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Una lezione d'amore, la recensione su Almanacco Cinema

Il cinema di Ingmar Bergman: Una lezione d’amore

Per la rubrica settimanale Il cinema di Ingmar Bergman, oggi parliamo de Una lezione d’amore, film che indaga su una crisi coniugale. 

La pellicola, pur essendo insolita per il periodo in cui è stata realizzata, è comunque vicina ai temi cari di Bergman: indagine psicologica dei protagonisti, conflitti familiari acuti e riflessioni sull’esistenza e sulla natura dell’essere umano. Da qui si intravedono già gli elementi fondanti della poetica bergmaniana, che saranno poi pienamente sviluppati nelle opere successive, come Il settimo sigillo.

Una lezione d’amore

Il film esplora le dinamiche di una crisi coniugale attraverso un linguaggio leggero, ironico e giocoso, senza però perdere o rinunciare alla profondità e alla serietà degli argomenti trattati. Chiaramente, non definirei Bergman uomo di commedia; difatti la chiave di lettura è sicuramente più pesante di un semplice atto comico. I dialoghi sono brillanti. Spesso nel cinema di Bergman si mischiano elementi comici e grotteschi, l’amore si intreccia con la morte e la costruzione dei personaggi è particolarmente accurata. Si sa, Bergman era un perfezionista e in questo film si evince una cura meticolosa sia per il linguaggio cinematografico sia per i protagonisti.

Le figure principali della pellicola sono David, Marianne e Susanne; tutti e tre mostrano tensioni e conflitti morali: David è cinico e vanitoso, Marianne è orgogliosa e affamata d’amore, Susanne è ribelle e insofferente alle ipocrisie sociali. Nonostante la leggerezza con la quale sono trattati gli argomenti, il film lascia comunque un po’ di amaro in bocca; si percepisce una tristezza di fondo che rende la commedia più complessa e realistica.

Bergman non rinuncia mai al suo stile personale; sperimentando, si evolve sia come regista e sceneggiatore sia nella struttura narrativa che utilizza per raccontare le sue storie. Una lezione d’amore è forse uno dei suoi film più leggeri, o almeno così sembra: ogni tanto una piccola risata amara è spontanea, ma senza mai rinunciare a profondità e introspezione. Qui Bergman gioca, ma rimane fedele alla sua capacità di comprendere la profondità e la complessità dei rapporti tra esseri umani, regalando al pubblico un’opera sensibile, ironica e dotata di grande intelligenza narrativa.

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