritti al punto: Uno Rosso è un film triste. Ma come è un film triste?, dirà qualcuno, ci sono Babbo Natale, orsi polari parlanti, scene d”azione, combattimenti con pupazzi di neve giganti e tanti effetti speciali!

E invece sì, Uno Rosso è proprio come un alimento natalizio tipico degli americani: la cioccolata calda con i marshmallows. Tu la assaggi, dici “mmmmhhh che bontà”, però poi ti accorgi che è dolce solo perché è una palla, un’accozzaglia pressata di zucchero, senza una vera qualità nella sua idea o preparazione. Ed ecco che la famosa cioccolata calda americana non vale l’unghia di un mostacciolo. In questa recensione avremo modo di spiegare meglio questa metafora.

 

 

 

Informazioni su Uno Rosso

 

Il film è diretto da Jake Kasdan, famoso per aver diretto il reboot della saga di Jumanji: Jumanji: Welcome to the Jungle (2017) e Jumanji: The Next Level (2019). Entrambi i film vedono già la presenza di Dwayne Johnson come protagonista.

 

 

Lo stesso Dwayne Johnson che per questo film ha attirato l’attenzione per via di alcune polemiche.

Qualche mese fa The Wrap aveva raccolto testimonianze dal set da membri della troupe rimasti anonimi: Johnson sarebbe spesso arrivato molto tardi al lavoro, costringendo gli altri a cominciare anche senza di lui, rivedendo i piani di ripresa. Addirittura, per recuperare tempo, avrebbe persino urinato in una bottiglia, lasciando i presenti non proprio entusiasti. Testimonianze non smentite dall’attore in questione, ma solo smorzate.

 

Sia Chris Evans che Jake Kasdan ci hanno poi tenuto a loro volta a mettere a tacere le accuse. Il regista, in particolare, ha dichiarato: “Non ha mai mancato un giorno di lavoro. A volte può arrivare in ritardo, ma Hollywood funziona così, va così per tutti. Onestamente, ho fatto tre grossi film con lui. L’ho sempre visto comportarsi benissimo con ogni singola persona sul set.”

Dwayne Johnson che è stato pagato ben 50 milioni di dollari per il suo coinvolgimento nel film, mentre nel frattempo lo si attende nelle vesti di Maui nel remake live-action di Oceania.

 

 

Chris Evans che, per accettare la parte in Uno Rosso, pare abbia abbandonato invece Fly Me to the Moon – Le due facce della luna (2024). In quel caso avrebbe recitato ancora una volta al fianco di Scarlett Johansson, come nel MCU, ma ha preferito fare un passo indietro ed è stato poi sostituito da Channing Tatum.

 

Le riprese si sono svolte tra Atlanta, la Florida e le Hawaii tra l’ottobre 2022 e il febbraio 2023. Distribuito da Warner Bros, l’uscita nelle sale italiane è avvenuta il 7 novembre 2024, mentre in quelle statunitensi il 15. Attualmente il film è disponibile su Amazon Prime Video.

 

Il budget del film è stato di 250 000 000 dollari , una zavorra importante per degli incassi globali che hanno raggiunto i 167 004 878 dollari.

 

 

La trama

Dopo che Babbo Natale – nome in codice: UNO ROSSO – viene rapito, il capo della sicurezza del Polo Nord, Callum Drift (Dwayne Johnson) deve fare squadra con il più famigerato cacciatore di taglie del mondo, Jack O’Malley (Chris Evans) in una missione travolgente e ricca di azione per salvare il Natale.

 

CAST: Dwayne Johnson, Chris Evans, J. K. Simmons, Lucy Liu, Kiernan Shipka, Bonnie Hunt, Kristofer Hivju.

 

La recensione di Uno Rosso

 

Continue mazzate stile cinecomics, effetti in digitale invasivi e che la devono sparare sempre più grossa, bambini disillusi e totale assenza di meraviglia, eccolo qui il Natale nel 2024.

Uno Rosso è un film che basa tutto sull’immagine riconosciuta da grandi e piccini di alcuni attori e su tutta una carrellata di azione ed effetti speciali.

 

 

Al netto di un film veramente poco ispirato, che vorrebbe essere innovativo portando un’ironica dimensione da Attacco al Potere con Babbo Natale, ciò che lo rende veramente un film non sopportabile sono la regia e fotografia.

Se nei due Jumanji non è che fossero poi così tanto malaccio, con degli effetti che ci potevano stare nell’ottica di un’estetica da videogame, qui sono semplicemente ridicole.

C’è una sorta di patina insopportabile sull’immagine e molto spesso ci sono delle inquadrature con dei colori o un’illuminazione bruttissimi.

 

Sì c’è tantissima roba, ma la magia accidenti se non si sente, quella magia che si fa anche con la regia e con i colori. Sembra piuttosto di guardare uno spot pubblicitario a basso budget.

Quando Cal e Jack vanno ad Aruba non sembra neanche che stiano di fronte ad un green screen, ma direttamente davanti ad un telo bianco con sopra proiettata una spiaggia. Oppure quando Jack e il figlio si trovano nelle palle di vetro, sembra che siano dentro una videochiamata con gli sfondi modificati.

Le scene d’azione, in particolare quelle di inseguimento o comunque ad alta velocità, sono inguardabili; tutte in CGI, ma di quella grottesca.  Provano a mascherare con la notte, inquadrature da lontano, neve ed altri elementi, ma niente. Probabilmente perché avranno speso buona parte del budget solo per Dwayne Johnson. Almeno le varie creature sono ben realizzate.

 

 

La riluttanza iniziale di Cal poteva anche essere interessante, potendo esplorare la disillusione dei bambini attuali oppure il loro sempre maggiore attaccamento ai beni materiali, e invece si perde nella banalità come ogni minima morale offerta dal film.

 

Dwayne Johnson tiene di fatto in piedi il film con la sua convinzione e la scena della sparizione di Nick non è male. Brava anche Kiernan Shipka che interpreta la strega. Chris Evans è un ottimo attore, fa il suo e la coppia con Johnson funziona abbastanza, pur seguendo dinamiche ormai trite e ritrite da tempo immemore.

 

Come fanno spesso e volentieri gli americani e come anticipavo con la metafora della cioccolata calda con i marshmallow, il film è stra-infarcito di effetti in computer grafica, scene d’azione spericolate e botte. Il risultato. Il film diventa una giostra, ma che fa perdere tutta quell’atmosfera magica e di sorpresa che un film di Natale fantasy del genere vorrebbe trasmettere.

Addirittura nemmeno i bambini del film sono chissà quanto sorpresi da ciò che vedono. C’è un momento in cui il figlio di Jack si trova di fronte Garcia, che è un orso polare gigante che parla, e lui reagisce come se avesse appena visto il più anonimo degli impiegati municipali. Ma stiamo scherzando? In un film del genere?

Solo quando gli viene offerta la possibilità di andare sulla slitta con Babbo Natale sembra un minimo più entusiasta, ma neanche chissà quanto alla fine.

E’ come se si sapesse che neanche per i bambini in sala ci sia granché sorpresa, avendo accesso a film dalla computer grafica più sfrenata (o anche a videogiochi che a momenti paiono film a tutti gli effetti), e che quindi aspettano solo di vedere dei combattimenti e delle scene d’azione, piuttosto che la vera e propria magia offerta da simili effetti visivi.

 

 

La parte in cui i due vanno nel regno di Krampus è la migliore del film; strappa qualche risata, il trucco artigianale dei personaggi è bello ed anche il personaggio dello stesso Krampus funziona.

 

Il piano della strega non sarebbe neanche chissà quanto malaccio, il problema è che nel concreto non si vede praticamente mai, se non in un singolo esperimento e quando a finire nelle palle di neve sono proprio Jack e suo figlio.

A parte che come metodo per punire i cattivi se ne sarebbero potuti inventare a migliaia, soprattutto ad opera di una strega, ed hanno scelto proprio il più scialbo: pacchettino con dentro la palla, il cattivo lo apre, la prende in mano, nevica e lui finisce nella palla. Bello, non c’è che dire, bello.

 

 

Il combattimento finale fa schifo e per lo meno è rapido; le due rispettive scene in cui Gryla viene sconfitta, la prima in forma umana cascando giù dalla slitta, la seconda in forma da orco venendo rinchiusa in una delle sue palle di neve, sono da entrambe da denuncia per crimini nei confronti di una bella scena.

 

E comunque, ditemi quello che volete, è sicuramente la scelta fatta dal film, ma Babbo Natale magro e culturista non si può sostenere e mai J. K. Simmons fu più sprecato per un ruolo. La sua consegna dei regali alla fine del film è semplicemente inguardabile.

 

Concludiamo, pensiamo ad alcuni film di Natale che siano anche per bambini. Troviamo Mamma ho perso l’aereo (1990), Il grinch (2000), The Nightmare Before Christmas (1993), Santa Clause (1994), Le 5 leggende (2012), Elf (2003), Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (1992). Non sono assolutamente tutti dei capolavori, eppure passano gli anni e sotto le feste ce li ritroviamo sempre, con quella magia e spirito natalizio che si respirano eccome però.

Uno Rosso, non dico tanto, ma tra cinque anni già sarà inguardabile. Perché in diversi punti lo è già adesso.

 

 

 

 

 

Marco Lancia

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