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Boiling Point

Boiling Point: punto di ebollizione

Boiling Point è il film perfetto sulla ristorazione e sullo stare dietro ai fornelli, in un mix frenetico di disastri bollenti e brillanti intuizioni.

Come per la quasi totalità dei prodotti odierni – in particolare quelli che escono sulle piattaforme – sembra essersi già fortemente placata l’eccitazione verso Adolescence, serie originale Netflix che tanto era riuscita a destare sorpresa e un immenso numero di recensioni e critiche positive. Soprattutto, per l’elemento che maggiormente aveva attirato le attenzioni del pubblico: la struttura degli episodi in un unico piano sequenza.

Insieme alla scoperta internazionale di Stephen Graham – attore con carriera trentennale, già interprete per autori come Martin Scorsese e Guy Ritchie – il pubblico contemporaneo conferma la sua imprevedibile indicizzazione dei prodotti, anche per cose già viste. L’idea di girare un film in piano sequenza non è nuova, anzi, proprio Philip Barantini – regista della serie – l’aveva già sperimentato per un suo grandissimo film: Boiling Point – Il disastro è servito.

Boiling Point

Nel 2019, Barantini realizza un cortometraggio, nello specifico un proof of concept, ovvero un corto che possa dimostrare la fattibilità e la potenziale bellezza di un’idea. Il corto si chiamava Boiling Point ed era una versione accorciata di quello che avrebbe potuto mostrare il film. Il corto attrasse un discreto numero di investitori e nel 2021, Barantini lo espanse in un lungometraggio.

Il film – espansione effettiva del corto – segue una serata al Jones & Sons, noto ristorante di Londra, e la brigata che lo manda avanti. Il capo chef Andy – Graham che riprende il ruolo – ha problemi matrimoniali e di dipendenza con le droghe, ed oltre a dover fronteggiare questi problemi, dovrà vedersela con un’ispezione sanitaria fallimentare, l’arrivo di una critica, gli opprimenti clienti e con dei compagni di brigata che sono uno più incasinato dell’altro.

Il disastro è servito

L’ingegnoso piano sequenza del film, a differenza di pellicole altrettanto geniali come 1917 e Birdman, è effettivamente unico e non presenta tagli. Barattini ha girato quattro piani sequenza, scegliendo di usare il terzo come taglio definitivo del film. E mentre in Adolescence, soprattutto nelle puntate centrali, può sembrare alienante e forzato, il suo utilizzo in questo film è imprescindibile.

Senza di esso, probabilmente, tutta la tensione e l’ansia non si riuscirebbero ad accumulare e le esplosioni emotive risulterebbero meno coinvolgenti. Un altro esempio è l’episodio Review della serie The Bear, settima puntata della prima stagione, che usa lo stesso meccanismo. Un curioso ed efficace modo di sperimentare originalmente qualcosa già molto usato, ma che non ci distrae, ci avvicina.

Boiling Point

Difficile insieme

Il lavoro collettivo di questo immenso cast corale quasi mette in ombra l’Andy di Stephen Graham, rendendolo uno specchietto per le allodole. Attraverso lui tutte le frustrazioni e le terribili fobie umane vengono a galla, ma è in ciò che non si vede che si muove realmente la paura. Il fulcro della storia non sta nei singoli personaggi, quanto il ruolo di protagonista non sta in Graham: passa di volto in volto, di mano in mano, di piatto in piatto.

Proprio come una squadra può affossare i singoli, una squadra li può innalzare e far risplendere. Come detto, Graham è fantastico e speriamo che non rimanga perennemente un attore con lo status di sottovalutato – da recuperare subito This Is England – ma anche il resto non è da meno, in particolare la Carly di Vinette Robinson. Funziona tutto alla grande, ognuno fa la sua portata finché non si raggiunge il punto di ebollizione: il piatto è pronto.

La cosa giusta

Il film è crudo e vero, quanto le performance degli attori, quanto la fotografia smorzata, quanto i rapidi movimenti della camera, come quelli di un occhio umano. Tutto è umano, nulla è alieno. È un thriller, è una commedia nera, è un dramma. E l’evoluzione degli eventi va di pari passo con la narrazione, senza esagerazioni ma pieno di imprevisti ed ostacoli, come di sorprese.

Boiling Point è proseguita con la produzione di una serie dallo stesso titolo, nella quale riprendono i rispettivi ruoli la quasi integrità del cast. La serie ha debuttato nel 2023 e conta al momento una stagione da quattro episodi e, visto lo scarso successo, si dubita possa proseguire in futuro. Intanto, su Disney+ è uscita l’ultima stagione di The Bear – appena rinnovata per una quinta ed ultima – che sembra avere molti punti in comune con questo film.

Recensione a quattro stelle su Almanacco Cinema