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Vi presento Joe Black

Vi presento Joe Black, vivere sapendo che finirà

Il compleanno di Brad Pitt diventa l’occasione per riscoprire Vi presento Joe Black: un film fuori dal tempo che usa la Morte per parlare di amore e vita.

Il compleanno di Brad Pitt, che compie oggi 62 anni, è l’occasione ideale per fare un tuffo nel suo passato e riscoprire uno di quei film che non sono i primi a venire in mente quando si pensa alla sua carriera. 

Vi presento Joe Black è uno di questi: un’opera romantica, filosofica e fuori dal tempo, in cui Pitt veste i panni del Tristo Mietitore. È vero, nel periodo natalizio una parola come “morte” sembra quasi stonare, ma è proprio questo il paradosso del film: trasformare una figura tenebrosa, misteriosa e implacabile in uno strumento per parlare del sentimento più grande di tutti, quello che rende la vita stessa, e anche il Natale, così speciale: l’amore.

Vi presento Joe Black, la trama

La storia ruota attorno a Bill Parrish, potente e rispettato uomo d’affari interpretato da Anthony Hopkins, che alla vigilia del suo 65° compleanno avverte la presenza della Morte. Questa non si manifesta con un nome o un’identità precisa, ma assume le sembianze di un giovane sconosciuto, silenzioso e curioso, pronto a osservare il mondo dei vivi.

È lo stesso Parrish a decidere di chiamarlo Joe Black, un nome qualunque, necessario per presentarlo come un semplice ospite all’interno della sua casa e della sua vita.

Tra i due nasce un patto: qualche giorno in più di vita in cambio di una guida nel mondo dei vivi. In questo tempo sospeso, Joe entra in contatto con Susan, la figlia di Bill, e scopre qualcosa di totalmente nuovo e destabilizzante: l’amore. Un sentimento che non dovrebbe appartenergli, ma che finisce per mettere in crisi ogni sua certezza.

Il cast tra forza e fragilità

Brad Pitt riesce a rendere Joe Black un personaggio ambiguo e affascinante, ingenuo e curioso, quasi infantile nel modo in cui si avvicina alle emozioni umane. È una prova costruita più su sguardi e movimenti che sulle parole, ben lontana dalle sue interpretazioni più iconiche. 

Proprio questa scelta, però, ha diviso la critica. Pitt sembra talvolta calarsi fin troppo nel ruolo, come se cercasse costantemente il confine tra l’umano e l’astratto, senza sempre riuscire a trovare un equilibrio. Resta però una performance coraggiosa.

Anthony Hopkins, al contrario, è unanimemente riconosciuto come il vero punto di forza del film. Il suo Bill Parrish è narratore, mentore e padre, ma soprattutto un uomo consapevole del tempo che gli resta. Hopkins riempie ogni scena di peso emotivo, rendendo significativi anche i momenti più semplici. 

Nelle sue parole sembra concentrarsi il senso stesso dell’amore e della vita, e non è un caso che molte delle frasi più celebri del film passino dalla sua voce. “L’amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi” resta impressa proprio per la lucidità e l’umanità con cui viene pronunciata. 

Claire Forlani completa il trio con un’interpretazione delicata. La sua Susan è una figura sospesa, combattuta tra un rapporto rassicurante ma privo di sentimento e un’attrazione sempre più intensa e inspiegabile per Joe.

Una regia contemplativa

La regia di Martin Brest accompagna la storia con eleganza, scegliendo un ritmo lento e riflessivo. Ogni scena sembra voler assaporare il tempo, soffermarsi sulle parole, sugli sguardi, sulle pause.

È proprio qui che il film mostra anche il suo limite più evidente. Vi presento Joe Black non ha fretta, e non sempre questa scelta gioca a suo favore. In certi momenti sembra indugiare troppo, ripetersi, quasi perdere la direzione.

La durata e un passo volutamente lento possono risultare eccessivi per alcuni spettatori, ma è una lentezza che ha un senso preciso. Brest non ha fretta perché nemmeno la Morte ne ha.

Vi presento Joe Black

Vi presento Joe Black, una riflessione sulla vita

Il messaggio di Vi presento Joe Black non sta tanto nelle azioni della Morte, quanto nelle parole di Bill Parrish. È ancora una volta Anthony Hopkins a dare voce al cuore del film con una riflessione che va ben oltre il romanticismo: “Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato, non hai mai vissuto”.

Questa frase, pronunciata nel corso del film, è un vero e proprio inno all’amore vissuto senza riserve, un invito a lasciarsi travolgere, anche quando fa paura, perché è proprio in quel rischio che si misura il senso della vita.

Alla fine, Vi presento Joe Black divide inevitabilmente il pubblico. A molti spettatori sembrerà di aver vissuto una vita intera, di aver attraversato l’amore, il dolore e l’addio in poche ore. Ad altri, invece, lascerà la sensazione opposta: quella di non aver mai davvero vissuto.

Ed è forse proprio questa la sua forza più grande. Non è un film per tutti, ma è uno di quelli che chiedono di rallentare, di ascoltare, e di fare i conti con il tempo che abbiamo.

🎬 Valutazione

Regia
★★★
Interpretazioni
★★★★
Storia
★★★★
Emozioni
★★★★★
🏆 Voto Totale
4
★★★★