Skip to content Skip to footer
Away

Away, il film del regista di Flow

Dopo la recente vittoria di Flow dell’Oscar per il miglior film d’animazione, facciamo un viaggio alla scoperta di Away. L’opera prima di Gints Zilbalodis, il regista di questi due grandi film.

Chi è Gints Zilbalodis?

Figlio d’arte della pittrice Dace Zēģele e del designer Gints Zilbalodis, il regista si laurea all’Accademia di Belle Arti. Già entro i 25 anni realizza sette cortometraggi d’animazione. Totalizzando oltre due milioni di visualizzazioni in rete e ottenendo spazio su pubblicazioni online di settore come Cartoon Brew, Vimeo Staff Picks e Short of the Week. Il suo primo vero successo arriva con il corto Prioritātes, proiettato in 46 festival cinematografici in tutto il mondo.

Nel 2019 debutta nel lungometraggio con Away, realizzando da solo animazione, regia, sceneggiatura, produzione, montaggio e musiche. Un’impresa che ricorda lo stile autarchico di Robert Rodriguez. Il film vince il Prix Contrechamp al Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy e viene presentato in oltre 30 festival internazionali.

Il progetto successivo di Gints Zilbalodis è Flow – Un mondo da salvare (2024), che probabilmente conoscerete già. Il film ha ottenuto un’accoglienza straordinaria da pubblico e critica, arrivando a vincere lOscar per il miglior film d’animazione contro giganti come Disney, Pixar e Netflix. Un’impresa storica, anche perché il film è stato interamente animato col solo utilizzo di Blender.

Away: lo stile narrativo

In Away, Zilbalodis mostra già tutta la sua poetica e il suo stile narrativo, che poi evolverà in Flow. Come quest’ultimo, anche Away è narrato senza dialoghi. Il protagonista è un bambino che si risveglia dopo un atterraggio di emergenza con il paracadute. Da qui inizia un viaggio alla ricerca della civiltà, inseguito da un’oscura presenza. Il mondo in cui si muove è simile al nostro, ma disseminato di rovine appartenenti a una civiltà perduta e una natura selvaggia ma affascinante, proprio come accade in Flow.

L’ambientazione e la narrazione silenziosa evocano le atmosfere delle opere di Fumito Ueda (ICO, Shadow of the Colossus), con la capacità di raccontare tramite i non detti e scenari spogli dominati da rovine misteriose. Come in Flow, anche in Away il protagonista non è completamente solo. Oltre alla presenza oscura, stringe un legame con un uccellino alle prime armi con il volo. Una sottotrama che ricorda Il gabbiano Jonathan Livingston.

Away

L’animazione di Away

Realizzato interamente da una sola persona, Away presenta un’animazione 3D dallo stile essenziale e una modellazione grezza, inevitabile data la produzione indipendente. Tuttavia, il film riesce comunque a regalare sequenze visivamente affascinanti e suggestive.

Possiamo considerare Away come l’embrione di Flow: con più fondi e un team di animatori, Zilbalodis ha affinato il suo stile e la qualità visiva, ma già in Away si percepisce la sua straordinaria arte. Molti elementi di Flow affondano le radici in questo film: la narrazione silenziosa, l’ambientazione sospesa tra realtà e sogno, e persino alcuni dettagli stilistici, come la presenza di creature che ricordano il design del protagonista di Flow.

Conclusioni

Se hai amato Flow, non puoi perderti Away. Questa piccola perla, rimasta troppo nell’ombra, mostra l’evoluzione artistica di Gints Zilbalodis e il suo talento visionario. Nonostante le risorse limitate, il regista ha creato un’opera che lascia intravedere tutto il suo potenziale.