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Bong Joon-ho

Bong Joon-ho: i primi film del regista di Mickey 17

Scopriamo insieme le prime 3 opere di Bong Joon-ho. Un regista che si è affermato tra i migliori cineasti degli ultimi tempi.

Chi è Bong Joon-ho?

Bong Joon-ho è uno dei registi più acclamati del cinema contemporaneo. Nato il 14 settembre 1969 a Daegu, Corea del Sud. Bong Joon-ho ha studiato all’Accademia Coreana di Arti Cinematografiche. Accademia dove ha affinando il suo stile unico che mescola satira sociale, thriller, horror e commedia. Il suo approccio innovativo e la capacità di trattare temi profondi attraverso generi popolari lo hanno reso celebre a livello internazionale. Tra i suoi successi più noti figurano Memories of Murder, The Host e Snowpiercer. Oltre al suo premio Oscar Parasite, primo film in lingua non inglese a vincere l’Academy Award per il Miglior Film.

Scopriamo insieme le prime tre opere di Bong Joon-ho, uno dei cineasti più influenti degli ultimi anni.

Cane che abbaia non morde

La carriera da regista di Bong Joon-ho inizia nel 2000 con Cane che abbaia non morde. Film di cui firma sia la regia che la sceneggiatura. Il titolo trae ispirazione da un celebre romanzo ottocentesco di Ouida. Fin dall’esordio, il regista mostra le sue capacità dietro la macchina da presa, regalando scene iconiche. Da segnalare l’incredibile inseguimento tra il personaggio di Bae Doo-na e un senzatetto.

In questa prima opera, Bong Joon-ho introduce già le tematiche e lo stile che caratterizzeranno la sua filmografia. Un mix di commedia e thriller con sfumature gore, alternando toni che spiazzano lo spettatore. Con escamotage che a tratti ricordano un borghese piccolo piccolo del nostro Mario Monicelli. La trama ruota attorno a Ko Yun-ju, un professore in difficoltà economiche che, infastidito dal continuo abbaiare di un cane nel suo palazzo, decide di rapirlo e, involontariamente, ucciderlo. Questo evento porta in scena Park Hyun-nam, una giovane bibliotecaria che inizia a indagare sulla sparizione dell’animale.

Pur non essendo un successo immediato né di pubblico né di critica, Cane che abbaia non morde è oggi considerato un piccolo cult, essendo il debutto di un grande regista.

Memories of Murder

Nel 2003, Bong Joon-ho firma il suo primo grande successo con Memories of Murder. Adattamento dell’opera teatrale Come to See Me di Kim Kwang-lim, basata sulla storia vera del primo serial killer coreano, Lee Choon-jae, attivo tra il 1986 e il 1991.

Il film ottiene un ottimo riscontro, incassando circa 26 milioni di dollari e piazzandosi dietro ai kolossal Silmido e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re, diventando uno dei film più visti dell’anno. Anche la critica lo elogia, premiandolo in diversi festival internazionali, tra cui San Sebastián, Tokyo e Torino.

La trama segue la polizia locale che indaga su una serie di omicidi senza avere le risorse adeguate. La frustrazione e la pressione dell’opinione pubblica portano gli agenti a usare metodi violenti e poco ortodossi, concentrandosi su Kwang-ho, un ragazzo con problemi mentali che sembra essere il principale sospettato. Tuttavia, come nei migliori thriller, nulla è come sembra.

Oltre alla trama avvincente, il film mostra le straordinarie capacità registiche di Bong Joon-ho. Con una regia chiara e immersiva il cineasta coreano guida lo spettatore in un’opera ormai considerata un classico del genere.

Bong Joon-ho

The Host

Successivamente, nel 2006, Bong Joon-ho sorprende tutti con The Host. Un horror/Monster movie che dimostra la sua capacità di adattarsi a generi diversi. Il film si rivela un enorme successo, stabilendo un nuovo record d’incassi in Corea del Sud.

Inoltre, grazie a una CGI notevole per l’epoca, The Host coniuga spettacolo e denuncia sociale. Il film evidenzia l’importanza della consapevolezza ambientale e il modo in cui l’uomo finisce spesso per autodistruggersi. Questi temi torneranno anche nei suoi film successivi, come accade in Okja.

Si tratta dell’opera più action del regista, seconda forse solo a Snowpiercer. Pur adottando una regia più dinamica rispetto ai suoi film precedenti, Bong Joon-ho mantiene sempre al centro la narrazione e la chiarezza visiva, senza rinunciare a tocchi stilistici raffinat Come in tutta la sua filmografia, l’attenzione è rivolta agli ultimi della società, sottolineando come siano sempre loro a pagare le conseguenze delle azioni dei più potenti. Utilizzando il genere horror come mezzo di critica sociale, Bong Joon-ho si colloca nella scia dei grandi maestri del cinema di genere.

Recuperate Bong Joon-ho

Avete amato film come Parasite o siete in attesa di vedere Mickey 17?  Il consiglio è di recuperare al più presto i primi lavori di Bong Joon-ho. Questi film rappresentano le fondamenta della sua straordinaria carriera e offrono uno sguardo unico sul talento di un regista che continua a rivoluzionare il cinema contemporaneo.

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