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I due papi, la recensione su Almanacco Cinema

I due papi: il dialogo che ha cambiato la Chiesa

I due papi (2019), racconta l’incontro e il confronto tra Benedetto XVI e il futuro Papa Francesco, poco prima delle storiche dimissioni del pontefice. 

Il film è un’opera di grande sensibilità che mette al centro il dialogo due visioni del mondo totalmente diverse. Il film parla di un evento storico, ovvero le dimissioni di papa Ratzinger nel 2013. Da qui, si sviluppa un confronto umano e spirituale tra le due figure cardine della cristianità.

Un incontro immaginario

La pellicola è ispirata a fatti realmente accaduti, ma si prende ampie libertà narrative per costruire questo profondo incontro tra Ratzinger e Bergoglio. Il cuore del racconto è ambientato in una Roma silenziosa, tra le mura della residenza papale, tra Castel Gandolfo e la Cappella Sistina. Qui, avviene un confronto tra il pontefice tedesco e il cardinale argentino, arrivato a Roma per chiedere di poter lasciare l’incarico. Presto il colloquio si trasforma in uno scambio di opinioni sulle sorti della Chiesa e sul senso intimo della vocazione.

Progressismo e tradizionalismo a confronto

Il film, mette in evidenza il contrasto tra l’approccio conservatore di Ratzinger e lo spirito più aperto e pastorale di Bergoglio. I due si interrogano su temi scottanti come gli scandali interni alla Chiesa, la fede nel mondo contemporaneo, la colpa e il perdono. In questo confronto si delineano due anime della Chiesa che sono agli antipodi: una teme di perdere le sue radici, l’altra spinge per una trasformazione che sia più vicina alla gente. Da questo dialogo, nasce la possibilità di una nuova alleanza.

Un’amicizia inattesa

La forza narrativa del film, sta nel rendere credibile e commovente un rapporto di amicizia tra due uomini profondamente diversi, sia per carattere che per provenienza e teologia. All’inizio si percepisce una distanza emotiva, quasi diffidenza. Ma col tempo, attraverso confessioni intime e memorie dolorose, emerge un’inattesa fraternità. In particolare, il personaggio di Bergoglio si apre con grande umanità, raccontando frammenti del suo passato, dalla dittatura argentina al matrimonio mancato, si mette a nudo mostrando le sue fragilità.

A rendere tutto questo possibile, è stata anche la bravura dei due attori protagonisti: Anthony Hopkins, nel suolo di Benedetto XVI, e Jonathan Pryce, nei panni di Bergoglio. Entrambi offrono interpretazioni toccanti e profonde. La loro alchimia è palpabile, e da vita ad una narrazione ricca di empatia.

Un invito al dialogo

Pur non aspirando ad essere un documentario, I due papi pone delle domande profonde sul ruolo della Chiesa e l’importanza del confronto e del cambiamento. La pellicola è delicata, ma il messaggio è reale: anche le divergenze più profonde possono trovare un terreno comune se affrontate con rispetto e umanità.

Il film ci invita alla riflessione, non solo per i credenti ma per chiunque si interroghi sulle dinamiche di potere, sul cambiamento e sulle possibilità di costruire ponti anziché muri. Quanto spazio resta oggi per un dialogo sincero, anche tra posizioni opposte, in un mondo che sembra scegliere sempre più spesso lo scontro?

Recensione a quattro stelle su Almanacco Cinema