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Sala Caligari a Perugia

A Perugia nasce una sala per Claudio Caligari

Al cinema PostModernissimo è stata appena inaugurata una sala che porta il nome di Claudio Caligari, a dieci anni dal suo film testamento Non essere cattivo.

A scoprire il nome della sala perugina sono stati gli attori Alessandro Borghi, Luca Marinelli, Valerio Mastandrea e l’attrice Silvia D’Amico: la Banda Caligari formatasi a partire dal film del 2015 che il regista non ha potuto vedere completo a causa della sua prematura scomparsa.

 

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Perché il PostModernissimo di Perugia

La scelta del PostModernissimo risale proprio ai tempi dell’uscita dell’ultimo film del cineasta: il cinema lo mantenne in programmazione a differenza della stragrande maggioranza delle sale italiane, che rimossero il titolo per via degli scarsi riscontri di pubblico.

Una mossa vincente: allora, nel giro di pochi giorni, il 28 settembre 2015, Non essere cattivo si classificò in short-list per rappresentare l’Italia ai Premi Oscar. Il lungometraggio divenne un successo e lanciò la carriera dei suoi giovani interpreti.

A testimonianza dell’affetto che ancora gravita intorno all’opera cinematografica in questione, ci sono stati tre incontri tra i quattro attori, i produttori e il pubblico, insieme ad altrettante proiezioni sold-out.

Il rapporto tra Mastandrea e Caligari

Mastandrea: “Proprio in questi giorni di dieci anni fa un oncologo ci comunicò che Claudio non sarebbe arrivato a Natale. Invece questo film l’ha girato e montato, anche se poi non l’ha visto finito. Sono dieci anni che raccontiamo cose su quell’esperienza e ricordare Claudio è uno degli appuntamenti più costanti da allora. Per me la realizzazione del film rappresenta la mia prima volta con un ruolo diverso rispetto a quello dell’attore, lì ho trovato il coraggio di assumermi la responsabilità e fare quel salto che non avevo mai tentato“.

Valerio Mastandrea, infatti, era amico del regista, un’amicizia nata molti anni prima, quando lui ricoprì il ruolo di protagonista ne L’odore della notte (1998), seconda regia di Caligari.

L’attore romano si è speso molto per il film con cui si è chiusa la trilogia iniziata con Amore tossico nell’83.

Per esempio ha pubblicato sul Messaggero una lettera aperta indirizzata a Martin Scorsese (chiamato Martino, come faceva Caligari), un appello non colto, con lo scopo di sollevare un piccolo polverone mediatico che avrebbe aiutato Caligari a completare il film.

È stato poi lo stesso Mastandrea a terminare il lavoro sul film, dopo la morte del suo autore.

Il ricordo degli interpreti

“Claudio era composto di cinema – ha commentato invece Marinelli – per me è stato un grandissimo maestro. Nel momento in cui ho avuto il coraggio di avvicinarmi per chiedergli qualcosa mi ha offerto sguardi su questa arte davvero memorabili. Ci ha donato la devozione per questo mestiere ma ci ha regalato anche la banda, ovvero tutte le persone che hanno lavorato al film. Ogni volta che ci riuniamo ci rendiamo conto che quell’esperienza è sempre lì, a filo d’acqua”.

Borghi si è lasciato andare a una riflessione estremamente personale: “Grazie a lui ho fatto quel cinema che mi è sempre piaciuto da spettatore e devo dire che questo ha cambiato la mia visione del perché fare cinema. Ricordo la leggerezza con cui arrivavo sul set, cosa che poi non è più successa per molto tempo dato che pretendevo sempre di più da me stesso. Ora è da circa un anno che sono tornato a vivere con felicità questo lavoro, ripensando a quell’esperienza”.

Infine D’Amico: “Caligari è la sintesi di tutto quel che è la settima arte ed essere sul set con lui o parlarci era quasi mistico, perché di alcune cose che diceva non era così scontato capire il senso profondo. Guidava con una grande consapevolezza, ogni inquadratura non era mai lasciata al caso“.

 

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La Banda Caligari

Con l’occasione dell’intitolazione della sala, è stata anche annunciata la costituzione dell’Associazione Banda Caligari, ente nato per coordinare e sostenere le iniziative in memoria del regista e per supportare attività volte alla promozione del cinema d’autore.

Tra i primi e prossimi obiettivi c’è quello di realizzare un archivio con i lavori del regista e di far prender vita ad alcuni dei suoi copioni scritti ma mai diventati film, per poter portare avanti la sua visione di cinema.

La Banda Caligari dunque si espande: un legame tra amici e colleghi che ora guarda anche oltre, verso una progettualità esterna.