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Dietro la sceneggiatura: Age & Scarpelli
Per l’appuntamento odierno dedicato agli sceneggiatori più influenti del panorama italiano, parliamo del celebre duo Age & Scarpelli.
Prima di approdare al cinema, Furio Scarpelli fu vignettista e illustratore, mentre Agenore Incrocci, noto come Age, lavorava come giornalista radiofonico e scriveva per testate umoristiche e riviste teatrali. I due si conobbero presso la rivista satirica Marc’Aurelio – fucina di molti futuri protagonisti del cinema italiano – grazie all’intervento di Sergio Amidei. Da quel momento nacque una collaborazione che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia del cinema: insieme firmarono oltre 100 film, perlopiù commedie sotto la firma di Age & Scarpelli.
I grandi successi con i maestri del cinema
Age & Scarpelli collaborarono con i maggiori registi dell’epoca, tra cui Mario Monicelli, Mario Mattoli, Dino Risi ed Ettore Scola. Celebri i loro film con Totò, come Totò cerca moglie (1950) e Totò sceicco (1950). Altri titoli iconici includono I soliti ignoti (1958), Sedotta e abbandonata (1964), L’armata Brancaleone (1966) e C’eravamo tanto amati (1974).
I due autori furono coinvolti da Luciano Vincenzoni in un progetto di Sergio Leone – Il buono, il brutto e il cattivo (1966) – affiancati da Sergio Donati. Tuttavia, la collaborazione si rivelò fallimentare: Leone definì il materiale da loro scritto “inutilizzabile”, troppo distante dal suo stile. Anche Scarpelli riconobbe l’incompatibilità, parlando di un “tentativo fatale”.
Un’esperienza in America indimenticabile
Curioso anche l’episodio del 1964, quando ricevettero una telefonata inaspettata da Alfred Hitchcock, affascinato da I soliti ignoti e Sedotta e abbandonata. Il regista inglese propose loro di scrivere un thriller comico ambientato in un grande albergo, dal titolo Le cinque R. Dopo alcuni incontri con Hitchcock e una prima stesura tornati in Italia, il progetto si arenò e il film non fu mai realizzato.

Progetti solisti
Dopo quasi quarant’anni di attività in coppia, Age e Scarpelli si separarono professionalmente. Age continuò a collaborare con Dino Risi, mentre Scarpelli lavorò spesso con Ettore Scola e, successivamente, con il figlio Giacomo Scarpelli. Tra i progetti più significativi di quest’ultima fase figura Il postino (1994) di Michael Radford, con l’ultima commovente interpretazione di Massimo Troisi.
Age & Scarpelli hanno segnato la storia del cinema italiano con intelligenza, ironia e umanità. Le loro sceneggiature restano un modello di scrittura, capaci di raccontare il Paese con profondità e leggerezza insieme.
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