David Fincher rivela che avrebbe potuto dirigere “Harry Potter”
David Fincher venne contattato da Warner Bros per dirigere “Harry Potter”, ma la sua proposta fu “troppo inquietante” e venne scartato.
Nei suoi oltre 35 anni di carriera, David Fincher è stato spesso associato a grandi progetti che hanno poi preso strade diverse e si sono poi concretizzate con il lavoro di altri registi. Durante una recente intervista a Variety per il rilancio in 4K del suo film cult Seven (uscito 30 anni fa), il regista ha svelato di aver discusso con Warner Bros un’idea per un progetto mai realizzato: Harry Potter.
“Mi avevano chiesto di partecipare e parlare con loro di come avrei realizzato Harry Potter” ha spiegato Fincher. “Ricordo di aver detto che non volevo fare la versione ‘pulita’ di Hollywood. Volevo qualcosa che fosse un po’ inquietante” Un’idea che non convinse Warner Bros. “Mi dissero che volevano un’ambientazione scolastica raffinata, nello stile di Oliver Twist”. La produzione era più interessata a una versione accogliente e adatta alle famiglie, pensata per i fan più giovani, piuttosto che a una visione più “creepy” della saga di J.K. Rowling, che comunque non manca di elementi vagamente orrorifici.
David Fincher: tra i progetti più celebri e quelli in arrivo
Nell’intervista a Variety, Fincher ha anche riflettuto sui suoi progetti più famosi, raccontando cosa lo abbia spinto a occuparsi di certe storie.
Per quanto riguarda Gone Girl – L’amore bugiardo, basato sull’omonimo romanzo di Gillian Flynn del 2012, Fincher ha spiegato: “In questi casi, quei libri vengono venduti agli studi cinematografici quando si dimostra che hanno un pubblico consolidato, quindi io entro nel processo dopo che è stato deciso che c’è qualcosa di interessante. Mi interessava Gone Girl perché, nonostante fosse un bestseller, mi piaceva l’idea di una storia che parlasse della punizione per le nostre inclinazioni narcisistiche in riferimento alle relazioni.”
Riguardo a Zodiac, il film del 2007 sull’indagine sui delitti dello Zodiaco, ha detto di sentirsi personalmente legato alla storia del serial killer. “Mi sentivo affine a quella vicenda poiché come il protagonista anche io ero un ragazzo al tempo dei primi delitti. Mi facevo tante domande all’epoca. Il curioso caso di Benjamin Button, invece, mi piaceva per l’idea di una storia d’amore particolare, dove la conta degli anni sul proprio corpo fosse protagonista” ha aggiunto.
“Ci sono cose diverse che mi attraggono in ogni film” ha sottolineato Fincher aggiungendo poi che ogni progetto nasce da una combinazione unica di interesse personale e opportunità professionale. “Ci sono elementi delle storie che risuonano in te in base ai film che ami e ai film che hai fatto,” ha spiegato. “Non so come scelgo i progetti, ma c’è un momento in cui penso: ‘Mi piacerebbe vedere questo, e mi piacerebbe vederlo fatto in questo modo.’ Mi piace l’idea di poter scegliere dove concentrare i miei sforzi, poter scegliere cosa enfatizzare e cosa sfumare.”
Parlando dei criteri che lo attraggono nei nuovi progetti, Fincher ha concluso: “Ogni film è un’opportunità per esplorare qualcosa che ti intriga, un modo per mettere a fuoco o sfocare un aspetto della storia che desideri raccontare.”
Attualmente, Fincher sta lavorando a un adattamento americano della popolarissima serie coreana di Netflix Squid Game e in una miniserie prequel di Chinatown, co-scritta con lo sceneggiatore originale del film, il compianto Robert Towne (morto a luglio 2024).
Intanto ecco una listi dei titoli di Fincher disponibili su Netflix: The Killer, Gone Girl – L’amore bugiardo, The Social Network e la serie tv Mindhunter.
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