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Companion, Get Out si fa rosa: la recensione in anteprima
Il 30 gennaio arriva al cinema Companion, il nuovo horror targato Warner Bros. La recensione in anteprima dell’horror romantico dai creatori di Barbarian.
Companion è il primo film scritto e diretto da Drew Hancock con protagonisti Sophie Thatcher e Jack Quaid. Noi di Almanacco Cinema abbiamo avuto modo di vedere in anteprima questo originale horror romantico prodotto dal regista di Barbarian, Zach Cregger.
La storia segue una coppia, Iris e Josh, che parte per visitare una casa sul lago con un gruppo di amici. Ma il viaggio romantico si trasforma in dramma a seguito di una sorprendente morte. Problemi, violenza, segreti e terrore perseguitano Iris alla scoperta che niente è come sembra.
Dolce, dolce paura
Companion destruttura brillantemente la commedia romantica. Lavora con i genere, devastandone i canoni e al contempo celebrandoli attraverso ciò. Infatti il film vive e si muove attraverso l’horror, il thriller e il romantico, lavorando e mergendoli tutti con grande attenzione.
Troviamo infatti una commedia romantica carica di cliché e stereotipi, che però funzionano nell’ottimo contesto caricaturale. Si nasconde dietro una narrazione fatta di dolcezza e passione, solo per poi rivelare i suoi veri colori. Nulla è al sicuro, i dialoghi romantici evidenziano stereotipi ed assurdità mentre brani d’amore diventano un elemento di manipolazione e di terrore. Companion critica la falsità e gli standard che il cinema romantico setta, ma facendo ciò celebra anche come questo riesca a farci sognare.
Punta invece più al thriller che all’horror, lavorando su colpi di scena e tensione. Creando un storia che, nonostante non sia imprevedibile, riesce comunque a stupire e divertire. Manca però un senso di terrore che possa essere costante, limitandosi a qualche semplice momento, dell’horror rimane la struttura ed un elemento gore che colpisce a più riprese. E companion riesce a dare giustizia ad entrambi questi aspetti.
Non è un mistero che Companion si ispiri al meraviglioso Get Out, ma la svolta qui è quella femminile. Incontriamo infatti tematiche femministe e in alcun modo subdole, ma anzi aggressive e mai eccessive. Certo, non tra i temi più originali da trattare, ma risulta comunque attuale e di grande impatto in diversi momenti.
Presi singolarmente questi elementi non sono pienamente riusciti, ma l’amalgamazione di questa grande varietà di cinema riesce a creare un film che riesce ad ergersi e a portare qualcosa di nuovo.

Nessuno è come sembra
Sophie Thatcher è Iris, protagonista del film. Un personaggio di cui è difficile parlare senza entrare troppo nei dettagli, proprio per le sorprese che ha in serbo. Ma Iris è un’ottima ed innovativa protagonista horror, una final girl veramente fresca e con un percorso soddisfacente e pieno di tensione.
Jack Quaid è Josh. Un co-protagonista che quasi ruba la scena, anche grazie al talento di un’attore ormai infermabile. Cinema, televisione o animazione, Jack Quaid ormai è ovunque e riesce a stupire sempre di più. Josh è un personaggio estremamente moderno, la definizione dell’incel che si crede più furbo e maschio del resto del mondo. Privo di astuzia ed ingegno, ma non carisma, portando in scena un personaggio memorabile e imprevedibile.
Questa è la coppia protagonista del film, una coppia che funzionatura e risulta reale, nonostante la falsa perfezione nel loro rapporto. Ed è proprio nella realtà di quel rapporto che il film lavora per terrorizzare. Companion inserisce i due in una situazione dove si trovano al loro punto più disumano, così da potersi liberare dei canoni e divenire pienamente umani.
Il resto del gruppo funziona nell’insieme, con personaggi che condividono un’ottima chimica e attori che riescono a trasmettere il loro divertimento attraverso lo schermo. Ma per lo più il cast secondario risulta abbozzato e poco caratterizzato, funzionando grazie agli attori piuttosto che la sceneggiatura. Riesce però a risaltare il Patrick di Lukas Gage, con un’interpretazione ed un personaggio molto interessanti, evolvendosi e sorprendendo nel corso del film.
Un cinema che non convince pienamente
Companion porta in sala una buona presentazione cinematografica, anche se non propriamente brillante.
Piacevole la fotografia, piena di colori che danno grande importanza ad un rosa molto femminile e un rosso sangue. Le immagini sono piacevoli ed accoglienti, portando la violenza ed il thriller ad un livello tutto suo e sempre più disturbante.
Immagini che vengono rafforzate da un piacevole mai ingombrante montaggio di Brett W. Bachman e Josh Ethier. Un montaggio molto attivo, che riesce a tenere il film sui 90 minuti senza che questi risultino affrettati, ma anzi un grande pregio. Non cala mai il ritmo e si rimane sempre investiti della semplice e scorrevole narrazione.
Il comparto sonoro invece non si sbilancia. Piacevolmente attivo e coinvolgente nell’azione, ma con ben poco d’interessante nelle sequenze più tranquille e delicate. Diventa particolarmente piacevole nelle inquietanti morti, un momento nello specifico difficilmente lascerà impassibili. Ma a rafforzare l’esperienza sonora interviene un’ottima colonna sonora e una divertente selezione di brani non originali.
Tutto sommato, sotto un livello tecnico, non si può definire Companion come un’imperdibile esperienza cinematografica. Vale indubbiamente il biglietto, nonostante la sala non riesca ad aggiungere qualcosa di particolarmente interessante, ma questo rappresenti un tipo di cinema che va visto e supportato.

In conclusione
Companion è una brillante idea, un Get Out rosa che rappresenta un qualcosa di originale e divertente per il genere. Unisce e omaggia tanto cinema, riuscendo però ad offrire un’opera assolutamente unica e piena di sorprese. È dolce e divertente, è vile e sanguinoso, Companion vince riuscendo ad essere tante cose tutte insieme.
Manca però di una vera marca autoriale che possa dare piena forza alla pellicola. Si percepisce la sua identità di opera prima, ed il regista Drew Hancock ambisce forse a realizzare troppo. Presentando una messa in scena ed una fotografia comunque interessanti, ma un comparto tecnico lontano dalla perfezione.
Non si esenta da difetti, ma Companion diverte ed intrattiene il grande pubblico. Si esce soddisfatti da un film che regala non poche sorprese, tra cui alcune memorabili performance. La carriera di Drew Hancock inizia con un film che lancia al cinema un autore che potrebbe riservare grandi sorprese.

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