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Thomas Vinterberg presidente Festival cinema Marrakech, notizia Almanacco

Marrakech Film Festival, svelato il presidente della giuria

La 21ª edizione del Marrakech Film Festival si svolgerà dal 29 novembre al 7 dicembre. Proprio oggi è stato annunciato il nome che presiederà la giuria del festival.

Oggi è stato annunciato il nome del presidente della giuria del Marrakech Film Festival: si tratta del regista danese Premio Oscar Thomas Vinterberg che accoglie con manifesta emozione la nomina.

Queste le sue parole: “Presiedere la giuria del Festival è un immenso privilegio e un onore. In questo mondo in rapido cambiamento e sempre più diviso, festival come Marrakech aprono una finestra su di una vasta varietà di culture.

I film possono descrivere ciò che non può essere spiegato. Farci capire l’inaccettabile. C’è davvero molto da capire in questo momento”.

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Il prestigioso Marrakech Film Festival

Thomas Vinterberg assegnerà l’Étoile d’or a uno dei 14 film presentati al Marrakech Film Festival, ormai giunto alla sua 21esima edizione.

Fondato nel 2001 dal Re Mohammed VI, il Festival è diventato un rinomato appuntamento cinematografico a livello internazionale, quasi comparabile a quello di Cannes e Venezia.

Molti attori e registi italiani hanno fatto parte della giuria, il regista Paolo Sorrentino è stato presidente della giuria nella 19ª edizione e il regista Michelangelo Antonioni ha ricevuto il premio alla carriera nel 2007.

Comunque, il neonominato Vinterberg non è nuovo al Festival di Marrakech: nel 2015 ha fatto parte della giuria presieduta da Francis Ford Coppola, insieme ad Anton Corbijn e Naomi Kawase.

Il cinema di Thomas Vinterberg

Thomas Vinterberg è uno dei cineasti europei più famosi a livello internazionale dell’ultima generazione. La storia del cinema scandinavo vanta delle eccellenze che non possiamo non ricordare: Carl Theodor Dreyer e Ingmar Bergman.

Un giovane Vinterberg, a soli 28 anni, ha calcato la scena del cinema mondiale con il film Festa in famiglia (Festen, 1998) che gli ha valso il premio della giuria al Festival di Cannes.

Nel 1995 Thomas Vinterberg e Lars von Trier hanno redatto il manifesto Dogma95 che ha dato una svolta al cinema danese. Le loro regole, tra le altre cose, escludono l’uso degli effetti speciali e di tecnologie elaborate: per esempio la macchina da presa non deve essere fissa e la luce deve essere naturale.

La pellicola esclude persino il riconoscimento dell’artista, nessuna firma nei titoli di coda. Non si deve accontentare il pubblico o i critici, ma l’artista deve essere sincero. Il film simbolo del Dogma95 è Festen, ma già con il film Le forze del destino (2023) Vinterberg lo rinnega.

Con il film, L’ultimo giro (Druk, 2020), il regista ha vinto il premio Oscar 2021 come Miglior film in lingua straniera ed è stato tra i finalisti per la Miglior regia.

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