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Scomparsa Lea Massari, l’antidiva del cinema italiano

Lea Massari: il cinema dice addio a un’altra grande attrice, musa di registi come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi.

Lea Massari si è spenta nella sua casa a Roma il 23 giugno scorso, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dal Messaggero, a funerali avvenuti e  tenutisi in forma privata nella cattedrale di Sutri (Viterbo).

Elegante e aristocratica, dal temperamento riservato, Lea ha lavorato con i più grandi registi del cinema italiano e internazionale, ritirandosi dalle scene trent’anni fa per  dedicarsi alle battaglie animaliste, facendo ammenda per il suo passato da cacciatrice.

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Il debutto cinematografico

Lea Massari, all’anagrafe Anna Maria Massatani, nasce a Roma il 30 giugno 1933.  Per mantenersi agli studi di Architettura inizia a lavorare come indossatrice e collaboratrice dello scenografo e costumista Piero Gherardi, amico di famiglia, che l’avvicina al mondo del cinema.

Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 1954 con Proibito di Mario Monicelli (adattamento del romanzo La madre di Grazia Deledda) accanto a Mel Ferrer ‒ attore e regista statunitense ‒ e Amedeo Nazzari. Ma la notorietà giunge solo nel 1957 con il personaggio della giovane sposa nel film I sogni nel cassetto di Renato Castellani.

Negli anni Sessanta partecipa a molte produzioni italiane e francesi quasi sempre rivestendo ruoli di donna borghese, divenendo anche una figura di riferimento del cinema d’autore, grazie a film indimenticabili come L’avventura del regista ferrarese Michelangelo Antonioni con Gabriele Ferzetti e Monica Vitti, nel quale Lea è la protagonista Anna, una giovane donna sognatrice che scompare improvvisamente.

 

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Nel 1961 l’attrice viene scelta da Dino Risi per Una vita difficile (1961), impersonando Elena, la figlia della proprietaria di un albergo che salva la vita al partigiano romano Silvio Magnozzi (Alberto Sordi), e da Mario Craveri per I sogni muoiono all’alba, adattamento di un testo teatrale di Indro Montanelli.

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Lea Massari e il cinema francese

Negli anni Settanta, Massari recita in molte pellicole francesi accanto a Jean Paul Belmondo, Yves Montand, Jean Louis Trintignant, cimentandosi in ruoli complessi e impegnativi come quello della moglie tradita accanto a Michel Piccoli e Romy Schneider in L’amante (1970) di Claude Sautet; o interpretando Clara, la madre dal legame incestuoso con il figlio adolescente in Soffio al cuore (1971) di Louis Malle

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Lea Massari e le collaborazioni televisive

L’attrice romana è apparsa anche in importanti sceneggiati televisivi con ruoli da protagonista in La monaca di Monza, Anna Karenina e I fratelli Karamazov, tutti diretti da Sandro Bolchi. L’interpretazione dell’eroina del romanzo di Lev Tolstoj le valse  l’invito come membro della giuria al Festival di Cannes nel 1975.

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I premi

Nel 1962 Lea Massari vinse il David di Donatello per Una vita difficile e per I sogni muoiono all’alba. Dieci anni dopo ottenne il Nastro d’Argento come Migliore attrice non protagonista in La prima notte di quiete  di Valerio Zurlini con Alain Delon e Alida Valli. Nastro che le fu conferito anche nel 1979 con Cristo si è fermato a Eboli, diretto da Francesco Rosi con Gian Maria Volonté.