Skip to content Skip to footer
Ian Mckellen

Ian McKellen: quando il cinema diventa ponte tra generazioni

Ian McKellen nel cortometraggio di un ragazzo in una storia LGBTQIA+. L’attore da sempre è al fianco di chi ha bisogno di essere ascoltato e sostenuto.

C’è una storia che, in questi giorni, sta facendo il giro del mondo.

È una storia che merita di essere raccontata, con il cuore aperto e la mente libera da pregiudizi.

C’è un ragazzo di 14 anni, con la passione per il cinema. Ha il forte desiderio di raccontare una storia LGBTQIA+. Per farlo al meglio ha avuto il coraggio di scrivere a Sir Ian McKellen, chiedendogli di partecipare al suo cortometraggio.

E l’attore, leggenda vivente del teatro e del cinema, ha risposto: “Sì”.

Ian McKellen: quando la leggenda fa la differenza

Non è solo una notizia curiosa o commovente.

È un segnale potente di come l’arte possa unire le generazioni, abbattere le barriere e dare voce a chi spesso non ne ha.

McKellen, che da decenni si batte per i diritti delle persone LGBTQIA+, è stato lungimirante.

In quel quel ragazzo non ha visto solo un giovane regista in erba, ma un’anima affine, un testimone del futuro che ha bisogno di essere ascoltato e sostenuto.

In un’epoca in cui le storie queer sono ancora troppo spesso marginalizzate o stereotipate, questo gesto assume un valore simbolico enorme.

È la dimostrazione che l’empatia, la solidarietà e l’impegno possono fare la differenza. Soprattutto quando provengono da figure di spicco come McKellen. 

Cinema: linguaggio e potenza

Il cinema, come ogni forma d’arte, ha il potere di cambiare il mondo, di farci vedere la realtà con occhi diversi e di farci sentire meno soli.

E quando un ragazzo di 14 anni e un attore di 85 si incontrano su questo terreno comune, nasce qualcosa di straordinario. 

Che questa storia sia d’ispirazione per tutti noi.

Bisogna credere nei nostri sogni, tendere la mano agli altri e costruire un mondo in cui ogni voce possa essere ascoltata e rispettata. 

Per Ian McKellen non è la prima volta nel mondo dei più giovani e nei temi LGBTQIA+

L’attore classe 1939 non è nuovo al mondo di ragazzi e ragazze: nel 2024 ha prestato la sua voce in Dragfox.

Si tratta di un cortometraggio animato diretto da Lisa Ott.

Il film racconta la storia di Sam, un giovane che sta affrontando le sfide della propria identità.

Un giorno s’imbatte in Gingersnap, una volpe parlante interpretata da McKellen.

L’animale lo guiderà nel suo percorso di scoperta personale.

La pellicola, realizzata come progetto di laurea presso la National Film and Television School, ha debuttato al 51° Telluride Film Festival e successivamente al BFI London Film Festival.  

La sua carriera è un esempio di come l’arte possa essere un veicolo per il cambiamento sociale.

Nel film The Critic McKellen interpreta un critico teatrale nella Londra del 1934. Nell’epoca in cui la storia è ambientata l’omosessualità era criminalizzata.

Infatti la pellicola mira a far riflettere sulle difficoltà affrontate dalla comunità LGBTQ+ nel passato.

Ian McKellen: la voce gentile e potente che guida la lotta per i diritti LGBTQ+

Nel 1988, McKellen fece coming out pubblicamente durante una trasmissione radiofonica della BBC.

Da allora l’attore, noto al grande pubblico per i suoi ruoli iconici ne Il Signore degli Anelli e X-Men, è una figura centrale nella battaglia per i diritti LGBTQ+.

La sua voce, tanto gentile quanto potente, ha risuonato in numerose iniziative volte a promuovere l’uguaglianza e l’accettazione.

Il suo coming out fu un gesto coraggioso, che segnò l’inizio di un attivismo instancabile.

In quello stesso anno, co-fondò il gruppo The Arts Lobby per opporsi alla Sezione 28, una legge britannica che vietava la “promozione dell’omosessualità” da parte delle autorità locali.

Nonostante la legge sia stata abrogata solo nel 2003, l’impegno di McKellen contribuì a sensibilizzare l’opinione pubblica e a limitare i danni causati dalla normativa.

Una lotta costante

Nel corso degli anni, McKellen ha continuato a utilizzare la sua notorietà per sostenere la comunità LGBTQ+.

Nel 2014, scrisse una lettera aperta al presidente russo Vladimir Putin, firmata anche da 27 premi Nobel. L’intento era quello di protestare contro la legge che vietava la “propaganda omosessuale” in Russia.

Inoltre, ha ricevuto la Freedom of the City of London in riconoscimento del suo impegno per i diritti gay.

Il messaggio di Ian McKellen vuole raggiungere tutte e tutti

Recentemente, McKellen ha esortato gli attori LGBTQ+ a fare coming out.

A sostegno del suo invito ha affermato che “essere nell’armadio è sciocco”. Ha aggiunto poi che non ha mai incontrato nessuno che si sia pentito di averlo fatto.

Infine ha sottolineato l’importanza di seguire il proprio cuore e di ascoltare gli amici gay piuttosto che gli agenti o i consulenti.

Sir Ian McKellen continua a essere una figura ispiratrice. Dimostrando inoltre che la visibilità e l’autenticità possono contribuire significativamente alla lotta per l’uguaglianza e l’accettazione.